Quarant'anni fa, il 4 novembre del ’66, le acque dell'Arno sconvolsero Firenze. L'alluvione offrì però l'occasione per una delle più grandi prove di solidarietà nella storia del nostro Paese. Un esercito di volontari, giovani e meno giovani di tutte le nazionalità, arrivarono a migliaia in città per salvare dipinti, sculture, documenti storici e libri. Li ribattezzarono "Angeli del fango" perchè immersi nella melma per giorni, riuscirono a strappare all'oblio e alla distruzione gran parte del patrimonio artistico della città, un tesoro conservato e salvato per il mondo intero (il regista Marco Tullio Giordana nel fim La meglio gioventù ricordò quei fatti).
Durante l’alluvione 121 persone persero la vita. L'eco della catastrofe arrivò in tutto il mondo. In pochi giorni affluirono a Firenze migliaia di persone che saranno poi ricordate, appunto, come gli "Angeli del fango". Fu grazie a loro che Firenze e il suo patrimonio artistico furono salvati. E proprio a loro, dopo 40 anni, è dedicato il Raduno a Palazzo Vecchio. Grazie al censimento degli "Angeli del fango", promosso nello scorso gennaio dal Consiglio Regionale della Toscana, ne sono stati rintracciati, in tutto il mondo, circa diecimila. E di essi, ben 2.200 hanno già dato la loro adesione all’iniziativa.
Guardate le fotografie dell’alluvione del ‘66 e il cortometraggio girato dalla RAI in memoria di quei tristi giorni.
Durante l’alluvione 121 persone persero la vita. L'eco della catastrofe arrivò in tutto il mondo. In pochi giorni affluirono a Firenze migliaia di persone che saranno poi ricordate, appunto, come gli "Angeli del fango". Fu grazie a loro che Firenze e il suo patrimonio artistico furono salvati. E proprio a loro, dopo 40 anni, è dedicato il Raduno a Palazzo Vecchio. Grazie al censimento degli "Angeli del fango", promosso nello scorso gennaio dal Consiglio Regionale della Toscana, ne sono stati rintracciati, in tutto il mondo, circa diecimila. E di essi, ben 2.200 hanno già dato la loro adesione all’iniziativa.
Guardate le fotografie dell’alluvione del ‘66 e il cortometraggio girato dalla RAI in memoria di quei tristi giorni.
(foto La stampa)
1 commento:
Una altra volta sono io. Con la professoressa abbiamo visto il cortometraggio della RAI e ci ha sembrato molto interessante. Grazie per il vostro lavoro.
Posta un commento