venerdì 30 settembre 2011

L'ultima mostra di Gustavo Francalancia (in memoriam)


(foto da internet)

Iniziamo così: Gustavo Francalancia era il padre del nostro caro amico Marco. È scomparso a novant'anni, il 25 settembre u.s., ed è riuscito, nonostante una grave malattia, a portare avanti e a vincere un'ultima sfida: inaugurare una mostra a lui dedicata.
Gustavo Francalancia, l'ultimo esponente della cosiddetta scuola romana, o del realismo magico, ha consacrato tutta la sua vita all'arte. La magnifica cittadina di Spello (Perugia), gli rende un doveroso omaggio, con una mostra monografica che si terrà dal 17 settembre al 13 novembre nell'ottocentesca Villa Fidelia.
L’esposizione, voluta dal figlio Marco, vanta il contributo critico di Valerio Rivosecchi e il patrocinio della Provincia di Perugia.

Ben 120 opere offrono uno scorcio dell'opera di Gustavo Francalancia. Formatosi nell'ambiente pittorico della capitale, Francalancia ha intrecciato la sua vita e l’attività artistica con il vivace ambiente culturale, animato da artisti e intellettuali, che, anni or sono, offriva la città eterna.

Gustavo Francalancia è stato figlio d’arte: all’ambiente romano si sommarono gli stimoli presenti in ambito familiare (suo padre era il noto pittore Riccardo Francalancia, nato ad Assisi nel 1886 e morto Roma nel 1965). Dal padre, Gustavo ereditò la tradizione riprendendone soggetti quali i paesaggi dell’Umbria e del Lazio, gli interni, le nature morte. Uno scenario ben tratteggiato in mostra, grazie anche al racconto di alcuni simpatici aneddoti che restituiscono al visitatore l’umore proprio di una certa romanità, vista nell’ironia scanzonata, irriverente e a volte amara, rappresentata da Francalancia in Natura non ancora morta.



(foto da internet)

Fra i 120 dipinti in mostra si segnalano Autoritratto del 1983 su cui il critico Ezio Genovesi ha scritto: "Il volto non ci guarda e non si guarda. La natura degli uomini, che Francalancia conosce bene per esperienza, lo ha disilluso: non vi sono scoperte che possano cambiare lo stato delle cose. L’asprezza della rappresentazione riflette, in quel momento, il suo sguardo sul mondo". Segue Conchiglia, realizzata nel 1976, donata a Gustavo da Edita Mühlen, affermata pittrice e moglie di Mario Broglio.
Un'ottima occasione per conoscere questa zona dell'Umbria e questo fantastico pittore.

mercoledì 28 settembre 2011

Il fumetto italiano

(foto da internet)











È morto Sergio Bonelli, l'uomo che ha scritto la storia del fumetto italiano, il principale artefice del passaggio del fumetto da semplice strumento di intrattenimento popolare a prodotto di dignità culturale, creando, nel corso di una carriera cinquantennale, una delle case editrici di fumetti più importanti del panorama nazionale e internazionale.
Il suo nome è legato ai personaggi di maggior successo del fumetto nostrano, a cominciare da Tex, di cui è stato editore e sceneggiatore, Zagor e Mister No, che ha creato rispettivamente nel 1961 e nel 1975, e di tutti gli altri personaggi della sua casa editrice, di gran lunga la più importante del fumetto italiano: da Ken Parker a Martin Mystère, da Julia a Nathan Never, da Dylan Dog a Napoleone.




(foto da internet)




In realtà lui nel fumetto ci era nato: sua madre Tea fu nel dopoguerra la prima responsabile della casa editrice quand'era un'azienda fatta in casa. Il padre Gianluigi, poi, è stato il grande creatore di Tex, personaggio leggendario del fumetto, il cui successo si deve proprio alla scelta del figlio di ripubblicarne le avventure, nate nelle strisce, in quegli albi più grandi (a tre strisce per pagina) il cui formato sarebbe stato battezzato come "formato Bonelli".



(foto da internet)


Era un uomo che amava il suo mondo a fumetti ed era un profondo innovatore: Mister No fu il primo antieroe popolare, che, con la collana "Un uomo un'avventura" (una serie di albi realizzati da autori diversi senza personaggio fisso), anticipò l'idea del romanzo a fumetti, dall'idea un po' diversa rispetto al bombardamento attuali delle immagini. Il fumetto per lui era un'impresa avventurosa, come fu il caso di Mister No, uno scanzonato ex soldato statunitense che vive nella Manaus degli anni Cinquanta, frutto appunto del suo viaggio in Amazzonia e nel Pantanal brasiliano.

lunedì 26 settembre 2011

Casa tua



Cari chiodini vicini e lontani, eccoci puntuali al nostro appuntamento autunnale. Oggi iniziano le lezioni e il nostro blog riprende le pubblicazioni.
Apriamo il nuovo anno scolastico con una veste grafica differente che, probabilmente, cambierà ulteriormente, nelle prossime settimane. Quest'anno abbiamo deciso di dar spazio a delle interviste e altri servizi.
Iniziamo con un'intervista che abbiamo fatto a Mario Rolando, gestore del bar-ristorante-negozio di alimentari Casa tua di Valencia.

Quanti hanni hai, Mario?

Ho 36 anni

Di dove sei?

Sono nato a Castellón, da famiglia italiana, ma ho vissuto praticamente tutta la vita a Verona. Fino a quando non mi sono trasferito qui a Valencia.

Da quanto tempo abiti a Valencia?

Da circa 6 anni.

Quando hai iniziato quest'attività?

Da 4 anni e mezzo.




Perché hai deciso di aprire un bar (che non è solo un bar) nel quartiere del Carme, a Valencia?

Perché mi piaceva la zona, tranquilla ma allo stesso tempo centrale, in un intorno piacevole, Abitata da gente del posto e anche da tanti stranieri come me.

Che cosa offre Casa tua?

Offre una cucina tipica, genuina, classica e curata nella qualità.

Il tuo non è solo un bar o solo un ristorante, ma è anche un negozio di alimentari. Che cosa ci si può trovare?

Il negozio è un supplemento al piccolo ristorante, dove si trovano i prodotti che noi offriamo nel menù: dalla mozzarella napoletana alla pasta, dalle marmellate artigianali ai prodotti sottolio. Abbiamo inoltre un'ottima offerta di vini doc provenienti da diverse regioni d'Italia.

Un altro prodotto interessante del tuo locale è il caffè, molto diverso da quello che si beve a Valencia. Qual è il tuo segreto?

Il caffè è stato il nostro prodotto "di lancio": La genovese e una piccola torrefazione di Albenga (Savona) che invia solo a noi il suo caffè elaborato con ottime miscele di caffè arabica. Il gusto è dolce e piacevole, come dev'essere un buon caffè.



Che cosa può trovare un nostro lettore a Casa tua?

Sentirsi un po' a casa sua. Nel nostro piccolo cerchiamo ogni giorno di dare il meglio, sia per accogliere i nostri clienti con la stessa allegria e cortesia del primo giorno, sia per offrire prodotti di buona qualità e far scoprire i piaceri della buona cucina italiana.

Grazie Mario.

Grazie a voi per avermi dato l'occasione di poter raccontare la mia piccola storia. Vi aspetto.