sabato 31 maggio 2008

A me gli occhi, please!






(Foto da internet)


Cari chiodini, abbiamo il piacere di presentarvi uno dei grandi mattatori del teatro italiano: Gigi Proietti.
Proietti nasce a Roma il 2 novembre 1940. Durante gli anni dell'università si esibisce come cantante nei night romani, avvicinandosi ben presto ai gruppi che si cimentano con il teatro sperimentale. Inizia la sua carriera teatrale con la direzione del Teatro Stabile dell'Aquila.
Il suo esordio sul grande schermo avviene nel 1966 con Le piacevoli notti: acccanto al grandissimo Vittorio Gassman. Contemporaneamente riscuote un grande successo con il musical Alleluja brava gente. Al cinema appare in piccole parti in film di Brass (L'urlo), Monicelli (Brancaleone alle crociate -vedi>>-, La mortadella), Magni (La Tosca).
Viene diretto da Petri in La proprietà non è più un furto e Bolognini ne L'eredità Ferramonti. Nel 1976 è al fianco di Enrico Montesano in una commedia di Steno, Febbre da cavallo.

Interpreta Casotto e Due pezzi di pane, di Citti, e recita ancora al fianco di Gassman in Un matrimonio di Altman. In teatro, porta in scena spettacoli basati sull'improvvisazione e su temi diversi, come, ad esempio, A me gli occhi, please (vedi>>).

Negli Anni Ottanta si cala nei panni di un istrione quale il Cyrano de Bergerac.

Il cinema continua ad offrirgli ruoli secondari: è un ladro in Mi faccia causa di Steno, mentre Tavernier gli affida il personaggio di Mazarino ne La figlia di D'Artagnan e Monicelli lo vuole a tutti i costi nel corale Panni sporchi.




(foto da internet)


In tv è interprete di varie produzioni quali Una donna tutta sbagliata, Villa Arzilla - di cui è anche regista - e Un figlio a metà; raggiunge un grande successo popolare senza precedenti rinnovato anno dopo anno con le serie de Il maresciallo Rocca. Proietti è stato un ottimo doppiatore: nel 1995 ha vinto il Nastro D'argento per aver prestato la voce a Robert De Niro in Casinò di Scorsese. Ha doppiato con successo Donald Sutherland ne Il Casanova di Fellini.
Attore dalla voce profonda, quasi roca, segnata dalle mille maschere che ha interpretato, viene considerato l'erede di Petrolini.

Vi proponiamo alcuni video di Gigi Proietti:



2. Lettura in romanesco del testo poetico Ninna nanna (leggi il testo>>) di Trilussa

3. Una canzone dissacrante: Nun me rompe er ca...



Buon divertimento!

venerdì 30 maggio 2008

Ecco Kairòs 1

(foto da internet)

Vi ricordate della rivista on line Kairòs, numero 0, del dipartimento d'italiano? Rieccoci, con il numero 1.
Il blog è stato solo il primo chiodo nel mondo delle TIC, poi abbiamo cominciato a esplorare altri chiodi. E dopo l'entusiasmante avventura dell'anno scorso, abbiamo voluto ripetere il lavoro di collaborazione con i nostri studenti. Ecco, quindi, Kairòs 1..., dedicata alla gastronomia italiana.
La rivista presenta una breve introduzione e poi ...un'infinità di ricette, divise per zone geografiche. Non è in fondo l’Italia un paese di gastronomi? E la buona cucina italiana, conosciuta ovunque, non è un’insieme di sapori, gusti, creatività, storia, tradizioni di tutte le terre del Belpaese?



(foto da internet)

In Kairòs 1 ci sono, però, due piccoli cambi rispetto al numero 0:
1) La rivista non è solo del dipartimento della EOI di Sagunt, giacché il nostro desiderio di esplorare ci ha portato a superare i confini geografici regionali e abbiamo chiesto aiuto a colleghi di altre comunità.
Grazie a Fina: dalla Catalogna non ha esitato un attimo a coinvolgere i suoi studenti e ci ha teso una mano, pronta.
Un particolare ringraziamento a Paolo, da Ciudad Real, il quale ci ha aiutato con la cucina delle due isole maggiori della penisola.
2) Abbiamo coinvolto gli studenti di tutti i livelli, visto che il tema gastronomico è un tema che appassiona tutti, grandi e piccini...


(foto da internet)

Nessuno ne dubiterebbe: mangiare non significa semplicemente soddisfare la sensazione fisica della fame; non si mangia solo per placare il brontolio dello stomaco, ma anche perché il cibo è sinonimo di convivio, di saper comportarsi in società. Bere un bicchiere di vino o accettare una fetta di torta significa saper godere della buona compagnia.

È questo lo spirito della rivista: abbiamo voluto condividere con i chiodini, vicini e lontani, un pranzo luculliano on line, e quale modo migliore che fornirvi tante ricette diverse, tutte italiane (non fa niente se del nord, del centro, del sud e delle due isole...)?
Speriamo che oserete prepararle e... quando sarete sul punto di assaporarle, vi ricorderete che Chiodo ve le ha suggerite...
Buon appetito a tutti!!!
P.S.: Anche se si tratta di un'equipe, tutto questo non sarebbe possibile senza Gianpiero, coordinatore, redattore e grafico, nonché fonte inesauribile di idee!!!
Da parte di noi chiodine un sincero grazie!

giovedì 29 maggio 2008

Cuccurucucu paloma

(foto da internet)

Critico, poetico, surreale, carnale, cosmico, nostalgico, mistico, filosofico, esotico, chiaroveggente... Sono soltanto alcuni degli aggettivi che possono descrivere Franco Battiato e le sue canzoni. Il cantautore siciliano, che alcuni privilegiati hanno potuto ammirare dal vivo al concerto di Burjassot lo scorso 14 maggio, è un autore moderno, caleidoscopico, capace di radunare migliaia di ammiratori e di non deluderli affatto. Una caratteristica singolare del cantante è la capacità di riunire in un solo testo tantissimi riferimenti culturali, spesso accessibili soltanto a chi in Italia ci è nato o almeno ci è vissuto in un periodo concreto; altre volte accessibili a tutti gli amanti della musica europea e americana degli anni '60.

Un esempio di questo è la canzone che vi proponiamo. Se cliccate sui link, scoprirete cosa si nasconde dietro la parola o la frase sottolineata.

Buon ascolto!




Cuccurucucu paloma ahia-ia-ia-iai cantava
Cuccurucucu paloma ahia-ia-ia-iai cantava
le serenate all'istituto magistrale
nell'ora di ginnastica o di religione
per carnevale suonavo sopra i carri in maschera
avevo già la luna e Urano nel leone
Il mare nel cassetto
Le mille bolle blu
da quando sei andata via non esisto più
Il mondo è grigio il mondo è blu.
Cuccurucucu paloma ahia-ai-ai-iai cantava
Cuccurucucu paloma ahia-ai-ai-iai cantava
l'ira funesta dei profughi afgani
che dal confine si spostarono nell'Iran
cantami o diva dei pellerossa americani
le gesta erotiche di squaw pelle di luna
le penne stilografiche con l'inchiostro blu
la barba col rasoio elettrico non la faccio più
Il mondo è grigio il mondo è blu.
Cuccurucucu paloma ahia-ai-ai-iai cantava
Cuccurucucu paloma ahia-ai-ai-iai cantava
 
Lady Madonna
I can try
with a little help from my friends
oh oh goodbye Ruby Tuesday
come on baby let's twist again
once upon a time
you dressed so fine, Mary
like just a woman
like a Rolling Stone
Cuccurucucu paloma ahia-ai-ai-iai cantava
Cuccurucucu paloma ahia-ai-ai-iai cantava
 
Coro:
Lady Madonna
I can try
with a little help from my friends
oh oh goodbye Ruby Tuesday
come on baby let's twist again
once upon a time
you dressed so fine, Mary
like just a woman
like a Rolling Stone.

mercoledì 28 maggio 2008

La pigrizia andò al mercato...

(foto da internet)

Diceva Dostoevskij che essere pigri è un titolo, una missione, è tutta una carriera. Poi, piú prosaica, c'era una vecchia barzelletta sui pigri:

ho un amico così pigro, ma così pigro, che ha sposato una donna incinta!”.

Ebbene, la tribú di quelli che rimandano tutto a dopo (ma il dopo sine die) è in aumento. Si rimandano addirittura le nozze, l’appuntamento col dentista, la visita dal medico, la prenotazione dell’albergo per le vacanze, la consegna di un lavoro, la telefonata all’amico. Un recente studio ha calcolato che circa il 20% della popolazione mondiale rimanda in maniera cronica. Sono i cosiddetti procrastinatori.
Si scomodano addirittura gli studiosi per affrontare il fenomeno: perche si rimanda? Paura del nuovo o del cambiamento? Maleducazione cronica? Paura di perdere sempre qualcosa? Chissà...
C’è, però, chi sostiene un’altra teoria: la difesa della sindrome di Galois.

Évariste Galois fu un matematico geniale che, a 16 anni, concepì sette teoremi matematici. Li scrisse, però, solo la notte prima del duello in cui morì, appena ventenne. In questa sindrome c’è, secondo alcuni analisti, tutta la forza del processo creativo. In esso la nostra mente è sottoposta a un tour de force che sprigiona il meglio di sé.
(foto da internet)

Attenzione: attorno a quelli che perdono tempo, e che rimandano, è sorto un gran giro d’affari: i caffé consumati davanti alla macchinetta dell’ufficio, la sigaretta, il sandwich (sempre comprato dalla macchinetta).
E poi c’è Internet a dare una mano ai procrastinatori: il sito http://www.procrastinus.com/ misura addirittura la propensione a procrastinare!
Attenti! Il tempo richiesto per il test è di circa 20-25 minuti. Da fare domani, naturalmente!
Insomma, il motto è questo: non far domani ciò che potresti fare dopodomani!

P.s. Se siete dei procrastinatori incalliti, vi preghiamo di scrivere, nei commenti, che cosa avete rimandato e/o rimanderete...

martedì 27 maggio 2008

In Germania c'è la pubblicità di Toni l'italiano

(foto da internet)



Sembra proprio che i tedeschi non possano fare a meno di guardare verso il Belpaese e, visto i venti che soffiano nella penisola, invece di ricordare il fascino che l'Italia ha esercitato sulla Germania, nel 2008, a quasi trent’anni dalla copertina del Der Spiegel con la pistola sopra un piatto di spaghetti, sembra che non sia cambiato nulla, anzi i preconcetti restano.


(foto da internet)


Nel 1977 era la volta della politica, oggi (ormai stufi delle continue crisi politiche e dei clown vestiti da politici) i cliché italiani servono niente poco di meno che per gli spot di una grande catena di elettrodomestici.
In tempi di calcio, i tedeschi cacciano gli artigli e cercano di offendere gli italiani servendosi di luoghi comuni alquanto offensivi. Allora, in vista degli europei di calcio del prossimo giugno, che cosa c’è di meglio di un tipico tifoso italiano, furbo incallito e impenitente conquistatore?



(foto da internet)

Da alcuni giorni, infatti, sulla tv tedesca, si trasmettono con frequenza degli spot pubblicitari per la catena Media Markt: Toni, il tifoso tipico italiano, canottiera con lo stemma tricolore, occhiali da sole in testa, catena d'oro al collo, baffetti neri -mediterranei, parlata maccheronica, si aggira per i negozi della catena con l’intenzione di acquistare un tv al plasma.




(foto da internet)


Ecco gli spot

1.Toni si avvicina a un commesso per poter rispondere a un amico al telefonino: «Chiede il mio amico quanto costa l'ultimo modello»? «799 euro», risponde professionale l’addetto alle vendite. E Toni, all'amico che attende al telefonino, replica: «1.000 euro», ovvero fa la cresta sulla differenza.
Deduzione: gli italiani sono truffatori incalliti, che non guardano in faccia nessuno, neppure l'amicizia.

2. Ancora in un negozio Media Markt, Toni è nel mezzo di una vera e propria bolgia di clienti che si muovono indaffarati con grosse scatole in mano. «I tedeschi comprano tutti i televisori», spiega l'attore, ma poi aggiunge: «Gli italiani, invece, comprano gli arbitri».
Deduzione: il vecchio modello dell'italiano che maneggia sottobanco torna a galla.

3. Toni si lamenta di non trovare un commesso maschio per discutere del suo futuro televisore: «Solo gli uomini s'intendono di tecnologia e calcio», dice sconsolato. Poi però gli si propone una giovane commessa bionda e Toni cambia idea immediatamente: purché sia bella, va bene anche una impiegata donna.
Deduzione: nel campionario dell'italiano-tipo, non poteva mancare il latin lover o pseudo tale.


Alla fine di ogni spot, Toni saluta, ammicca alla telecamera e dice: «È tutto uno scherzo».
Speriamo sia vero... che si tratti di uno scherzo!!!

lunedì 26 maggio 2008

La solitudine dei numeri primi

(foto da internet)

I numeri primi sono cifre speciali divisibili solo per se stessi e per uno. Nelle sequenze si trovano spesso divisi, ma mai uno di seguito all’altro. Esistono poi dei numeri ancora più particolari, definiti dagli studiosi “primi gemelli” che sono due numeri primi separati da un unico numero. L’11 e il 13, il 17 e il 19, il 41 e il 43… A mano a mano che si va avanti questi numeri compaiono sempre con minore frequenza, ma, gli studiosi assicurano, anche quando ci si stanca, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatterà in altri due gemelli, stretti l’uno all’altro nella loro solitudine.

Da questa considerazione parte il libro del momento: La solitudine dei numeri primi, titolo bello ed enigmatico che forse ha contribuito in modo determinante al suo successo. Il romanzo racconta la vita di Mattia ed Alice, segnata de un terribile trauma infantile. Due storie difficili, due infanzie parallele compromesse da un peso insostenibile che trascinano nel tempo fino alla maturità.

L’autore del boom del momento è un venticinquenne torinese, Paolo Giordano, che nella vita segue un dottorato sulla fisica delle particelle all’università.

Leggi i primi due capitoli del libro.

Ascolta la lettura delle prime pagine del libro su RadioAlt.

Guarda l’intervista concessa dall’autore.

domenica 25 maggio 2008

Il mondo che vorrei


(Foto da internet)

Giovedì 29 maggio, debutterà a Roma il nuovo show tour di Vasco Rossi. Il palcoscenico scelto per l’occasione è lo stadio Olimpico della capitale. Raidue trasmetterà in diretta le prime e le ultime canzoni del concerto inaugurale, e dedicherà il resto della serata al nostro amato Blasco.

Il cantante rock più famoso d’Italia ha presentato a Genova il suo tour. Per l’occasione la sindaco della città della Lanterna, Marta Vincenzi, ha nominato Vasco Rossi cittadino onorario della città.
Il cantante ha affermato che il filo conduttore del tour sarà il disincanto, proprio come quello cantato ne Il mondo che vorrei (ascolta la playlist del cd>>) che vi proponiamo (leggi il testo>>).
Buon ascolto!








sabato 24 maggio 2008

Per non archiviare la memoria

(foto da internet)


È ormai un rituale la “nave della legalità” che, il 23 maggio, attracca nel porto di Palermo per accompagnare nel capoluogo siciliano oltre 1.200 studenti delle scuole di tutta Italia che partecipano alle commemorazioni della strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie, Francesco Morvillo e gli agenti della scorta.
Anche quest’anno, nel giorno del sedicesimo anniversario, erano presenti oltre duemila giovani e giovanissimi, assiepati nell'aula bunker dell'Ucciardone di Palermo, dove 22 anni fa erano rinchiusi centinaia di boss mafiosi e loro gregari. In quest’aula si celebrò il primo grande processo alla mafia. Il maxiprocesso ha detto la sorella del giudice assassinato «dimostra che la mafia non è invincibile, è stata punita e ancora più oggi possiamo guardare con speranza a una Sicilia senza Cosa nostra». Anche quest’anno, come sempre, sono gli studenti i protagonisti: hanno appeso alle gabbie i loro striscioni e i loro cartelloni multicolore. «Nessuno può uccidere i nostri sogni» si legge in uno di questi, mentre altri si fanno beffe della mafia rappresentata come una piovra non più cupa e incombente, ma tramortita.

Quest’anno, però, la strage è stata commemorata anche in un altro modo. In occasione del “Festival di letteratura e illustrazione per ragazzi”, nato a Parma otto anni orsono, grazie all’iniziativa della Libreria Fiaccadori e dell’Associazione Minimondi, e felicemente trapiantato in Sicilia, nella giornata di ieri, 23 maggio, in ricordo della strage sono stati organizzati incontri e dibattiti con esponenti della cultura dell’antimafia.
In collaborazione con gli organizzatori di Parma, tre librai siciliani hanno messo a punto un ricco calendario di incontri, laboratori, dibattiti e letture animate intorno al libro e ai suoi protagonisti. Il festival ha una particolare importanza nella regione, giacché il primo, e fondamentale, obiettivo è quello di avvicinare il maggior numero di ragazzi alla lettura, educarli ai comportamenti, alle emozioni e alla convivenza con gli altri anche attraverso il gioco e l’ascolto. Infatti la Sicilia è al penultimo posto per lettura nel tempo libero tra i giovani, con solo il 37,5%, mentre la media italiana è del 52, 9%.

Sempre nel nel segno di “Non vogliamo solo ricordare”, nell’Istituto Penale per Minori di Catania ha preso il via un progetto per la “convivenza civile” collegato ai 60 anni della Costituzione italiana, basato sull’esame e lo studio dei 12 principi fondamentali.
Con questo spirito l’autore/attore Bruno Stori ha dialogato con i ragazzi dell’Istiuto Penale sul tema della democrazia ed ha presentato lo spettacolo Siamo qui riuniti… o della democrazia imperfetta. È la politica nel senso etimologico della parola: non la gestione della cosa pubblica o, peggio, del potere, ma l’essere o il saper diventare cittadini autentici, protagonisti attivi e critici del luogo abitato dagli uomini: la polis. Politoi quindi, uomini all’altezza dell’identità di animali sociali, destinati dalla natura a superare la dimensione individualistica per affrontare coraggiosamente il rapporto con l’altro.
Un’occasione diversa per non dimenticare!

venerdì 23 maggio 2008

Si può fare di più?

(foto da internet)

Emergenza rifiuti in Campania? Silvio Berlusconi il giorno dopo il trionfo aveva promesso che la prima riunione del consiglio dei ministri si sarebbe tenuta a Napoli. In vista dell'evento, la città si è preparata per accogliere il Cavaliere e ha ripulito in fretta e in furia il centro della città.

Il premier però non era per niente tranquillo e alcuni giorni fa ha avvertito i ministri:

Guardate che se non risolviamo in tempi brevi il problema la colpa ricadrà solo su di noi. Anzi, solo su di me. Nessuno potrà dire che è il frutto della passata malagestione. Bisogna sbrigarci, anche "costringendo" i sindaci dei comuni ad accettare i nuovi siti".

Il giorno dell'arrivo del governo a Napoli la città era pulita. Grazie allo sforzo straordinario di esercito e mezzi comunali, nelle quarantotto ore precedenti all'arrivo di Berlusconi & friends il capoluogo campano è stato completamente ripulito nel centro storico, anche se la situazione dei rifiuti nell'hinterland e in provincia di Salerno non è cambiata. Delle 5500 tonnellate di immondizia giacente nelle strade, ne restavano da smaltire 2900.

Il governo è stato ricevuto da alcuni cortei di protesta, da un po' di pioggia e dalla canzone "Zoccole" (ratti) che tuonava dagli altoparlanti.

In vista della situazione dei rifiuti, c’è chi, cogliendone il lato comico, ha creato un cartone animato intitolato “La leggenda del sacchetto nella discarica”.





E, sorprendentemente, ci sono anche alcuni paesi in cui inceneritori e discariche non solo non sono rifiutati dai cittadini, ma vengono costruiti in centro città senza scatenare l'ira di nessuno. Come mai? Bisognerebbe soltanto investire il dovuto nelle tecnologie adeguate per smaltire i rifiuti in modo ecologico.

Se non ci credete, guardate il video.




Che ve ne pare? Credete che Berlusconi ci farà un pensierino? Eppure se è solo questione di soldi...

giovedì 22 maggio 2008

Quando il nemico è il vicino



(Foto da internet)

L'Anammi, Associazione nazionale amministratori d'immobili, ha pubblicato uno studio sulle liti condominiali. In Italia si litiga per l'odore di cucina, l'automobile parcheggiata male, il bambino che disturba in cortile, il cane che abbaia un po’ troppo. Secondo lo studio circa 2 milioni di italiani, ogni anno, fanno causa per questioni condominiali, il più delle volte vedendosi respingere il ricorso dal giudice di pace.

(Foto da internet)

È stata stilata una classifica delle piccole guerre condominiali: in testa ci sono i rumori e gli odori provenienti da altri appartamenti. Insopportabile è anche il rumore delle scarpe da donna (quelle col tacco alto) a tutte le ore, l'odore di cipolla(!) della frittata, lo spostamento di mobili nottetempo (ci si chiede sempre: ma che faranno a quest'ora?), la cucina etnica ed i suoi aromi (c'è sempre qualcuno che grida: di nuovo gli extracomunitari del terzo A!), la collocazione negli spazi condominiali di oggetti e mezzi dei vicini (l'ingombrante vaso di fiori della signora Maria che non ha il giardino e si arrangia come può, la macchina posteggiata in uno spazio non autorizzato o messa di traverso magari nel nostro posto auto, i bambini che giocano a calcio (i bambini? Che cosa sono?)... e poi ancora l’innaffiatura di piante e balconi (ricordate che l'acqua gocciola per la gravità!), gli animali domestici (e i loro bisogni), lo sbattimento di tovaglie e coperte (neanche le molliche sfuggono alla gravità), il bucato in evidenza o gocciolante (sempre al piano di sotto), le cicche gettate dalla finestra (come se la strada fosse un enorme portacenere).
Il Ministero della Giustizia conferma: oltre il 50% delle cause civili in Italia hanno a che fare con il condominio. Gli esperti consigliano che, prima di arrivare in tribunale, sarebbe meglio trovare una soluzione fra le parti, magari proprio nell’ascensore del condominio facendo quattro chiacchiere con il vicino e se proprio non si giunge a nessun accordo, si può sempre adottare il metodo Fantozzi:






Se avete avuto (o avete tuttora) qualche piccola guerra con i vostri vicini, scrivete, nei commenti, se essa appartiene a una delle categorie citate nello studio.

P.s. Il nostro collega Antonio Solano, webmaster del blog Re(paso)de lengua, ha vinto il primo premio, nella modalità blogs de profesores, nella II edizione del premio Espiral Edublogs 2008.
Congratulazioni Antonio!

mercoledì 21 maggio 2008

La moda in Dress Crossing e Swapstyle

(foto da internet)


Se gli stipendi a mala pena permettono di arrivare a fine mese, figuriamoci lo shopping a che posta sta!!! Un vizio, o un piacere, inutile che tenta più o meno tutti. Il problema è sempre lo stesso: amare la moda (non parliamo poi di quella alta) è incompatibile con uno stipendio più o meno normale, i capi di haute couture raggiungono dei prezzi davvero astronomici e una persona comune riesce a permettersene davvero pochi ( o, forse, nessuno) all’anno.
Che fare se ci sono pochi soldi in tasca e, in alcuni casi, una voglia inspiegabile di griffe?

(foto da internet)


Basta trovare qualche amica (lo shopping è soprattutto targato rosa) dai simili gusti e dalle analoghe pulsioni, formare un gruppo d’acquisto e comprare, con una cassa comune, tutti i must di stagione senza finire sul lastrico, e con la possibilità di farli “girare” fra i membri del gruppo.
Pioniere del fenomeno sono quattro amiche londinesi, fashion victim, che hanno fondato una “cooperativa dello stile”, acquistando tutto in comune. Il termine per indicare questo nuovo modo di fare shopping è Dress Crossing, che arriva dopo il successo su internet delle borse in affitto.
Suscita due soli dubbi (e , forse anche qualcuno in più): se si frequentano gli stessi giri, e si viene invitate alle stesse cene, feste, serate, in base a quale criterio la pochette di Gucci dovrebbe essere usata da Tizia piuttosto che da Caia, e l'abitino di Prada indossato da Sempronia e non da una delle altre?
E poi, come si fa a essere sempre d’accordo sui capi da acquistare?


(foto da internet)

Attenzione, ancora, un'altra novità: l’ultimo grido è lo Swap Party, una specie di "festa del baratto" a costo zero. Niente più mercatini o bancarelle, l'appuntamento è a casa, tra amiche. Basta mettere insieme un nutrito gruppo (di donne), pronte a portare abiti, accessori, ma anche libri, dischi etc. E con lo Swap Party si può rinnovare il guardaroba senza spendere nemmeno un euro: nulla è in vendita, solo merce di scambio. Cambi di stagione, acquisti frettolosi, shopping poco attento e regali non graditi diventano così risorse inesauribili. E permettono di rinnovare il proprio armadio davanti a un aperitivo o un tè, in compagnia di amiche e conoscenti. Per le pigre irriducibili, lo swapping è anche online: in solitudine, davanti a un computer (ma è senz’altro più rischioso).
L’importante è risparmiare, e, in questo modo, stare al passo con la moda senza finire al verde non sembra una cosa impossibile.

martedì 20 maggio 2008

Pari opportunità?

(foto da internet)


Alcuni post fa leggevate di Mara Carfagna, bella ministro del governo Berlusconi. Oggi ve ne parliamo ancora, perché è notizia in diversi quotidiani italiani e stranieri. Infatti, in occasione della IV giornata mondiale contro l’omofobia, la ministro per le pari opportunità, facendo onore al suo incarico esprime "il convincimento mio personale e delle istituzioni governative che in una società evoluta non c'è spazio per ogni tipo di discriminazione; pertanto anche l'omofobia va contrastata con la forza dell'educazione civica e del rispetto".

Fin qui il suo ragionamento non fa una grinza e rispecchia il desiderio di rispettare “anche” le pari opportunità degli omosessuali. Ma, purtroppo, la cosa peggiora quando l’ex-soubrette riapre la bocca: “A questo atteggiamento deve corrispondere la sobrietà delle manifestazioni della comunità omosessuale che non dovrebbe mai scendere nell'esibizionismo e nel folklore" e aggiunge: «Penso che l'unico obiettivo dei Gay Pride sia quello di arrivare al riconoscimento ufficiale delle coppie omosessuali, magari equiparate ai matrimoni. E su questo certo non posso esser d'accordo ». Queste puntualizzazioni riportano alla mente le dichiarazioni fatte dalla Carfagna quando era deputato di Forza Italia, nelle quali manifestava che i gay sono “costituzionalmente sterili” e che “per volersi bene il requisito fondamentale è procreare”. La ministro, che apparentemente tutela “anche” le pari opportunità degli omosessuali, in quest’occasione è stata molto attenta a non ripetere quanto detto precedentemente perché avrebbe potuto destare l’ira della comunità gay.

La reazione del collettivo interpellato non si è fatta attendere e Aurelio Mancuso, presidente nazionale dell’Arcigay, lancia un appello alla ministro: "si informi bene sulla comunità omosessuale prima di parlare e scoprirà, con suo grande stupore, che il Gay pride e le iniziative di oggi sono delle feste, nate per gridare al mondo che, dopo secoli di clandestinità, finalmente ogni esponente lgbt puo' essere ciò che è senza vergognarsi".

lunedì 19 maggio 2008

3 T


(Foto da internet)



Tic, titolo e Travaglio sono le tre T di cui vorremmo parlarvi.

Prima T: iniziamo dalle Tic, a cui dedichiamo, di solito, uno spazio mensile. Sabato 17 maggio si è festeggiato in Spagna il Día de Internet. Ci uniamo ai festeggiamenti, ricordando i cambiamenti che abbiamo vissuto come docenti con l'avvento di Internet: dalla ricerca di informazione e di materiale vario da utilizzare a lezione, alla nascita di questo blog che ha contribuito a creare un contesto di comunicazione per gli studenti (e i docenti) d'italiano L2.
La Rete ci ha permesso di lanciare delle iniziative collaborative che hanno riscosso un buon successo tra i nostri allievi, cambiando completamente l'approccio allo studio della lingua italiana. Progetti futuri? L'uso del video, del podcast e della piattaforma Ning...

Cogliamo l'occasione per diffondere tra i nostri colleghi l'iniziativa di Lourdes Barroso volta a richiedere il riconoscimento ufficiale delle pubblicazioni online.


Oltre alla giornata dedicata ad Internet, sabato 17 si è celebrata la Giornata mondiale contro l'omofobia. La Rete, e in questo caso You tube, aderisce alla camapagna stop omofobia che condividiamo:













Seconda T: quella di Travaglio.
Vogliamo annunciarvi un'interessante iniziativa promossa dal blog di Beppe Grillo che ha per nome Passaparola: ogni lunedì, alle ore 14, Marco Travaglio parlerà in diretta streaming sul blog del comico genovese.




    passaparola



Chiunque potrà trasmetterlo in diretta dal suo blog seguendo le istruzioni del post.



(Foto da internet)

Perché Travaglio sul blog di Grillo? Bé, perché in questi giorni c'è in giro una sorta di fuoco incrociato contro il giornalista torinese, reo, secondo alcuni quotidiani italiani, di aver citato le presunte relazioni dell'attuale presidente del Senato, Renato Schifani, con ambienti e personaggi mafiosi. E' vero che Travaglio non aveva di certo usato i guanti bianchi nei confronti di Schifani durante l'intervista realizzata da Fabio Fazio a Che tempo fa, ma seminare il dubbio, come ha fatto il giornalista Giuseppe D'Avanzo su La Repubblica, sulla contiguità di Travaglio a personaggi mafiosi è preoccupante. D'Avanzo definisce Travaglio come "un’agenzia del risentimento" e lo accusa di utilizzare "un metodo di lavoro che non informa il lettore, lo manipola, lo confonde" e, in ultima istanza, di "indebolire le istituzioni".
Da queste pagine vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Marco Travaglio e aderiamo all'iniziativa di Passaparola e di Senza bavaglio che vi preghiamo di diffondere.




(Foto da internet)

Terza e ultima T: titolo; ovviamente quello del nostro blog. Abbiamo ricevuto e pubblicato un commento di un lettore anonimo (purtroppo!) che scrive:


"Ho sempre sentito dire chiodo scaccia chiodo e non schiaccia: infatti per togliere un chiodo lo devi sCACciare sia pure con un altro chiodo, perchè se lo si sCHIaccia col cavolino che lo togli, quello rimane dov'è sia pure deformato. Prima d'insegnare occorre imparare".

Il commento ci è sembrato pertinente, ma l'ultima frase è poco elegante. Comunque, per i lettori anonimi, professori universitari ed altri che si sono interessati al titolo del nostro blog, diremo che il blog non l'abbiamo battezzato noi. Il nome è stato scelto da Antoni Navarro, responsabile dell'area linguistica del Cefire di Sagunt, alcuni anni fa, in una riunione sulle Tic, quando nessuno di noi sapeva ancora usare questo strumento. Non l'abbiamo cambiato per una lealtà antica nei confronti del nostro collega. Siamo fatti così.

domenica 18 maggio 2008

Immigrazione: la politica italiana vista dal di fuori

(foto da internet)

Data l'aria che tira in Italia - pacchetti sicurezza, annunci di misure straordinarie, esplusioni di massa, limitazione dello spazio di libera circolazione Schengen, ronde contro gli zingari e molotov contro le baracche - Viktoria Mohacsi, rom di origine ungherese, dal 2004 eurodeputato dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa (Eldr), è stata spedita proprio qui «per vedere e per ascoltare».
Con quella faccia da gitana, è proprio il caso di dire, ha l’incarico di monitorare le condizioni di vita dei 150 mila gipsy che vivono in Europa. Ha visitato il campo nomadi della capitale e poi quello di Napoli. «Attenzione, c'è un bruttissimo clima. [...]. La mia relazione al Parlamento europeo su quello che ho visto in Italia racconterà di questo clima. E sarà molto dura».

(foto da internet)

«Ho visto più di mille persone che vivono in condizioni orribili, [...] non sono garantite le minime condizioni di igiene e di sicurezza. Non c’è acqua, non c’è corrente elettrica, le persone vivono in baracche fatiscenti, umide, sporche, tutto è assolutamente precario. Sono negati i diritti umani e civili basilari come l'assistenza sanitaria e l'accesso alle scuole. Non esiste nulla di simile negli altri paesi europei».
Si fa troppa confusione; si crede che «gli zingari sono tutti rumeni e comunque sono tutti criminali. Non è così. La responsabilità della politica è proprio questa: aver semplificato il messaggio. Non è affatto positivo per un partito come quello che ha vinto le elezioni in Italia che la campagna elettorale si sia basata soprattutto sul sentimento antirom. Questa non è politica. Crea solo risentimento, incita all'odio, a sparare nel mucchio».

(foto da internet)

Dal governo, a quattro giorni dall'approvazione del pacchetto sicurezza, il ministro dell'interno Roberto Maroni torna sulle proposte che avanzerà ai colleghi dell’esecutivo: «Non ci può essere sanatoria per chi è entrato irregolarmente, per chi violenta una donna o rapina una villa, ma terremo conto naturalmente di quelle situazioni che hanno un forte impatto sociale, come il caso delle badanti. Escludo la possibilità di fare delle sanatorie, la sanatoria appartiene alla stessa categoria dell'indulto e noi siamo contrari all'indulto e alle sanatorie indiscriminate».


(foto da internet)
Dalla Spagna arrivano le prime critiche alla politica italiana in materia di immigrazione, che la numero due dell’esecutivo di Zapatero, María Teresa Fernández de la Vega, ha definito xenofoba. La vice-presidente si è riferita agli arresti di massa degli ultimi giorni ed ha precisato che «il governo spagnolo respinge la violenza, il razzismo e la xenofobia e, pertanto, non può condividere ciò che sta succedendo in Italia. La Spagna lavora a una politica dell’immigrazione legale e ordinata, che permetta il riconoscimento di diritti e doveri». Esistono, ha ricordato ancora, «meccanismi legali per arginare l'immigrazione clandestina. Sono questi i meccanismi da utilizzare, e non altri». Subito il ministro degli esteri italiani risponde «Da parte della Spagna non c'era nessuna intenzione di accusare e rimproverare il governo italiano». E sulla stessa linea il premier spagnolo cerca di chiudere ogni polemica, dichiarando: «Non c'è stato nessun incidente, nessun problema». Riferendosi alle dichiarazioni della vice premier, Zapatero ha quindi affermato che «la vicenda è stata chiarita» , ma da fonti della delegazione spagnola al vertice di Lima hanno detto, dal canto loro, che «i governi di Spagna e Italia hanno concordato che si è trattato di un malinteso».
Con o senza malinteso, sta di fatto che la politica italiana sull'immigrazione fa discutere dentro e fuori casa.

sabato 17 maggio 2008

Tanti auguri di Buon Puffleanno!


(foto da internet)

«Chi siano non lo so, gli strani ometti blu…», cantava Cristina D'Avena nella nota sigla televisiva (guarda video). E invece tutti sanno chi sono i Puffi, i simpaticissimi personaggi nati quasi per caso, nel 1958, dalla matita del disegnatore belga Pierre Culliford, in arte «Peyo». Per festeggiare il cinquantesimo «Puffleanno» è stato organizzato una tournee europea, Happy Smurfday, che farà tappa a Milano venerdì 16 e sabato 17 maggio.

Fin da venerdì mattina la città sarà «invasa» da 5000 puffi in gomma, tutti bianchi, disseminati in luoghi a sorpresa. Alle famiglie il compito di «adottarli» e magari di colorarli, per partecipare al concorso promosso da «Il Giornalino» e dalla Fondazione Franco Fossati. Il cuore della manifestazione sarà il Castello Sforzesco, dove già da venerdì si svolgeranno laboratori per le scuole e sarà presentato il Puffo gigante (alto 1.60 cm) vestito da Benetton: andrà all'asta per l'Unicef. Alle 16.30 festa con concerto, merenda e proiezioni di episodi «cult» all'Atelier Gluck.


Sabato 17 si svolgerà festa «puffosa» al Castello. Nel Cortile delle Armi sarà allestita una mostra sulla storia dei Puffi; e poi proiezioni, lezioni di tiro con l'arco e «Pompieropoli» con i Vigili del Fuoco. Si esibiranno i comici Skanzio e Pikkio, il coro Aghelion Green di Nembro, il coro degli alunni dell'Istituto Gonzaga e l'associazione Educarte. Non poteva mancare Cristina D'Avena.


(adattato da corriere.it)

venerdì 16 maggio 2008

Novecento a fumetti


(foto da internet)

Dopo l'adattamento cinematografico di Giuseppe Tornatore (vedi>>), Novecento diventa un fumetto. Alessandro Baricco ha riscritto infatti, per il settimanale Topolino, uno dei suoi più famosi testi: il monologo Novecento, (ri)intitolato, per l’occasione, La vera storia di Novecento.

La storia è stata sceneggiata da Tito Faraci e disegnata da Giorgio Cavazzano. In La vera storia di Novecento, Topolino racconta a Minni la storia di un personaggio eccezionale, il pianista Novecento, ovvero Pippo. Novecento è il pianista del transatlantico Virginian con il quale il trombettista Topolino ha suonato per molti anni. Topolino narra le straordinarie qualità dell’amico Pippo, un pianista eccezionale che però ha un’altra particolarità che lo rende assolutamente unico: non è mai sceso dal Virginian. La storia, davvero speciale, diverte ed emoziona grazie alla magia dei personaggi Disney.







Gli appassionati dei fumetti made in Disney, potranno (ri)leggere Novecento, grazie alla magnifica narrazione di Pippo, Topolino, Minni e Basettoni, il comandante del Virginian!

giovedì 15 maggio 2008

Musei e mostre su internet

(foto da internet)

Somiglianze, combinazioni e contaminazioni fra memoria e nuove tecnologie saranno al centro di Memoria 2.0, un seminario internazionale organizzato a Torino, in questi giorni, per tracciare il percorso che sta portando sempre più la concezione di memoriale da una dimensione “monumentale” ad una “virtuale”. La memoria collettiva, infatti, antico fenomeno di social-networking, nonché fondamento ed espressione delle identità dei gruppi sociali, ha trovato nel linguaggio dei nuovi media la giusta espressione e, negli ultimi anni, le iniziative web di musei e associazioni si sono moltiplicate.
Organizzato da Museo Diffuso della Resistenza, da ACMOS e dall'Istituto Giorgio Agosti, con il patrocinio del Politecnico di Torino, l'evento ha il sostegno della Commissione Europea, della Regione Piemonte e della Città di Torino.

(foto da internet)

Sono sempre di più le istituzioni prive di una collezione o di documenti, che cercano di suscitare emozioni attraverso un'attenta scelta del formato museografico. Musei di memorie, di pensieri, di idee. Allestimenti sempre più tecnologici e scenografici che suppliscono all'assenza di oggetti e materiali. In realtà, si tratta di creare servizi alternativi, e in alcuni casi sostitutivi, del classico museo, come il Tech Virtual Museum Workshop, il museo virtuale che permette agli utenti di creare i propri progetti espositivi, entrare in gruppi di lavoro e creare le proprie esposizioni online. «I musei attraverseranno una evoluzione simile a quella che ha radicalmente cambiato internet - spiega Nina Simmons, curatrice del blog Museum 2.0, che esplora opportunità e difficoltà dell'integrazione tra web 2.0, musei e memoriali -. Fino ad ora sono stati come i siti tradizionali: fonti autoritarie di contenuto, che vedono gli utenti come consumatori. La sfida è trasformarli in piattaforme dinamiche di generazione e condivisione dei contenuti».


Un obiettivo condiviso da "Stories on geographies", l'iniziativa web che verrà presentata da PerformingMedia lab di Acmos nell'ultimo dei tre giorni di lavoro del seminario. A cavallo tra Google Maps e un atalante storiografico, il progetto è un «geoblog europeo della memoria», ovvero una mappa partecipativa on-line dei luoghi della memoria dell'Europa. Il servizio, già sperimentato a Torino nella primavera del 2006, si configura come un nuovo spazio pubblico virtuale, dove a parlare sono i luoghi e le persone che li attraversano. Lo scopo di Stories on Geographies, è contribuire a creare «una memoria sociale europea, condivisa, che possa rimanere intatta con il trascorre del tempo» utilizzando il linguaggio dei nuovi media. «Il geoblog è una piattaforma collaborativa, perché stimola alla collaborazione, non solo tra utenti, ma anche tra media, storia, cittadinanza e tra docenti, studenti, istituzioni». Sottolinea la presentazione del geoblog: «un ambiente interattivo in cui esplorare e sperimentare l'idea di Europa unita nei linguaggi e con le sensibilità dei nuovi media». Sulle mappe satellitari sono segnalati i luoghi della memoria storica dell'olocausto e della resistenza ai nazifascismi di tutta Europa. Musei, associazioni e semplici utenti potranno associare ad ogni luogo commenti, media e link, come in una mappa di Google.

mercoledì 14 maggio 2008

L'intramontabile Mr. Linea

(foto da internet)

La Linea (nel primo storyboard Mr.Mark) fu creato da Osvaldo Cavandoli nel 1969 e divenne famoso grazie ad uno spot del Carosello che pubblicizzava la Lagostina. Il lineare disegno, con la forza della semplicità, portó una ventata di nuovo nel cinema d’animazione dell'epoca ed ebbe la possibilità di uscire alla luce perché l’Ingegnere Emilio Lagostina seppe coglierne il potenziale rifiutato da parecchie altre ditte.

Cava riuscì con pochissimi ma essenziali dettagli a ricreare le sembianze di un omino deciso e intransigente, ma divertentissimo. Di grande aiuto fu anche Carlo Bonomi che diede voce al personaggio servendosi di una curiosa parlantina inventata per gioco da ragazzino. Quei suoni articolati privi di senso compiuto, che spesso diventavano termini dialettali o velate imprecazioni, aggiunsero una notevole espressività ad un personaggio già di per sé carico di forte personalità.

(foto da internet)

Sin dalle prime apparizioni, il personaggio riscosse numerosi successi, in Italia e all’estero, tanto che ottenne numerosi premi nei festival d’animazione dell’epoca, a Zagabria nel 1972 e ad Annecy nel 1973. L’enorme popolarità sfociò in un primo momento in una striscia a fumetti e dopo in un libro intitolato La linea, edito da Bompiani Editore. Quando il Carosello finì, Cavandoli raccolse le avventure della suo omino in una serie di cartoni animati, rielaborando e riproponendo in televisione le gag più riuscite, ma senza il finale “Lui cerca Lagostina, la cerca e qui la trova”. Ma nonostante il distacco dal marchio, la RAI non concesse una seconda opportunità al personaggio, ormai famoso come l’omino Lagostina, sebbene il pubblico, italiano e non, reclamasse insistentemente nuovi episodi. Il desiderio dei telespettatori fu esaudito e dal 1977 al 1979 vennero realizzati per la televisione una cinquantina di nuovi episodi.

(foto da internet)

Nel 1978 Osvaldo Cavandoli produsse anche un episodio special dal titolo Sexilinea, in cui Mr. Linea ha un personalissimo approccio con il mondo dell’erotismo, che ottenne numerosi successi in diversi festival internazionali. Nel 1988, vide la luce il secondo episodio sexy, di 6 minuti, intitolato Eroslinea, in cui il nostro antieroe è alla ricerca di una compagna, con la quale abbandonarsi ad effusioni erotiche.

Negli anni successivi, La Linea ha sempre prestato la propria immagine per campagne di sensibilizzazione di vario genere, è stata protagonista di vignette satiriche sulla nostra società e la politica dei partiti, ma ha anche ispirato altri artisti, come i Jamiroquai che omaggiarono il personaggio di Cava nel video della canzone Don’t Give Hate a Chance (guarda video), in cui riscontriamo tutte le caratteristiche principali create da Cavandoli, come la mano che interviene per disegnare nuovi oggetti e la linea orizzontale.

martedì 13 maggio 2008

A far l'amore e ad arare...





(foto da internet)



C’è un vecchio proverbio contadino che dice: “A far l’amore e ad arare, tutti lo sanno fare ma non come andrebbe fatto".
Non vogliamo parlarvi dell’ars amandi e nemmeno di come si dovrebbe arare un campo. Centriamoci su un convegno che si è tenuto qualche giorno fa a Praga, organizzato dall’European Society of Contraception.

Il professor Giovanni Benagiano, ginecologo all’Università La Sapienza di Roma, ha riferito che, secondo uno studio condotto sui medoti anticoncettivi, il preservativo è il metodo più usato in Europa, seguito dalla pillola e dal coito interrotto..
E fin qui tutto bene. Ma i medici si sono posti un dubbio legittimo: il profilattico verrà usato correttamente? Com’è noto la sicurezza del preservativo, nel proteggere da un gravidanza, non è mai del 100%, ma ha il grande vantaggio di mettere al riparo dalle malattie sessualmente trasmesse come l’Aids, la sifilide o la gonorrea.
La risposta alla domanda è arrivata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Selcuk, in Turchia, anch'essi presenti al congresso di Praga. Gli studiosi hanno presentato una ricerca svolta su un campione di 160 donne che hanno controllato i loro partner durante l’atto sessuale.

Risultato: numerosi gli errori fatti da mariti, partner e fidanzati. Almeno il 34% per cento cominciava il rapporto sessuale senza il preservativo e poi si interrompeva per calzarlo; il 22% non lasciava spazio in cima al preservativo (il cosiddetto serbatoio per lo sperma) e, infine, oltre il 50% non controllava, alla fine del rapporto, eventuali rotture.
Solo il 18% dei maschi aveva ricevuto una qualche informazione sul corretto uso del preservativo.










Secondo il professor Benagiano, in Italia almeno il 50% delle persone non usano alcuna precauzione al primo rapporto. Secondo l’esperto questo è dovuto alla grande popolarità che ha in Italia il sesso spontaneo che viene preferito dal 90% delle persone.
Per le donne, invece, soltanto il 13%, alla loro prima esperienza, usa la pillola. Questa mancanza di protezione al primo rapporto è diffusa un po’ in tutta Europa, ma a differenza dell’Italia, in Paesi come il Belgio e l’Olanda circa il 70% delle donne dichiara di averla usata. Secondo le donne italiane la pillola rende il sesso più spontaneo ed è il metodo contraccettivo più conveniente.


Ma non si usa! Meditate, gente, meditate!

lunedì 12 maggio 2008

Mamma mia... La ministro più bella del mondo!

(foto da internet)

In Italia c’era una volta la coppia più bella del mondo, adesso, invece, c’è la ministro più bella del mondo. È il quotidiano tedesco Bild ad assegnare l'immaginaria «corona di bellezza» alle politiche del pianeta. Ma a chi? Ovviamente a Mara Carfagna, neo-ministro per le Pari Opportunità del governo Berlusconi.
Ironizza con malizia il giornale: «Riusciranno i deputati a concentrarsi sulla politica? I dubbi sono giustificati...», e cominciano a girare foto senza veli della Carfagna. Insiste il Bild: «Ecco com'è bollente la politica italiana» e «La giurista Mara Carfagna porta un vento nuovo nel governo italiano». E ricorda, poi, come in passato Berlusconi, in uno show televisivo, dinanzi alle telecamere, aveva "flirtato" con la sua nuova ministro». «Io con te andrei ovunque, anche su un'isola solitaria. Ti sposerei subito, se non fossi già sposato».
(foto da internet)


Una carriera folgorante: dal microfono di presentatrice di Retequattro alla RAI, passando nientemeno che per la scuola del partito. Adesso il compito di Carfagna sarà quello di dimostrare che tutte hanno pari opportunità... anche le altre
A corredo dell'articolo, il Bild offre anche un video con una raccolta di filmati decisamente sexy della ministro.
Per coloro che si vogliono un po’ scervellare sull’argomento, ecco due pensieri...:
1) nel governo ultra-maschilista -e non solo maschilista- del cavaliere, molto si è parlato della difficoltà, per Zapatero, di “dominare ” tante donne (come se di bestie si trattasse);
2) come mai le donne, una volta ministro, dimenticano il loro guardaroba senza veli, e, al momento del giuramento, optano per un severo tailleur dal taglio maschile?

domenica 11 maggio 2008

Nessun porco è signorina

(foto da internet)

Nel 1990, Marcello d’Orta, maestro della scuola elementare di Arzano, un paesino in provincia di Napoli, ebbe un’idea geniale: raccolse i temi dei suoi alunni nel libro Io speriamo che me la cavo, dove i bambini, con la loro naturalezza, illustrarono in modo tanto divertente e sgrammaticato quanto poetico la loro visione del mondo. La raccolta ebbe un successo strepitoso e scalò le classifiche delle vendite, diventando un best seller in pochi mesi. E naturalmente l’opera si materializzò in un film, diretto da Lina Wertmüller, con il grande Paolo Villaggio nei panni dell’insegnante napoletano (guarda il video).

Eccovi alcune delle “perle di saggezza infantile” sparse nel libro:

  • A Arzano non c'è nessuno che chiede la limosina perché sa che nessuno gliela può dare.
  • La mamma è una cosa seria. Essa si sacrifica da quando noi nasciamo. Essa produce il latte per noi. Quando siamo piccoli produce il latte, perché è un mammifero: per ciò si chiama mamma.
  • Un povero che chiede la carità a Milano, non è di Milano, è di Foggia.
  • Al Nord il maltempo è sempre cattivo, piove e nevica sempre, le persone si svegliano umide.
  • Se devo dire la verità, ma proprio la verità, a me il telegiornale dell'una mi piace, perché non lo vedo in quanto esco da scuola a più dell'una.
  • Il mondo fa schifo, io non ho paura a dirlo, perché sono il capoclasse, e certe cose posso dirle.

(foto da internet)

Sono passati diciotto anni e i bambini napoletani non hanno perso un briciolo della loro capacità di sorprendere e di far ridere; questa volta però i loro temi hanno un argomento concreto: gli animali. Il libro, intitolato Nessun porco è signorina, nasce con un’importante finalità benefica, perché Marcello D'Orta ha deciso di devolvere parte dei proventi alla LAV, la più importante associazione animalista italiana. In questa occasione però, come spiega d’Orta, la raccolta non si è limitata ad i temi di una sola classe:

Attraverso la Lega Anti Vivisezione feci assegnare agli studenti delle elementari di Napoli tracce di temi che avessero per oggetto gli animali. Gli emissari della LAV hanno girato le scuole della città assegnando quindi le tracce da me ideate; si sono intrattenuti con gli studenti, hanno dato vita a dibattiti, annotando le loro risposte e consegnandomi gli elaborati.

Il risultato? Una fotografia esilarante del mondo animale visto dai bambini che mostra comunque la realtà di una vita non facile: “Qui a Secondigliano ci sono meno animali in giro che a Napoli perché i camorristi della malavita, appena ne vedono uno, subbito se lo pigliano e lo portano a casa…”; "A Napoli gli scarrafoni (scarafaggi) non si estingueranno mai, a causa della troppa munnezza (immondizia)"

Nei loro temi, gli scolari esprimono, a modo loro, la condanna verso chi abbandona i cani per strada "Se si fanno una lastra, esce che non hanno il cuore"; o contro la corrida "Sia il toro che il torero hanno le corne, ma il torero sono invisibili", i combattimenti fra cani "Il pit bull, tante che ne ha passate, che è triste pure se lo porti a Mirabilandia"; la caccia "Se mio padre facesse la caccia, vorrei bene solo a mia madre”.

Fra il primo libro e l'attuale, l'insegnante napoletano ha pubblicato altri sette volumi. Uno dei più divertenti è Romeo e Giulietta si fidanzarono dal basso, in cui sono raccolte le osservazioni dei bambini sul sesso. Qualcosa del genere succede in questo libro, nel capitolo Come si riproducono gli animali, dove troviamo affermazioni come " Se la chiocciola non vuole fare l'amore si chiude in casa", "In Spagna è meglio nascere zoccola che toro" (dove zoccola sta per topo o per donna di malaffare, come spiega d'Orta nella prefazione) o "Nessun porco è signorina", battuta fulminante che dà il titolo al libro.

Un libro davvero spassoso, una finestra sulla realtà popolare napoletana vista dagli occhi ingenui, sinceri, vispi ed ironici dei suoi bambini.