Se gli stipendi a mala pena permettono di arrivare a fine mese, figuriamoci lo shopping a che posta sta!!! Un vizio, o un piacere, inutile che tenta più o meno tutti. Il problema è sempre lo stesso: amare la moda (non parliamo poi di quella alta) è incompatibile con uno stipendio più o meno normale, i capi di haute couture raggiungono dei prezzi davvero astronomici e una persona comune riesce a permettersene davvero pochi ( o, forse, nessuno) all’anno.
Che fare se ci sono pochi soldi in tasca e, in alcuni casi, una voglia inspiegabile di griffe?
Che fare se ci sono pochi soldi in tasca e, in alcuni casi, una voglia inspiegabile di griffe?
Basta trovare qualche amica (lo shopping è soprattutto targato rosa) dai simili gusti e dalle analoghe pulsioni, formare un gruppo d’acquisto e comprare, con una cassa comune, tutti i must di stagione senza finire sul lastrico, e con la possibilità di farli “girare” fra i membri del gruppo.
Pioniere del fenomeno sono quattro amiche londinesi, fashion victim, che hanno fondato una “cooperativa dello stile”, acquistando tutto in comune. Il termine per indicare questo nuovo modo di fare shopping è Dress Crossing, che arriva dopo il successo su internet delle borse in affitto.
Suscita due soli dubbi (e , forse anche qualcuno in più): se si frequentano gli stessi giri, e si viene invitate alle stesse cene, feste, serate, in base a quale criterio la pochette di Gucci dovrebbe essere usata da Tizia piuttosto che da Caia, e l'abitino di Prada indossato da Sempronia e non da una delle altre?
E poi, come si fa a essere sempre d’accordo sui capi da acquistare?
Attenzione, ancora, un'altra novità: l’ultimo grido è lo Swap Party, una specie di "festa del baratto" a costo zero. Niente più mercatini o bancarelle, l'appuntamento è a casa, tra amiche. Basta mettere insieme un nutrito gruppo (di donne), pronte a portare abiti, accessori, ma anche libri, dischi etc. E con lo Swap Party si può rinnovare il guardaroba senza spendere nemmeno un euro: nulla è in vendita, solo merce di scambio. Cambi di stagione, acquisti frettolosi, shopping poco attento e regali non graditi diventano così risorse inesauribili. E permettono di rinnovare il proprio armadio davanti a un aperitivo o un tè, in compagnia di amiche e conoscenti. Per le pigre irriducibili, lo swapping è anche online: in solitudine, davanti a un computer (ma è senz’altro più rischioso).
L’importante è risparmiare, e, in questo modo, stare al passo con la moda senza finire al verde non sembra una cosa impossibile.
4 commenti:
Una iniziativa interesante ma un poco complicata di fare.
Amiche con le stesse misure, immagino. E gli stessi abiti. Suppongo che anche condividono fidanzati, che è una moda più antica. Va bene cosi, ma quando "cooperano" con gli abiti, chi li lava? Quella che li dà o quella che li riceve?
JORGE
E' complicato. Meglio il mercato di seconda mano.
Non è un'idea mala per risparmiare. È sembra divertente!!!
Encarna
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