domenica 18 maggio 2008

Immigrazione: la politica italiana vista dal di fuori

(foto da internet)

Data l'aria che tira in Italia - pacchetti sicurezza, annunci di misure straordinarie, esplusioni di massa, limitazione dello spazio di libera circolazione Schengen, ronde contro gli zingari e molotov contro le baracche - Viktoria Mohacsi, rom di origine ungherese, dal 2004 eurodeputato dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa (Eldr), è stata spedita proprio qui «per vedere e per ascoltare».
Con quella faccia da gitana, è proprio il caso di dire, ha l’incarico di monitorare le condizioni di vita dei 150 mila gipsy che vivono in Europa. Ha visitato il campo nomadi della capitale e poi quello di Napoli. «Attenzione, c'è un bruttissimo clima. [...]. La mia relazione al Parlamento europeo su quello che ho visto in Italia racconterà di questo clima. E sarà molto dura».

(foto da internet)

«Ho visto più di mille persone che vivono in condizioni orribili, [...] non sono garantite le minime condizioni di igiene e di sicurezza. Non c’è acqua, non c’è corrente elettrica, le persone vivono in baracche fatiscenti, umide, sporche, tutto è assolutamente precario. Sono negati i diritti umani e civili basilari come l'assistenza sanitaria e l'accesso alle scuole. Non esiste nulla di simile negli altri paesi europei».
Si fa troppa confusione; si crede che «gli zingari sono tutti rumeni e comunque sono tutti criminali. Non è così. La responsabilità della politica è proprio questa: aver semplificato il messaggio. Non è affatto positivo per un partito come quello che ha vinto le elezioni in Italia che la campagna elettorale si sia basata soprattutto sul sentimento antirom. Questa non è politica. Crea solo risentimento, incita all'odio, a sparare nel mucchio».

(foto da internet)

Dal governo, a quattro giorni dall'approvazione del pacchetto sicurezza, il ministro dell'interno Roberto Maroni torna sulle proposte che avanzerà ai colleghi dell’esecutivo: «Non ci può essere sanatoria per chi è entrato irregolarmente, per chi violenta una donna o rapina una villa, ma terremo conto naturalmente di quelle situazioni che hanno un forte impatto sociale, come il caso delle badanti. Escludo la possibilità di fare delle sanatorie, la sanatoria appartiene alla stessa categoria dell'indulto e noi siamo contrari all'indulto e alle sanatorie indiscriminate».


(foto da internet)
Dalla Spagna arrivano le prime critiche alla politica italiana in materia di immigrazione, che la numero due dell’esecutivo di Zapatero, María Teresa Fernández de la Vega, ha definito xenofoba. La vice-presidente si è riferita agli arresti di massa degli ultimi giorni ed ha precisato che «il governo spagnolo respinge la violenza, il razzismo e la xenofobia e, pertanto, non può condividere ciò che sta succedendo in Italia. La Spagna lavora a una politica dell’immigrazione legale e ordinata, che permetta il riconoscimento di diritti e doveri». Esistono, ha ricordato ancora, «meccanismi legali per arginare l'immigrazione clandestina. Sono questi i meccanismi da utilizzare, e non altri». Subito il ministro degli esteri italiani risponde «Da parte della Spagna non c'era nessuna intenzione di accusare e rimproverare il governo italiano». E sulla stessa linea il premier spagnolo cerca di chiudere ogni polemica, dichiarando: «Non c'è stato nessun incidente, nessun problema». Riferendosi alle dichiarazioni della vice premier, Zapatero ha quindi affermato che «la vicenda è stata chiarita» , ma da fonti della delegazione spagnola al vertice di Lima hanno detto, dal canto loro, che «i governi di Spagna e Italia hanno concordato che si è trattato di un malinteso».
Con o senza malinteso, sta di fatto che la politica italiana sull'immigrazione fa discutere dentro e fuori casa.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

¡Bravo María Terera!

Anonimo ha detto...

Leggete questo: http://www.elpais.com/articulo/internacional/Camorra/lidera/persecucion/gitana/elpepuint/20080518elpepiint_1/Tes

Giuliana Mitidieri ha detto...

Grazie Clemente,
l'articolo di El pais è davvero raccapricciante
Ciao
Giuliana

Anonimo ha detto...

Bel post.L'Italia ha tanto da imparare da altri paesi europei che hanno già affrontato delle situazioni analoghe.