lunedì 31 marzo 2014

Gente di Porta Portese



(foto da internet)

Porta Portese è una delle porte di Roma; fu costruita nel 1644 in sostituzione della più antica Porta Portuensis, in concomitanza della costruzione delle Mura gianicolensi, ampliamento delle Mura Leonine a difesa del Gianicolo.
L’aspetto generale è quello di una porta incompiuta e con uno stile piuttosto lontano dai canoni tradizionali.
Dalla porta inizia la via Portuense, la via che recava a Porto, la località alla foce del Tevere, vicino a Ostia che aveva sostituito quest'ultima come porto per i rifornimenti della città di Roma. 
Attorno alla porta, si tiene, di domenica mattina, il mercato non alimentare più famoso di Roma. 
A porta Portese sono state dedicate canzoni (si veda la canzone omonima scritta da Claudio Baglioni) e poesie. E' stata immortalata in film quali, Ladridi biciclette e Sciuscià di De Sica



(foto da internet)

Il mercato è sorto nell'immediato dopoguerra. Ci si trova un po' di tutto: mobili e oggetti vari, biancheria per la casa, abiti usati e nuovi, dischi, libri e stampe, giornali storici, alimenti per cani e gatti, orologi e scarpe, bigiotteria, giocattoli... Insomma il mercato delle pulci in versione italiana, alla stregua dei principali mercati europei Portobello Road di Londra o il Rastro di Madrid.





(foto da internet)

Anche se in questi anni il mercato è cambiato, l'atmosfera rimane irripetibile. Ne è testimonianza il video che vi proponiamo: in un italiano particolarissimo, un venditore ambulante chiamato Mustafà, presenta i suoi fantastici utensili da cucina!



venerdì 28 marzo 2014

Il MiaGola caffè



(foto da internet)

Un cappuccino, un cornetto e... un po' di carezze al gatto che dorme sulla sedia accanto. Ha aperto i battenti a Torino un neko café, il primo cat café italiano: un locale dove i felini vivono tranquilli e gli avventori di passaggio sono autorizzati a coccolarli.
In Europa, ce ne sono anche a Vienna, Budapest, Berlino, Monaco, Parigi e Madrid. Il primo di essi è nato, nel 1998, a Taiwan, ma i neko café si sono diffusi soprattutto in Giappone (neko significa, appunto, gatto in giapponese), dove se ne contano circa 39 solo a Tokyo. 
L'idea del primo cat café italiano era di dare a tutti la possibilità di interagire con un gatto, in un paese dove molti condomini proibiscono gli animali domestici, regalando contemporaneamente, una casa ai felini.


(foto da internet)

Il neko café torinese ha adottato, con un gioco di parole, il nome di MiaGola Caffè, ed è gestito da Andrea Levine, un’americana trapiantata a Torino, che ha saputo trasformare la sua passione in un lavoro. 
Il bar offre vitto e alloggio a sette gatti abbandonati, salvati dalla strada e dal gattile. Sterilizzati e seguiti da un veterinario, i felini potranno gironzolare e riposare liberamente all'interno del locale. Gli amanti dell'igiene non si devono preoccupare: i mici avranno un'area toilette tutta per loro.


(foto da internet)

I clienti potranno dar da mangiare agli animali, accarezzarli e farli giocare. E, oltre ai felini, potranno trovare torte fatte in casa, tè e altri prodotti biologici, equo solidali e a chilometro zero, con un occhio di riguardo per vegetariani e vegani. Insomma, un luogo di relax, con wifi gratuito e un servizio di book sharing. Ci sarà anche uno sportello aperto a tutti per segnalare adozioni, smarrimenti o maltrattamenti
Tutti i gatti/inquilini del bar hanno alle spalle una vita difficile. Alcuni sono rimasti soli dopo la morte della proprietaria: altri vivevano già insieme ed è stato più facile farli abituare ai nuovi compagni. 
I loro nomi (Fred, Romeo, Sissi, Magda, Barney e Mia) sono stati scelti dai primi clienti del caffè.   
Non sono ammessi, almeno per ora, i cani...


mercoledì 26 marzo 2014

Il turismo nell'economia dell'Italia

(foto da internet)

L'Italia ha un surplus turistico di 12,8 miliardi di euro. È quanto emerge dai dati della Banca d'Italia, che ha censito un avanzo dello 0,8% del Pil dal saldo tra le spese effettuate dai viaggiatori esteri nel Belpaese e quelli italiani fuori dai confini nazionali. I primi, infatti, hanno aperto i loro borsellini scucendo 32,989 miliardi di euro, (in crescita del 2,9 per cento sull'anno precedente), mentre gli italiani si sono fermati a 20,159 miliardi.
La crisi ha pesato sulle scelte turistiche, visto che nel complesso la spesa effettuata dagli italiani all'estero si è contratta dell'1,7 per cento.


(foto da internet)
La differenza tra italiani e stranieri si vede chiaramente anche dalla spesa pro capite giornaliera, una rilevazione che si limita ai viaggiatori che hanno trascorso almeno una notte in Italia o fuori dai confini nazionali. Ebbene, in media la spesa che ogni visitatore straniero fa in italia si attesta a 99 euro al giorno, in aumento del 6,4 per cento rispetto al 2012; gli italiani sono invece più parsimoniosi e sono riusciti a stabilizzare la propria spesa a 74 euro. C'è però da dire che gli italiani tendono a risiedere di più fuori dai confini: la durata media del viaggio è di 9 giorni e mezzo, mentre quella degli stranieri si ferma a 6,6 giorni.

Quanto alle abitudini di vacanza degli italiani, nell'ultimo anno luglio e agosto si sono confermati i mesi più gettonati, rispettivamente sopra 2 e 3 miliardi di spesa mensile. Se si guarda al numero di italiani oltre confine non si rilevano particolari contrazioni dei numeri nelle serie storiche di Bankitalia, che vanno dal 2009 ad oggi: dopo l'impennata a un soffio da 60 milioni censiti alle frontiere nell'intero 2010, si è scesi ai 57 milioni del 2013.

(foto da internet)

Guardando invece alle destinazioni di viaggio e alle motivazioni, in rapporto alle spese effettuate dagli italiani, le generiche "motivazioni personali" (vacanze incluse) doppiano in valore quelle di lavoro, che si fermano sotto quota 7 miliardi nel 2013. Le vacanze da sole pesano per 7,5 miliardi. I Paesi del Vecchio Continente raccolgono quasi la metà dei denari sborsati dagli italiani (poco meno di 10 miliardi), con la Francia (1,9 miliardi) davanti a Spagna (1,4 miliardi), Germania e Regno Unito (appaiati poco sotto 1,2 miliardi). La vicina Svizzera raccoglie 1,3 miliardi dai viaggiatori italiani, mentre gli Stati Uniti ne ricevono 1,8.

I tedeschi sono invece estremamente attratti dal Belpaese: nel 2013 hanno speso quasi 5 miliardi nei confini nazionali e sono in vetta alla graduatoria globale. Dietro di loro gli americani, visto che dagli Usa sono piovuti 4 miliardi su alberghi, musei e strutture affini. Affezionati anche i francesi, poco sotto 3 miliardi di euro e in lieve ma costante crescita negli ultimi anni, seguiti dai britannici con 2,3 miliardi.

domenica 23 marzo 2014

Un corto d'autore




(foto da internet)


Piero Messina (Caltagirone 1981) è un giovane regista italiano che ha realizzato diversi cortometraggi e documentari.
I suoi lavori sono stati presentati in prestigiosi festival internazionali, tra questi: Terra (In concorso al 65° Festival de Cannes), La prima legge di Newton (vincitore della Menzione Speciale al Festival Internazionale del Film di Roma), La porta (Rotterdam International Film Festival), Pirrera (Festival Internazionale del Film di Roma, vincitore del Premio Libero Bizzarri, Festival dei Popoli), Atto V (Torino Film Festival), So far so close (Zebra film Poetry – Berlino), Un'altra volta (Milano Film Festival), Stidda ca curri (Miglior corto al Taormina Film Festival). 
Per la televisione ha realizzato diversi documentari messi in onda sui canali Rai. 
E' stato inoltre assistente di Paolo Sorrentino per il film americano This must be the place, interpretato da Sean Penn
Con Sorrentino ha girato il film La grande bellezza, vincitore dell'Oscar come miglior film straniero.
Dopo il grande successo, Messina ha realizzato un interessante corto con le immagini mai montate nel film premio Oscar. Il lavoro, al quale presta la voce lo stesso Sorrentino, è stato commissionato da Giorgio Armani.

venerdì 14 marzo 2014

Un cannolo (nello spazio)


(foto da internet)

Un cannolo nello spazio con tanto di ciliegina candita... L’impresa, il cui video sta spopolando su Youtube, è di un gruppo di ragazzi di Enna che hanno deciso di fare concorrenza ai tecnici della Nasa utilizzando come testimonial uno dei simboli più noti della Sicilia. 
L’originale iniziativa è stata messa a punto da due giovani registi, Antonella Barbera e Fabio Leone, che insieme all’informatico Paolo Capasso hanno lavorato al progetto. 
Il cannolo, prodotto in pasta sintetica, è stato posizionato su un pallone sonda, riempito di elio e dotato di una microcamera per documentare il successo dell’impresa. 
Il lancio è avvenuto il 2 febbraio scorso nonostante le avverse condizioni meteo. 
Come base per il countdown è stata scelta la Rocca di Cerere, la montagna che sovrasta Enna


(foto da internet)

Sul drone è stato montato un Gps che ha consentito di seguire il percorso della nave spaziale siciliana fino alla stratosfera, a quasi 30 mila metri d’altezza. 
Il pallone, che al suo interno aveva un paracadute, ha sorvolato la zona del catanese per virare poi verso la Sicilia occidentale prima di atterrare con il suo carico a Bompietro, un paese delle Madonie in provincia di Palermo, dove il cannolo è stato recuperato. 
Un’operazione nello spazio perfettamente riuscita, a metà tra l’esperimento scientifico e l’iniziativa goliardica. 
I quattro ideatori hanno spiegato che la loro impresa è un modo per far sorridere i siciliani, un semplice gesto ironico per far sognare una terra in cui da decenni i primati sono, purtroppo, negativi. 
p.s. il nostro blog chiuderà per la Fallas. Torneremo online il 24 marzo. Bones Falles!

mercoledì 12 marzo 2014

Anche Krizia parla cinese


(foto da www.repubblica.it)

Un altro marchio del made in Italy si appresta a varcare i confini nazionali. Stavolta l'acquirente della divisione moda di Krizia non è francese: Lvmh ha comprato a man bassa, da Bulgari a Fendi, da Emilio Pucci a Loro Piana, mentre Kering ha preso Pomellato e Richard Ginori ; e nemmeno proviene dal mondo arabo: il fondo della famiglia reale del Qatar ha nel carnet Valentino e Pal Zileri. 


L'acquirente è un gruppo cinese, anzi per la precisione una delle aziende leader del pret-a-porter di fascia alta nel mercato asiatico: la società di Shenzhen Marisfrolg Fashion co. 



(http://www.tgcom24.mediaset.it/)

Krizia fu fondata sessanta anni fa da Mariuccia Mandelli. In mancanza di una chiara volontà manageriale interna di portare portare avanti il marchio è nata probabilmente l'idea di vendere ad un altro gruppo, molto forte finanziariamente anche se estero. 

"Krizia e Shenzhen Marisfrolg annunciano di avere trovato un accordo per il trasferimento della proprietà della divisione moda di Krizia alla società con sede a Shenzhen" , si legge sul sito della maison italiana, anche se viene precisato che le "pratiche di ufficializzazione dell'accordo sono ancora in corso e che la formalizzazione è prevista entro aprile 2014". Il gruppo cinese è stato fondato nel 1993 da Zhu ChonYun, che ricoprirà il ruolo di presidente del board e di direttrice creativa. La prima collezione è prevista nel febbraio 2015 e nei prossimi cinque anni i piani di sviluppo prevedono l'apertura di negozi a marchio Krizia nelle principali città cinesi, ma anche europee e americane.





(http://www.tgcom24.mediaset.it/)

"Siamo felici di aver incontrato Mrs. Zhu - ha affermato Mariuccia Mandelli, fondatrice di Krizia - con cui mi sono trovata subito in profonda sintonia. Penso che abbia la forza e il talento per continuare al meglio il nostro lavoro e portare Krizia a raggiungere nuovi successi nel mondo". Zhu ha invece dichiarato di essere "una grande ammiratrice di Mariuccia Mandelli e davvero orgogliosa di prenderne l'eredità". "Voglio dare continuità - ha aggiunto - allo stile di Krizia, con collezioni tutte made in Italy".

lunedì 10 marzo 2014

La battaglia delle arance di Ivrea



(foto da internet)

La battaglia delle arance è una tradizione che si svolge a Ivrea una cittadina vicino a Torino, a carnevale.  La battaglia delle arance ha luogo gli ultimi tre giorni, ovvero la domenica, il lunedì grasso e il martedì grasso del carnevale, e rappresenta il momento più spettacolare delle intere manifestazioni, motivo di richiamo turistico annuale per migliaia di visitatori.
Le origini di questa tradizione sono incerte,quando presero ad essere praticate delle scherzose schermaglie tra le carrozze e la gente sui balconi, a ridosso delle principali vie storiche di Ivrea.
Si narra poi, anche del lancio di frutta o di ortaggi dai balconi e dell'uso di lupini, confetti, coriandoli o fiori. Non è ben chiaro il passaggio al tiro delle arance. 
La tradizione prese corpo per simboleggiare soprattutto il colore passionale del sangue versato dalle storiche rivoluzioni del passato, e dalle guerre che segnarono la città, in uno stile del tutto risorgimentale. 





(foto da internet)

Agli inizi del XX secolo già si usava lanciare soltanto arance. Ma fu solo nell'immediato secondo dopoguerra che si formarono ufficialmente le prime squadre a piedi di aranceri, e si allestirono i cosiddetti primi carri da getto
L'iniziativa, dapprima sorta casualmente al di fuori delle classiche celebrazioni, fu subito riportata al contesto storico-leggendario del carnevale, stabilendo che i carri dovessero rappresentare i ben armati manipoli di sgherri agli ordini del tiranno, e che le squadre a piedi dovessero essere intese come bande popolane in rivolta. 
La battaglia diventò così anch'essa il simbolo delle lotte del popolo contro la nobiltà. Le prime squadre combattenti si formarono nel rione operaio della nascente fabbrica Olivetti del 1947, col nome di Picche. Seguirono immediatamente dopo, le squadre di Morte, Scorpioni d'Arduino, Tuchini, Scacchi, Pantere, Diavoli, Mercenari e Credendari, questi ultimi che presidiano le piazze. 





(foto da internet)

La battaglia ha per teatro le principali piazze della città; essa si svolge tra i carri che passano al seguito del corteo e le stesse squadre a terra. I visitatori sono teoricamente protetti da alte reti metalliche. 
I carri, pittorescamente bardati, sono trainati da pariglie o quadriglie di cavalli; ciascuno di essi trasporta un gruppo formato da non più di una decina di aranceri, protetti da costumi con vistose imbottiture e da terrificanti maschere di cuoio con grate di ferro per riparare il viso. Ogni banda a piedi è formata da centinaia di aranceri -uomini e donne- che vanno all'assalto del carro che transita dalla piazza cercando di colpire soprattutto gli avversari sulla maschera protettiva, in modo che il succo delle arance entri loro negli occhi. Indossano colorati costumi con campanelli alle caviglie e con casacche legate in vita, semiaperte sul davanti in modo da contenervi una buona provvista di arance; non dispongono di alcuna protezione che li ripari dai colpi nemici. 




(foto da internet)

Con la popolarità assunta dalla festa, il numero di squadre a piedi e di aranceri che in esse militano è andato vistosamente accrescendosi nel tempo. 
Si sono costituite associazioni di aranceri, dai nomi pittoreschi, che si occupano di organizzare la partecipazione al carnevale La sfilata del sabato sera, un tempo prerogativa della goliardia degli universitari, è diventata la festa degli aranceri che provvedono, con le loro associazioni, ad addobbare strade e piazze con striscioni e stendardi che espongono i loro simboli, colori e slogan di battaglia.

venerdì 7 marzo 2014

I lacci anti-omofobia


(foto da internet)

A San Siro, nel tempio del calcio italiano,  in una partita contro l'Inter, il centrocampista del Cagliari Daniele Dessena ha indossato degli scarpini con dei lacci color arcobaleno, testimoniando così la sua adesione alla compagna contro l’omofobia e le discriminazioni nel mondo dello sport. 
Un piccolo gesto simbolico, in un ambiente abbastanza impermeabile a questo genere di discorsi. 
Si leggano, ad esempio, le stupide reazioni di alcuni tifosi rossoblú al gesto di Dessena che è stato pesantemente insultato sul web.



(foto da internet)

Il centrocampista, però, non si è fatto intimorire ed ha risposto per le rime a quei tifosi che non hanno gradito la sua scelta di appoggiare la campagna contro l’omofobia. Le parole del giocatore ribadiscono quanto detto al termine della partita quando aveva spiegato il perché della sua adesione alla campagna Diamo un calcio all’omofobia, chi allaccia ci mette la faccia: 
"Per me è un giorno importante perché ho potuto dare un contributo reale ad una causa importante e in cui credo. Io ho un bambino, non sono sposato, ho una compagna ed ogni settimana faccio avanti e indietro tra Cagliari e Parma per vederli. Non mi è mai capitato nella mia carriera di incontrare giocatori omosessuali, anche se credo possano essercene. Il fatto che un calciatore come qualsiasi altra persona possa manifestare pubblicamente un orientamento sessuale differente dal mio non rappresenta alcun problema né fastidio. Dovremmo cominciare a cambiare radicalmente la nostra mentalità, realmente, non solo a parole".


(foto da internet)

Il gesto del calciatore del Cagliari è stato apprezzato dalle associazioni che da sempre si battono per i diritti degli omosessuali ed ha ricevuto la solidarietà degli allenatori italiani, i quali hanno aderito alla campagna contro l'omofobia. Il presidente degli allenatori Ulivieri ha invitato tutti i tecnici, associati e non, a indossare i lacci arcobaleno che hanno contraddistinto l'impegno in questa campagna. 
Anche i giornalisti sportivi hanno espresso la loro solidarietà al centrocampista rossoblú. 
Domenica scorsa, nella partita disputata dal Cagliari in casa contro l'Udinese, altri tre giocatori della squadra sarda, Avelar, Ibarbo e Pinilla, hanno sostenuto la battaglia del centrocampista, scendendo in campo con i lacci arcobaleno contro l'omofobia e ricevendo gli applausi virtuali su internet di tanti tifosi, non solo del Cagliari.



mercoledì 5 marzo 2014

La grande bellezza

La grande bellezza vince l'Oscar come miglior film straniero. Era da 15 anni, dal 1999 con La vita è bella di Roberto Benigni, che l'Italia non agguantava la statuetta. L'Italia ha sconfitto i rivali più temibili, il belga Alabama Monroe e il danese Il sospetto di Thomas Vintenberg. 


Il regista Paolo Sorrentino, visibilmente emozionato, è salito sul palco insieme al protagonista Servillo e al produttore Giuliano:  "Grazie a Toni e Nicola, grazie agli attori e ai produttori. Grazie alle mie fonti di ispirazione, i Talking Heads, Federico Fellini, Martin Scorsese, Diego Armando Maradona. Mi hanno insegnato tutti come fare un grande spettacolo. Che è la base per il cinema. Grazie a Napoli e a Roma, e alla mia personale grande bellezza, Daniela e i nostri due figli. Sono molto emozionato, questa vittora era tutt'altro che scontata. Gli altri film erano forti, mi sento felice e sollevato", dice il regista. E intanto impazzano i festeggiamenti sui social media, mentre è arrivato anche il messaggio di congratulazioni di Giorgio Napolitano: "Si è giustamente colto nel film di Sorrentino il senso della grande tradizione del cinema italiano e insieme una nuova capacità di rappresentazione creativa della realtà del costume del nostro tempo. E' uno splendido riconoscimento, è una splendida vittoria per l'Italia", recita la nota del Presidente della Repubblica.

Insomma, l'Italia continua ad essere "metà giardino e metà galera" come dice la canzone di Francesco De Gregori. 

lunedì 3 marzo 2014

Luoghi d'Italia (isole VI)


(foto da internet)

Le isole Tremiti o Diomedee sono un arcipelago del mare Adriatico, a 12 miglia a nord del promontorio del Gargano.
Amministrativamente, l'arcipelago costituisce il comune italiano di Isole Tremiti nella provincia di Foggia, in Puglia.
Pur essendo il più piccolo e il secondo meno popoloso comune della Puglia, è uno dei centri turistici più importanti dell'intera regione.
Il loro nome può derivare dal terremoto (tremetus o trimerus) da cui avrebbero avuto origine e che le separò dal continente.
Altri studiosi affermano, invece, che l’arcipelago delle Tremiti anticamente era composto da una sola isola ed un solo monte, mentre successivamente si ebbero tre isole e quindi Tre Monti
Il nome orginario Diomedee, è legato al greco Diomede re dell’Etolia. Uomo alto e robusto, fu reputato dagli achei il più forte ed il più valoroso in battaglia. Partecipò alla guerra di Troia, e al suo ritorno in patria, scoprì l'adulterio della moglie Egialea e fuggì con la sua flotta in Occidente.



(foto da internet)

Durante una tempesta nel mar Adriatico le sue navi si ritrovarono casualmente presso le isole Tremiti alle quali, una volta sbarcato, Diomede diede il proprio nome.
A questo mitico eroe, definito da Virgilio Victor Gargani, è attribuita la fondazione di molte città della Puglia.



(foto da internet)

L'arcipelago fu, durante il fascismo, luogo di confino, ospitando anche il compianto Presidente della Repubblica Sandro Pertini
Le Tremiti sono costituite dalle isole di San Nicola, San Domino, Cretaccio, Caprara e, a circa 11 miglia da queste, dall’isola di Pianosa. 
San Nicola è il centro storico, religioso e amministrativo dell'arcipelago. Per le numerose tracce di un antico e glorioso passato, essa è considerata un museo a cielo aperto. 
San Domino è in buona parte ricoperta da boschi di Pino d’Aleppo. Le acque sono limpide, la costa è frastagliata di cale, punte e scogli. A San Domino si trovano le famose spiagge di Cala delle Arene, quella di Cala Matano e la spiaggia sotto i Pagliai, a quest'ultima si arriva soltanto via mare. 


(foto da internet)

La gastronomia della cucina tremitese, in tutte le stagioni, è incentrata sul pesce offerto fresco in gustosi antipasti, fritture, zuppe e grigliate. 
Da gustare anche le olive nere, i capperi, i pomodorini e le melanzane con cui si preparano gustosi antipasti, insalate, bruschette e caponate.
Buon viaggio!