(foto da internet)
Iniziamo così: Gustavo Francalancia era il padre del nostro caro amico Marco. È scomparso a novant'anni, il 25 settembre u.s., ed è riuscito, nonostante una grave malattia, a portare avanti e a vincere un'ultima sfida: inaugurare una mostra a lui dedicata.
Gustavo Francalancia, l'ultimo esponente della cosiddetta scuola romana, o del realismo magico, ha consacrato tutta la sua vita all'arte. La magnifica cittadina di Spello (Perugia), gli rende un doveroso omaggio, con una mostra monografica che si terrà dal 17 settembre al 13 novembre nell'ottocentesca Villa Fidelia.
L’esposizione, voluta dal figlio Marco, vanta il contributo critico di Valerio Rivosecchi e il patrocinio della Provincia di Perugia.
Ben 120 opere offrono uno scorcio dell'opera di Gustavo Francalancia. Formatosi nell'ambiente pittorico della capitale, Francalancia ha intrecciato la sua vita e l’attività artistica con il vivace ambiente culturale, animato da artisti e intellettuali, che, anni or sono, offriva la città eterna.
Gustavo Francalancia è stato figlio d’arte: all’ambiente romano si sommarono gli stimoli presenti in ambito familiare (suo padre era il noto pittore Riccardo Francalancia, nato ad Assisi nel 1886 e morto Roma nel 1965). Dal padre, Gustavo ereditò la tradizione riprendendone soggetti quali i paesaggi dell’Umbria e del Lazio, gli interni, le nature morte. Uno scenario ben tratteggiato in mostra, grazie anche al racconto di alcuni simpatici aneddoti che restituiscono al visitatore l’umore proprio di una certa romanità, vista nell’ironia scanzonata, irriverente e a volte amara, rappresentata da Francalancia in Natura non ancora morta.
Fra i 120 dipinti in mostra si segnalano Autoritratto del 1983 su cui il critico Ezio Genovesi ha scritto: "Il volto non ci guarda e non si guarda. La natura degli uomini, che Francalancia conosce bene per esperienza, lo ha disilluso: non vi sono scoperte che possano cambiare lo stato delle cose. L’asprezza della rappresentazione riflette, in quel momento, il suo sguardo sul mondo". Segue Conchiglia, realizzata nel 1976, donata a Gustavo da Edita Mühlen, affermata pittrice e moglie di Mario Broglio.
Un'ottima occasione per conoscere questa zona dell'Umbria e questo fantastico pittore.
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