mercoledì 28 settembre 2011

Il fumetto italiano

(foto da internet)











È morto Sergio Bonelli, l'uomo che ha scritto la storia del fumetto italiano, il principale artefice del passaggio del fumetto da semplice strumento di intrattenimento popolare a prodotto di dignità culturale, creando, nel corso di una carriera cinquantennale, una delle case editrici di fumetti più importanti del panorama nazionale e internazionale.
Il suo nome è legato ai personaggi di maggior successo del fumetto nostrano, a cominciare da Tex, di cui è stato editore e sceneggiatore, Zagor e Mister No, che ha creato rispettivamente nel 1961 e nel 1975, e di tutti gli altri personaggi della sua casa editrice, di gran lunga la più importante del fumetto italiano: da Ken Parker a Martin Mystère, da Julia a Nathan Never, da Dylan Dog a Napoleone.




(foto da internet)




In realtà lui nel fumetto ci era nato: sua madre Tea fu nel dopoguerra la prima responsabile della casa editrice quand'era un'azienda fatta in casa. Il padre Gianluigi, poi, è stato il grande creatore di Tex, personaggio leggendario del fumetto, il cui successo si deve proprio alla scelta del figlio di ripubblicarne le avventure, nate nelle strisce, in quegli albi più grandi (a tre strisce per pagina) il cui formato sarebbe stato battezzato come "formato Bonelli".



(foto da internet)


Era un uomo che amava il suo mondo a fumetti ed era un profondo innovatore: Mister No fu il primo antieroe popolare, che, con la collana "Un uomo un'avventura" (una serie di albi realizzati da autori diversi senza personaggio fisso), anticipò l'idea del romanzo a fumetti, dall'idea un po' diversa rispetto al bombardamento attuali delle immagini. Il fumetto per lui era un'impresa avventurosa, come fu il caso di Mister No, uno scanzonato ex soldato statunitense che vive nella Manaus degli anni Cinquanta, frutto appunto del suo viaggio in Amazzonia e nel Pantanal brasiliano.

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