mercoledì 7 novembre 2007

La crisi del mattone

(vignetta da internet)

Comprare casa? Un’utopia, in alcuni casi, una grande paura. Liquidità prosciugata. Compravendite? In calo. Mutui? Meglio rifletterci su. I tempi di vendita? Infiniti. Nuove costruzioni? In discesa. Gli indicatori del mattone volgono al peggio. La fine del più lungo boom del dopoguerra è realtà. Da più parti s’invoca la crisi del mattone come una correzione necessaria alle follie del mercato immobiliare dell’ultimo decennio. L’economia immobiliare, secondo gli esperti, dopo aver “salvato il mondo” da una recessione dopo lo sboom della new economy, si sta tramutando nel suo esatto contrario: una droga che può portare alla rovina.


(foto da internet)

Negli Stati Uniti la disfatta è già cominciata un anno fa e da allora le Borse mondiali e l’economia del globo sono entrate in fibrillazione. La crisi dei mutui non è altro che la miccia che ha fatto detonare la polveriera. Guardando però gli altri mercati europei, i prezzi delle case del Vecchio Continente sembravano fregarsene di quanto stava accadendo in America. Qualche apprensione era venuta dalla Spagna, all’inizio del 2007, dove, improvvisamente, avevano preso delle batoste in Borsa molte società di costruzione e immobiliari. La spiegazione che era stata offerta per questa “anomalia” spagnola stava nel fatto che l’economia, qui, è strettamente connessa al boom delle costruzioni. Ultimamente, però, i segnali della fine del boom sono arrivati, in maniera inequivocabile, anche dall’Italia. Ci sono città, aree, segmenti immobiliari già in sofferenza. Un esempio: Milano, una strada alberata di periferia di un quartiere, anni Settanta; un appartamento di 4 locali, doppi servizi e il box è valutato nel 2006 circa 400 mila euro. Un anno dopo, nella primavera del 2007, un alloggio dello stesso tipo, viene messo in vendita per 370 mila euro. Non è strano che rimanga in carico all'agenzia per parecchi mesi per poi essere piazzato a un prezzo inferiore. La svolta che, fino a qualche mese fa, si riteneva quasi impossibile: i prezzi delle case calano anche in Italia.


(foto da internet)


Lo confermano i dati dell'Ufficio Studi UBH, la holding che controlla le reti di agenzie immobiliari Grimaldi e Professione Casa: nei primi mesi del 2007, i prezzi hanno tirato il freno a mano. Sono calati in media in quasi tutta l'area di Firenze, e sono arretrati anche nelle zone semicentrali di Roma. Tecnocasa, il network di intermediazione immobiliare con il maggior numero di agenzie in Italia (sono 2.640), monitora con attenzione dieci grandi città italiane. I cali più marcati si sono verificati a Genova e a Bologna e più contenuti a Napoli, Firenze e Bari. Ancora non si parla di tracollo, ma i dati confermano una retromarcia, dopo dieci anni di sbornia rialzista. In realtà l'aumento dei tassi d'interesse ha reso più care le rate del prestito contratto per farsi la casa. Così, se non c'è molto da fare per chi il mutuo l'aveva già, chi stava per decidersi, con la calcolatrice in mano, ha capito di non farcela. Morale: meno trattative che giungono a conclusione, dilatazione dei tempi necessari per piazzare un alloggio, prezzi in frenata, se non in calo. La risalita dei tassi d'interesse, spiega un altro studio della stessa Scenari Immobiliari, ha spiazzato nettamente proprio le fasce che maggiormente avevano sfruttato la nuova opportunità rappresentata dai mutui a tassi bassi: i giovani e gli immigrati. Infatti i lavoratori immigrati e i giovani sono stati coloro che hanno comprato più della metà delle circa 800 mila abitazioni messe in vendita prima della debacle.
Per concludere un proverbio (sarebbe chi di spada ferisce, di spada perisce, ma, in questo caso, lo adeguiamo alla circostanza): chi di mutui ferisce, di mutui perisce.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Iuto, pago 90 euro di più di mutuo!

Anonimo ha detto...

La casa per una milleurista come io è un sogno.

Anonimo ha detto...

E li affitti? Sono carissimi. Un appartamento piccolo già costa 600-700 euri al mese.

BertoBB ha detto...

Se la calcina non si fa bene il mattone non afferra bene, forse qualche sostanza della miscella non va. Credo che c'è qualcosa possitiva in questa crisi che cacciare via gli abusivi bagarini del mattone (oligopolio), come quelli che hai nominato, capaci di svendere un vano col solo scopo di guadagnare nel suo mutuo di finanziamento.
Saluti

Anonimo ha detto...

E dove troviamo i soldi per comprare ora?