(Croce Delemont, foto da internet)
Narra la leggenda che i capi dei Vandali pregarono il dio Odino di concedergli la vittoria, ma il dio supremo disse che avrebbe decretato la vittoria del popolo che avesse visto per primo il mattino della battaglia. I Winnili (come si chiamavano i Longobardi originariamente), guidati da Gambara, ricorsero alla moglie di Odino, Frigg, che diede loro il consiglio di presentarsi al sorgere del sole uomini e donne insieme, le donne coi capelli sciolti fin sotto il mento come fossero barbe. Al sorgere del sole Frigg girò il letto in cui giaceva suo marito verso oriente in modo che Odino svegliandosi, vedesse i Winnili con le loro lunghe barbe.
Questi quando li vide chiese: "Chi sono quelli con le lunghe barbe?" (cfr antico germanico Langbärte). Al che la dea rispose: "Poiché gli hai dato un nome, dai loro anche la vittoria".
(Placca aurea da Cividale, foto da internet)
Molti credono che i longobardi fossero dei rozzi barbari, ma in realtà dopo la caduta dell’Impero romano portarono in Italia benessere e tranquillità. Non solo, ancora oggi sono presenti le tracce di questo popolo nel Bel Paese: il toponimo della Lombardia deriva infatti dalla parola germanica Langabarland (terra dei longobardi) e l’influenza gotico-longobarda è presente anche nel dialetto di questa regione.
A questo popolo Torino dedica la mostra I Longobardi. Dalla caduta dell’impero all’alba dell’Italia, articolata in cinque macro-sezioni, di cui tre da non perdere: la prima è dedicata ai segni del potere delle aristocrazie laiche ed ecclesiastiche, la seconda è sulle trasformazioni degli insediamenti abitativi dal V al VII secolo e la successiva passa in rassegna i rituali della morte.
Che ne direste di fare una visita virtuale della mostra?
4 commenti:
È molto agradevole cominciare il giorno imparando storia e lingua.Il tuo post Cristina ha svegliato il mio desiderio di sapere di più e di andare a la mostra. Per fortuna hai pensato in tutto e ho potuto visitarla virtualmente. Grazie per questo viaggio.
Mi piacciono molto questi racconti. Molto interessante anche la mostra. Grazie.
Ciao Cristina
un piacere leggere e veder e questo post
Un bacione. Imma
Una bella mostra, davvero. E una buonissima idea quella de poter visitarla senza uscire di casa.
Grazie.
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