(foto da internet)
Pantelleria,
la perla nera del Mediterraneo, (vedi
>>) è la più grande delle isole satellite della
Sicilia. Si trova a solo 84 km dal continente africano. Il clima caldo è temperato dai quasi onnipresenti venti marini che soffiano fortissimi e che giustificano l'appellativo Bent el Rion,
Figlia del Vento, dato dagli Arabi. Il nome attuale è, invece, di origini tardo-greche e significa
Terra ricca di offerte. L'isola, di orgine vulcanica, offre magnifici contrasti: il mare cristallino, i versanti scoscesi coperti di colture a terrazze racchiuse da muretti a secco e, specialmente, il colore del suolo, composto per lo più da
rocce basaltiche.
Il punto più alto dell'isola è la
Montagna Grande (836 m), un antico cratere. Le coste rocciose di nera lava chiudono terre di natura eruttiva e quindi estremamente fertili ed adatte alla coltura della vite. A Pantelleria si produce un vino eccezionale:
il Passito di Pantelleria.
(foto da internet)
Il Passito è un bianco naturale dolce, con un gradazione di 14,5% vol., prodotto con le
uve zibibbo 100% provenienti da 11 diverse contrade dell’isola, caratterizzate da microclimi unici che determinano differenti epoche di maturazione. La vendemmia inizia dopo il 15 agosto con le uve destinate all’appassimento naturale che avviene al sole e al vento e dura 20-30 giorni. A settembre si raccolgono le uve nelle contrade meno precoci, e si lavorano fresche: si raffreddano per preservare gli aromi e poi si pressano sofficemente per ottenere il mosto. Al mosto in fermentazione si aggiunge -a più riprese- l’uva passa sgrappolata a mano. Questa è la delicata fase della macerazione durante la quale l’uva passa rilascia il suo straordinario patrimonio di dolcezza, freschezza e personalissima aromaticità. In seguito il vino affina in vasca almeno 4 mesi e 6 mesi in bottiglia. Il Passito ha colore giallo ambrato lucente. Dopo le prime intense note di albicocca e pesca, i profumi si rincorrono tra meandri di sensazioni dolci di fichi secchi e miele, erbe aromatiche, note minerali. Si abbina con formaggi erborinati o stagionati, fegato grasso, dolci a base di ricotta, frutta secca e pasta di mandorle. Si serve a 14°C.
Il prezzo di una bottiglia di Passito è attorno ai 10 euro.
Importante, per l'economia dell'isola, è anche la coltivazione del
cappero.
Meritano un viaggio i cosiddetti
sesi, costruzioni funerarie megalitiche la cui forma ricorda quella dei
nuraghi sardi. Durante il dominio arabo, l'isola conobbe importanti innovazioni nel campo dell'agricoltura, specialmente per la coltivazione del cotone, dell'ulivo, del fico e dell'uva. Molti dei suoi villaggi agricoli portano ancora un nome arabo: Khamma, Gadir, Rakhali, Bukkuram, Bugeber, Mursia.
(foto da internet)
Anche l'abitazione tradizionale pantesca è di origine araba: il dammuso. Di forma cubica, è in conci di pietra squadrati; il tetto, a terrazza, si alza al centro in uno o più rigonfiamenti leggermente bombati che fungono da intercapedine e permettono lo scorrimento e quindi la raccolta dell'acqua piovana. Un tempo ogni singolo dammuso costituiva un'unità abitativa ed era spesso diviso in due stanze, una per gli uomini e l'altra per gli animali. Oggi invece molti dammusi sono stati rilevati e trasformati in residenza estiva e spesso riuniti in un complesso abitativo formato da più unità. Gli abitanti di Pantelleria, tradizionalmente agricoltori più che marinai, hanno anche cercato di risolvere il problema del vento che spira fortissimo per gran parte dell'anno e che non permette la crescita di alberi d'alto fusto (anche gli ulivi qui si sono adattati e, aiutati dall'uomo, crescono rasoterra, in bellissime forme circolari). La soluzione sono i cosiddetti giardini panteschi, alti recinti in pietra di forma circolare o quadrangolare, al cui interno vengono fatti crescere, protetti, uno o più alberi di agrumi.
Pantelleria è facilmente raggiungibile in nave e in aereo. Vi consigliamo il magnifico giro panoramico stradale di circa 40 km e le gite in barca che vi permetteranno di scoprire le bellezze nascoste dell'isola.
Buon viaggio!
3 commenti:
Sicilia è bellissima. Non conosco Pantelleria, ma sembra interesante.
Interessante il documentale di Pantelleria. Una terra molto bella.
La EOI di Castelló organizza un viaggio in Sicilia: http://pilar.codonyer.googlepages.com/viaggioinsicilia
Posta un commento