mercoledì 28 novembre 2007

Italiani senza soldi


(vignetta da internet)

Le luci natalizie si sono accese, l’atmosfera di festa comincia a coinvolgere, ma, quando si pensa alle tasche, ci si avvilisce: quanto costerà la cena della vigilia? O i regali da comprare alla famiglia e agli amici?
In realtà la situazione, economica del Belpaese -per non parlare di altre cose-, non è delle migliori. È un ritornello, ormai sempre più comune: tutto costa troppo, e i soldi non bastano.
Gli economisti lo chiamano “effetto tunnel”: bloccato dal traffico in un tunnel a due corsie nello stesso senso di marcia, quando si vede la corsia a fianco muoversi, ci si sente sollevati, perché si pensa che tra un po’ verrà il nostro turno. Ma se questo non accade, ci si sente imbrogliati: allora si monterà su tutte le furie e alla fine si cercherà di superare, a tutti i costi, la doppia striscia bianca che separa le due corsie.
Questa non è solo la fotografia degli italiani al volante, ma è anche il ritratto dei lavoratori dipendenti, italiani, alle prese con gli stipendi, i conti di fine mese, e la percezione delle disuguaglianze: c'è una massa di lavoratori che sta da tempo nella corsia bloccata. O, in attesa: più o meno dall'ingresso dell'euro. La fila accanto si muove, ovvero quella dei lavoratori autonomi e dei dirigenti, che hanno vistosamente migliorato la propria situazione economica dal momento che una fetta crescente delle risorse del Paese è finita nelle loro tasche. Ma la fila dei lavoratori dipendenti non riparte. Il tunnel si muoverà? O meglio, il governo Prodi ha messo in atto delle misure di riequilibrio tra le fasce sociali con le leggi finanziarie?
La risposta è no. Anche l'anno prossimo ci sarà poco da scialare: nelle tasche dei 16 milioni di italiani che vivono di ciò che incassano il 27 del mese, entreranno più quattrini, ma ne usciranno anche di più. Se la nuova legge finanziaria restituisce risorse ai redditi medi, fa sconti a chi ha la casa (l'Ici e il nuovo tetto di mutuo detraibile) e anche a chi non ce l'ha (sconti per l'affitto sotto i 30 mila euro), a chi va in autobus o è pendolare, e via dicendo, ci penseranno poi l'inflazione e i rincari di certi beni a far stringere la cinghia. Insomma, nel 2008 ci sarà l'illusione di essere un po' più ricchi (almeno a quelli sotto la soglia di reddito dei 40 mila euro, grosso modo), ma sarà solo un'illusione.



(foto da internet)


Attenzione poi al rischio povertà: i single potrebbero esserne i più soggetti, visto che la famiglia rimane un grande ammortizzatore sociale. Se la “linea di povertà” stabilita nel 2006 per una famiglia di due persone è pari a una spesa uguale o inferiore ai 970 euro, che dire dei salari netti mensili che percepiscono 14 milioni di lavoratori? Secondo il rapporto Ires-Cgil vanno da 854 euro a 1.171 euro. E la maggior parte sono giovani. Nelle statistiche, il 13 per cento della popolazione italiana è povera, ma tra i giovani (18-34 anni) la percentuale sale al 13,7.
A fare la differenza non è solo il lavoro, ma anche la casa. Così non c'è scelta, o si è condannati a restare “mammoni”, mantenendo in questo modo un tenore di vita accettabile e contribuendo all' economia dei genitori (che il più delle volte hanno un appartamento), o si è destinati al limite dell'indigenza. Dice il direttore del Censis, Giuseppe Roma: «Nel 2008 non saremo più ricchi perché guadagneremo di più, poiché la dinamica dei redditi non cambierà. Non c'è più tanta voglia di secondo lavoro, e anche la famiglia è in difficoltà. Quello che possiamo cambiare è il nostro modo di spendere». Ed ecco il nuovo trend individuato dal Censis: si mettono in campo strategie “low cost” per una serie di consumi come l'alimentazione e l'abbigliamento. Però, non si riesce a mantenere il passo con quei consumi che, fino a qualche anno fa, erano fondamentali: il corso di inglese, la palestra, i viaggi che costano sempre di più.
Se si starà meglio o peggio nel 2008 dipenderà anche da questo!
Che si farà allora con i regali?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ogni volta è piú difficile arrivare a finale delmese. Anche gli spagnoli siamo senza soldi.

Anonimo ha detto...

Bisogna non sprecare e consumire con giudizio.

Anonimo ha detto...

Gli italiani hanno lo stesso problema di noi spagnoli.I prezzi sono sempre più elevati ma gli stipendi non crescono.È un grave problema, abbiamo perso calità di vita.

BertoBB ha detto...

Io mi soddisfatto con la tredicesima per scialacquarla e come strenna un panettone.
Saluti

Anonimo ha detto...

tutti al verde, eh?