venerdì 25 aprile 2008

Caso fortuito o pubblicità?

(foto da internet)



L’anteprima della fiction Mediaset, Aldo Moro, il presidente, in onda a maggio su Canale 5, presentata in anteprima a Roma il 23 aprile, è stata disertata dai parenti di Moro e delle cinque vittime della scorta. Giovanni Ricci, figlio dell’autista morto durante l’agguato ha denunciato lo “scandaloso sfruttamento mediatico”, in quanto la visione privata si è improvvisamente trasformata in un vernissage con le autorità.

La Taodue film aveva contattato i familiari delle vittime ai primi di marzo ed era arrivata ad un accordo con loro: proiezione privata il 25 o il 26 marzo e “nessuna pubblicità, per schivare eventuali strumentalizzazioni politiche”. Il desiderio delle famiglie, però, non è stato esaudito: si sono visti recapitare a casa un invito all’iniziativa del 23 dalla Fondazione della Camera de Deputati, giusto quello che desideravano evitare: un evento pubblico, sotto i riflettori dei media.



La presa di posizione delle famiglie è pubblica, grazie ad una lettera messa a disposizione dell'agenzia di stampa Apcom. La missiva è firmata dai figli e dalla moglie dello statista ucciso dalle Brigate rosse, ed a nome dei cinque agenti della scorta uccisi il 16 marzo del ’78, Maria Rocchetti, Ileana Lattanti, Adriana Zizzi, Angelo Rivera, Ciro e Vincenzo Iozzino.



LA LETTERA DEI FAMILIARI



In occasione della prossima giornata della memoria per le "Vittime del Terrorismo" noi familiari dell’onorevole Aldo Moro e familiari dei caduti della sua scorta tutti, inviamo questa lettera ufficiale affinché la pubblica opinione possa venire a conoscenza dei fatti che si sono sviluppati intorno alla presentazione, prevista per oggi 23 aprile, della fiction "Aldo Moro, il Presidente". Premettiamo che già molto prima del 16 marzo scorso, in occasione del trentennale della "Strage di via Fani" siamo stati contattati dalla Taodue Film per una visione privata ed in anteprima, di una sintesi della fiction sopra citata da tenersi alla fine del marzo». «Avevamo solamente richiesto, come unica condizione per essere tutti presenti, l’intimità dell’evento, anche perché in periodo di elezioni e per tutelare la nostra privacy e conseguentemente non sottoporla ad eventuali strumentalizzazioni politiche, nel pieno rispetto della memoria dei nostri cari che hanno sacrificato la loro vita per il bene del nostro amato Paese. Ma da marzo, questa presentazione "veniva spostata ad aprile, tra varie giustificazioni presentate dalla segreteria di produzione della fiction, sino a che alcuni giorni or sono ci è giunto un invito della "Fondazione della Camera dei Deputati" in cui l’attuale Presidente Pier Ferdinando Casini ci invitava all’iniziativa, da lui promossa, per la presentazione della fiction stessa (sicuramente all’oscuro di quanto già da mesi prima deciso). Non sappiamo quale funzionario di tale fondazione poi, in maniera arrogante e non qualificandosi, si sia a noi rivolto per farci comprendere come la nostra presenza non avrebbe fatto la differenza e che, la data del 23 aprile era inderogabile (come se sino ad oggi avessimo sempre cercato le luci della ribalta)». «Di tutta questa vicenda - conclude la missiva - ci rimane solamente l’amaro in bocca di essere stati "usati" solo a fini pubblicitari, quando l’intento iniziale, in maniera lodevole, era stato quello di dare una visione privata senza giornalisti e senza rappresentanti politici, un gesto di accortezza nei nostri confronti. Ma evidentemente, quanto da noi sofferto, la memoria dei nostri cari trucidati, il loro sacrificio per l’Italia, non è bastato a far comprendere le nostre ragioni di riservatezza e rispetto per la nostra intimità, venduti evidentemente, in nome di uno share o di una pubblicità che oggi purtroppo fanno tendenza e, rappresentano, l’essenza unica della nostra vita sociale, parafrasando Orson Welles da ’Quarto (Quinto) Potere". Grazie Taodue film!.



(foto da internet)




Pietro Valsecchi, produttore del film, ribatte con amarezza che la visione privata è saltata per ragioni tecniche, dato che il film è stato ultimato più tardi del previsto.

E voi cosa ne pensate: si tratta di un caso fortuito o di un espediente pubblicitario?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che scandalo.