(foto da internet)
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Si è svolta alcuni giorni fa, presso il teatro Carlo Felice di Genova, una festa per i 75 anni di Paolo Villaggio. Il titolo della serata: Chi viene a voi adesso? è una citazione della battuta con cui, 40 anni fa, nel lontano 1968, l'attore genovese esordiva in televisione con il personaggio del terribile professor Kranz, primo di una serie fortunata di maschere comiche con cui Villaggio ha fatto onore alla grande tradizione della commedia italiana.
Tanti gli ospiti invitati: gli amici dell'adolescenza, i compagni di scuola del mitico liceo D'Oria, come l'ex presidente della Fiat Paolo Fresco o il fratello gemello di Paolo, Piero Villaggio, gli amici del cinema, come Mario Monicelli. E per finire gli amici dello spettacolo: Gino Paoli – che ha suonato e cantato per l'amico Villaggio-, ma anche Renzo Arbore, Jerry Calà e Massimo Boldi.
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Vorremmo festeggiare il suo compleanno, presentandovi una piccola infarinatura della sua arte:
a) il personaggio di Giandomenico Fracchia, creato nel 1968. Fracchia è l'immagine dell'italiano medio e dell'impiegato sottomesso. Celeberrima è la poltrona-sacco su cui Fracchia si accasciava alla presenza del capo del personale della ditta presso cui lavorava (vedi>>);
b) il ragionier Fantozzi (il personaggio che diede grande notorietà all'attore genovese), uomo mediocre sul quale si abbattono tutte le sciagure possibili. Villaggio creò, con questa maschera, un linguaggio particolare che tuttavia resiste nel nostro immaginario collettivo: le espressioni Com'è umano, Lei!, alla fantozzi (dicesi di una cosa nata male o finita male) e gli aggettivi fantozziano, megagalattico, ecc. (vedi>>);
c) il professor Krantz, personaggio creato anch'esso nel 1968: un mago tedesco che aggrediva il pubblico e lo coinvolgeva in improbabili trucchi e giochi di prestigio (vedi>>);
d) Villaggio scrisse, con Fabrizio De André, i testi delle canzoni Il fannullone (ascolta>> / leggi>>) e Carlo Martello torna dalla battaglia di Poitiers (ascolta>> / leggi>>).
Tanti auguri, Fantozzi!
1 commento:
E' un po' surrealista.
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