giovedì 17 gennaio 2008

Storie di musica

(foto da internet)
Chi lo avrebbe mai detto che l’idolo delle discoteche e dei paninari, solo qualche anno più tardi, avrebbe conquistato con le sue canzoni l’Italia più impegnata, e dalle canzonette sarebbe passato alle canzoni d’autore?
Si tratta di Lorenzo Cherubini alias Jovanotti, uno pseudonimo che profuma di quell’Italia americanizzata, tipica della seconda metà degli anni ottanta.
Jovanotti faceva il disk-jockey in discoteca e in queste vesti conobbe Claudio Cecchetto. Al produttore, nonché scopritore di talent-scout, non sfuggirono le potenzialità comunicative del ragazzo. Il Jovanotti di allora era carino, simpatico, dalla faccia pulita e piaceva a tutti, perché non era un “rockettaro”, non la buttava in politica, non si drogava e parlava una lingua vicina a un certo mondo giovanile, solo con qualche piccola “trasgressione”.

(foto da internet)
Il suo personaggio prende piede grazie alla televisione, alla radio, alle tante interviste sui giornaletti musicali dei ragazzi, alle tante serate in discoteca. Sono gli anni del secondo boom della musica dance, una musica semplice, fatta per ballare, a uso e consumo di una popolazione giovanile che non sembra aver tanta voglia di pensare, a cui piace fare la bella vita e far bella mostra di sé. Lorenzo ne è l'emblema, con quello stile paninaro griffato: berrettini firmati, magliette e gadget di ogni tipo, insomma un vero bombardamento che impone all’attenzione generale questo personaggio le cui dubbie doti canore hanno un ruolo di secondo piano rispetto alla spettacolarità della sua immagine.
Gimme Five è prima nella classifica dei singoli del 1988. Il successo è incontenibile. Nel 1989 sbarca a Sanremo con No Vasco, io non ci casco: il mitico Vasco Rossi viene visto come simbolo musicale negativo per la gioventù. La canzone è un successo, ma molti, e soprattutto una parte del pubblico giovanile, cominciano a riflettere sul fenomeno Jovanotti e a prenderne in considerazione gli aspetti meno frivoli e più ideologici, puritani e reazionari.

(foto da internet)
Allora, Jovanotti, stufo di essere preso in giro da una buona parte della gioventù italiana, nonostante fosse un Ragazzo fortunato, decide di cambiare strada e far da sé, seguendo l’istinto, senza consiglieri, image-makers o padri putativi.
I risultati non tardano a venire e sono ancora oggi sotto gli occhi di tutti: Lorenzo-Jovanotti, soggetto di una metamorfosi sorprendente, diventa uno dei punti di riferimento obbligati della nuova musica del Belpaese, col suo originale rap spesso impegnato (Penso positivo), con le sue contaminazioni transetniche (L’ombelico del mondo), con le sue tenere “zoomate” sulla quotidianità giovanile del suo tempo (Serenata rap) in cui parla d’amore in modo diretto e non retorico, con il suo impegno altrettanto diretto nel campo del sociale, diventa di nuovo un'immagine da seguire.
Le canzoni cantate da Jovanotti, con la sua solita voce un po’ trascinata e stonacchiata, non servono più soltanto a far ballare le persone; si fanno ascoltare e fanno pensare positivo.
Domani, 18 gennaio, esce il suo ultimo album, Safari che già si trova al numero uno della classifica degli album più venduti su iTunes. Questo nuovo progetto musicale che è stato anticipato dal singolo Fango, uscito il 7 Dicembre, è stato definito dal cantante «l'avventura più bella di vent'anni di carriera», ed è dedicato al fratello Umberto, scomparso lo scorso 22 ottobre in un incidente aereo con un ultraleggero.
Di Safari, il cantautore si dice «contentissimo». Anche se il titolo rimanda al concetto di viaggio, il nuovo disco di Jovanotti è scevro di suoni etnici; si presenta piuttosto «come un fumetto, un affresco per immagini», tanto che la pubblicazione è accompagnata da un diario di lavorazione scritto e illustrato dallo stesso artista.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ha una grande voce, ma è simpatico.

Anonimo ha detto...

A me mi piace molto Jovanotti. La sua musica è leggera e divertente.

Anonimo ha detto...

E' un po' scarso come cantante e come autore.

Anonimo ha detto...

TONI

A me non piaceva molto perche lo mettono tropo in tv e in radio e la sua musica é un po... 'mainstream'?
ma dopo l'ho visto dal vivo é mi ha sembrato veramente bravo. Spettacolare, suanava instrumenti, ballaba, faceba anche il DJ... insoma molto divertente.

Anonimo ha detto...

a me piace questo cantante. Non avrá una grande voce ma è gradevole.

Anonimo ha detto...

io no lo conosco,ma tante volte guadagna la fama e la simpatia dalla gente un cantante, che veramente non ha una buona voce o un suonare fantastico,Ma il mondo dagli arti e cosí....
GLORIA