domenica 21 ottobre 2007

Salvatore Niffoi


(foto da internet)

La Sardegna evocata in maniera scioccante e turbativa, come se si trattasse di una terra maledetta. Una prosa potente e dolorosa, dai colori e dai contrasti forti; una maniera di scrivere dirompente e dissacrante. Così potremmo presentare, ai nostri lettori, lo scrittore-insegnante-vasaio Salvatore Niffoi, premio Campiello 2006 con La vedova scalza.
Niffoi, però, non è certo un esordiente: dal 1997 ha pubblicato molti romanzi per la casa editrice Il Maestrale, creando attorno a sé una cerchia di lettori assidui. Poi il salto all’Adelphi, che gli ha permesso di raggiungere una certa notorietà e di allargare sensibilmente il target di lettori che, inizialmente, ruotava attorno alla provincia di Nuoro.
Scrittore originalissimo, può, davvero, e con giustizia, essere definito il caso letterario di questi ultimi anni.


(foto da internet)


Niffoi costruisce magistralmente nei suoi libri dei paesi immaginari: Abacrasta, Piracherfa -una sorta di Yoknapatawpha di Barbagia-, che fanno da sfondo a storie con forti tinte di realismo magico e di fabulazione orale.
Tra i libri di Niffoi, pubblicati presso Il Maestrale, ricordiamo:
Cristolu (2001)

Presso Adelphi ha pubblicato:
La leggenda di Redenta Tiria (2005). Ascolta l'intervista a Salvatore Niffoi>>
La vedova scalza (2006)
Ritorno a Baraule (2007)

(fota da internet)
Mentre scriviamo questo post dedicato a Salvatore Niffoi, abbiamo letto, con sgomento, che in Sardegna i rappresentanti degli agricoltori e dei pastori stanno facendo lo sciopero della fame nella sala del consiglio comunale di Decimoputzu. Protestano per la vendita all’asta di 5.000 aziende agricole per la legge regionale 44/88. Le banche chiedono loro 700 milioni di euro che gli agricoltori ed i pastori hanno ottenuto per mandare avanti le loro piccole aziende. I loro terreni sono espropriati per un debito che non riescono più a pagare. Tra le 5.000 e le 7.000 aziende sono a rischio. Gli agricoltori e i pastori -personaggi ora reali ma che sembrano usciti dalla penna fantastica di Niffoi- contestano gli interessi mostruosi applicati dal Banco di Sardegna su mutui che credevano agevolati. Chiedono un intervento della Regione per un aiuto, ma nessuno risponde. Secondo gli agricoltori, la legge che li ha costretti a indebitarsi è considerata illegale dalla Comunità Europea.
Chi ha interesse ad appropriarsi delle terre degli agricoltori e degli allevatori sardi? Se la richiesta delle banche dovesse farla franca si correrà il rischio di svendere un intero patrimonio di lavoro, di saperi, di economia: insomma, l'unica garanzia di futuro per molti cittadini sardi (vedi>>).

Dedichiamo questo post alla nostra collega Giovanna T. -con affetto-, e ai pastori e agli agricoltori sardi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La leggenda di Redenta Tiria (la leyenda de Redenta Tiria) è pubblicata in spagnolo per Mondadori.

Anonimo ha detto...

Ho detto già nel post di Pino Daniele che l'Italia è un paese strano. Che occurre con i pasoti sardi?

Gio ha detto...

Che dire di Niffoi... mette a nudo aspetti della Sardegna che sembrano spesso addirittura troppo "sardi" anche ai sardi stessi! Se aggiungiamo l'uso della lingua sarda in modo non troppo accessibile (almeno rispetto a Camilleri), risulta davvero quasi inspiegabile il suo successo, non solo italiano, ma internazionale.
Sono contenta, comunque, che la grande tradizione sarda del racconto orale abbia finalmente trovato, dopo anni di silenzio, un'eco nella letteratura e non solo dell'isola (vedi appunto Niffoi, Fois e Milena Agus tanto per fare qualche nome).
Concludendo: grazie mille per la dedica, cari chiodini!