(Foto da Internet)
Beethoven compose Per Elisa nel 1810. Ma pare che questa bagatella in re minore non fosse dedicata a nessuna Elisa, ma a Therese Malfatti von Rohrenbach zu Dezza, con cui il compositore tedesco progettò, senza successo, di sposarsi.
Nel 1981 il pubblico di Sanremo ascolta una Per Elisa (leggi>>) ben diversa. Questa volta Beethoven non c’entra affatto: le parole della canzone, composta da Franco Battiato e Giusto Pio, sono di Alice, la cantante che presenta il brano al festival. La storia è quella del classico triangolo (lui, lei, l’altra), invece nell’immaginario collettivo italiano l’altra non è una rivale in amore, ma qualcosa di molto diverso.
Alice ne parla in questi termini:
Può sembrare strano ma, in fondo, perché dubitare che fosse vero? Un brano può essere stato scritto con una certa intenzione ed essere poi letto in un altro modo. È il bello della musica: significa che qualcosa è riuscita a passare attraverso di te.
Secondo voi cosa rappresenta Elisa per il pubblico italiano?
6 commenti:
Io credo che era tedesco. Parla di un cane nella canzone?
Hai ragione, visse e morì a vienna ma era tedesco. No, nella canzone non si parla di un cane.
Sono convinto che la canzone parla o si incentra secondo il pubblico su di lei da anima che al svegliarti ti accorgi che...non è nemmeno bella...capace di...plagiarti...e che...riesce a dire solo con te due parole...La Italia
Può essere lei?
Saluti
Alberto
Donna no, cane no, forse è l'alcool?
La risposta è qui:
http://www.ondarock.it/interviste/alice.htm
Vabbene lascio di drogarmi, non era la mia intenzione fare il male
Ma Alice vive ancora in quel paese meraviglioso? ;)
Ciao
Alberto
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