(Foto da Internet)
C’è moda e moda: il made in Italy è incontrastato, almeno così si dice, ma per quanto riguarda le scarpe, probabilmente così non è. Le Tod’s hanno sì la comodità delle Camper, ma il prezzo comincia ad essere proibitivo. Le calzature italiane sono famose, ma, nel paese dell’apparire, le scarpe devono essere soprattutto belle, poco importa se poi sotto il tavolo bisogna togliersele, giacché il mal di piedi è davvero lancinante. Per non parlare poi del problema “trampoli”: eh, sì, quanto più alti sono i tacchi, tanto più insostituibile sarà lo slancio delle gambe. E mentre in America e in Cina nascono le «scuole di tacco» per imparare a gestire la falcata con certe calzature e scegliere quelle giuste per evitare i dolori, in Italia, per quest’estate, si prevede la crocs-mania. Nonostante il Times l’abbia definita «la scarpa meno elegante del mondo», d’estate si porta sempre di più la scarpa comoda, curativa: forse, viene la voglia di evadere anche ai piedi, tanto bistrattati durante l’inverno e durante il periodo lavorativo. Quest’anno via le Birkenstock, e spazio alle Crocs: il nome sta per Coccodrilli, ovvero, un rettile che può vivere sia a mare che sulla terraferma.
Cinque amici, durante una crociera ai Caraibi, decisero di brevettare, sul modello degli zoccoli medici, la «la perfetta scarpa da barca». Delle calzature di corsia il nuovo zoccolo ha la suola ortopedica e i fori a groviera, in più un materiale che non è né gomma né plastica, ma una resina ultraleggera che permette di camminare sia all’asciutto che in acqua, e un’infinità di colori, molti anche sgargianti. I chirurghi di «Grey's Anatomy» non se le tolgono neanche un attimo, diverse attrici le sfoggiano con la stessa fierezza dell'ultimo griffato tacco a spillo, poi le foto ai piedi di celebrità come Al Pacino a Matt Damon fanno il resto. Così le ciabattone iniziano a piacere a tutti e hanno ormai varcato i confini americani.
Neanche Internet ne è rimasto indifferente. La comunità online si divide tra i due partiti, ugualmente accaniti: i fan e gli oppositori. Si inaugurò «I hate Crocs dot com» («Io odio Crocs punto com»), un sito web per eliminare le Crocs. Tra le «armi di lotta», una serie di video su YouTube, come quello dello zoccolo tagliato in mille pezzi. Negli stessi giorni, in un blog italiano, si arrivava a picchi di entusiasmo tali da scrivere che, addirittura, se si lanciano in aria, le Crocs, ricadono sempre ai piedi. E quella dello zoccolo multicolore non sarà l'unica scommessa-business che l'Italia conoscerà nei prossimi mesi. Presto arriveranno mezzo milione di ciondoli da infilare nei buchi delle Crocs.
Sicuramente si sta esagerando, ma avete notato che le vetrine di Valencia, di Crocs, ne sono piene?
9 commenti:
Sono orribili e punto.
Sì i negozi sono pieni di queste scarpe. Io le trobo brutte.
Sono comode. Il disegno è originale!
Ciao,
sono quello dei 'picchi d'entusiasmo'. Volevo chiarire che si tratta soltanto di un errore della giornalista del Corriere, dove credo tu abbia letto quest'espressione.
Tale giornalista, come d'abitudine nelle redazioni delle grandi testate, si è limitata a leggere un paio di righe quando in altri post io sono stato (e rimango tuttora) molto critico riguardo al fenomeno Crocs.
Io e i miei collaboratori ci limitiamo semplicemente a scambiare notizie e mi dispiacerebbe essere ricordato come quello dei picchi d'entusiasmo per le Crocs. Per fortuna c'è ben altro.
Cmq grazie per il link!
Sembrano le vecchie "SKIPPY" che portavo quando ero piccola...miei piedi non hanno potuto dimenticarle...neanche il "choff-choff" che facevano al camminare.
Simone, grazie per aver chiarito l'equivoco. Sì, l'aneddoto, l'ha riportato il Corriere. Comunque, mi sembra simpatico che le Crocs diano tanto da parlare.
Io non mi schiero né a favore né contro, solo mi limito a osservare le strade piene di crocs. Ah, sono caduta nella rete, e sono davvero comode.
Grazie di nuovo
Penso di sì. La gente si fa trascinare dalla moda e non è cosciente che siamo burattini mossi per quelli che fanno della necessità di consumo un negozio nel quale solo loro guadagnano. Che queste scarpe siano belle oppure non è uguale, ciò che importa è che un’altra volta il mercato ha generato dentro di noi il desiderio di ottenere a tutti i costi quello che ci offre. Ci vendono le Crocs nelle vetrine dei negozi, in ogni commento che comparisce su internet, in ogni piano televisivo… Non si tratta di se hanno un buon disegno oppure se sono comode affinché le compriamo, non è niente di tutto questo. È più semplice: è marketing, e abbocchiamo di buon gusto perché così possiamo saziare la nostra ansia di consumo che così incoscientemente abbiamo acquistato grazie allo stato di benessere.
Da piccolo, mia mamma, mi costringeva a mettermi i rinomati “sandali di gomma” (almeno nel mio paessino), quando andavamo in spiaggia. Questi sandali erano indispensabili per evitare la puntura della tracina ragno (“peix aranya”), e ricordo anche come Adriana C, il choff...choff.. che facevano i sandali pieni di acqua. Questi sandali di gomma (oggigiorno si possono ancora acquistare in piccoli negozzi di scarpe) non hanno un bel disegno né colori originali che le Crocs, ma sicuro che sono più economici e confortevoli. A me queste Crocs mi sembrano abbastanza brutte .
Sono orribili! Non mi piacciono per niente!
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