martedì 15 maggio 2007

Rafa e Roma



(Foto da http://www.rafael-nadal.net/)


A John McEnroe non va del tutto giù che il giovanissimo Nadal gli abbia strappato il record con 76 vittorie consecutive su terra battuta, e commenta: «Questo ragazzo sembra imbattibile in questo momento». Poi il "genio" statunitense, però, ci scherza su: «Ma Nadal non ha mai una brutta giornata o un mal di testa?». McEnroe ha concluso sottolineando come «l'intensità di gioco di Nadal è semplicemente straordinaria».
Nadal ha detto dopo la vittoria finale al Foro Italico: «È stata una settimana incredibile, non pensavo di riuscire a giocare così».
Gli Internazionali d'Italia 2007 saranno ricordati per i record e per le sorprese. Il numero di spettatori ha superato quota 100mila, nella sola prima settimana (quella del torneo maschile). Risultato mai raggiunto in passato. Un italiano, Filippo Volandri, è approdato alle semifinali ed erano 29 anni che non accadeva, dal lontano 1978, quando Adriano Panatta si arrese in finale a Bjorn Borg.
Nell'altra semifinale, Nadal, per avere la meglio su Davydenko, ha dovuto giocare un lunghissimo secondo match (al meglio dei tre set). L'atto conclusivo non è stato da meno e ha fatto segnare un altro record: per mandare sotto la doccia Fernando Gonzáles, Rafa ci ha messo appena 83 minuti. Nessun vincitore, al Foro Italico, aveva mai concesso così poco tempo all'avversario. Certo, questa era la prima volta che la finale si disputava al meglio dei tre set, invece che dei cinque. Rimane, comunque, il fatto che il “mallorquino” ha praticamente giocato da solo. Una bruttissima finale, dunque, dopo un torneo molto bello, pieno di risultati imprevedibili. Eppure dopo la semifinale con l’infaticabile Davydenko, i pronostici non davano lo schiacciasassi Nadal come strafavorito; invece Gonzáles, contro Volandri, aveva giocato una partita perfetta.
In fondo, "mano de piedra" Gonzáles a Rafa lo aveva battuto già tre volte, mentre aveva perso in una sola occasione. Ed era ancora vivo il ricordo della bruciante sconfitta che il cileno aveva inflitto al picchiatore iberico in terra australiana: allora gli erano bastati tre set per buttare il numero due del mondo fuori dal primo Slam dell'anno. A Roma, però, le parti sono invertite. Il cileno è apparso irriconoscibile: impreciso, perfino lento, ha collezionato una serie spaventosa di errori non provocati. Quel diritto micidiale che gli è valso i soprannomi "mano de piedra" e "el bombardero de la reina" è finito in rete con una frequenza impressionante. Questa volta è stato Nadal a giocare una partita perfetta, mettendo in mostra un tennis estremamente solido, le sue solite bordate e quella regolarità che lo hanno consacrato il numero uno incontrastato sulla terra rossa. Ma soprattutto Rafa conquista il terzo trofeo consecutivo anche a Roma, dopo Montecarlo.
Questo è il 21esimo successo in un torneo Atp per lo spagnolo, il nono in un Masters Series. Ormai, su questa superficie, Nadal sembra davvero invincibile.
È difficile credere che ci sia qualche possibilità di vedere un altro nome scritto sull'albo d'oro del Roland Garros per quest'anno. Ma, prima, per il tennista di Manacor, c'è ancora il tempo di incamerare un altro trofeo, ad Amburgo, che comincia oggi...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' antipatico ma è anche un fuori di serie.

Anonimo ha detto...

Rafa e Roma. Romolo e Remo.
Ha ragione Vicente, il ragazzo è antipatico. Deve essere difficile giocare contro di lui e guardarlo mentre celebra ogni punto. Ma è anche ammirevole: essendo cosi giovane, dà delle risposte cosi equilibrate e disonvolte. L'altra volta, non a Roma, ben si a Barcellona, ha fatto un equilibrio tale tra il Master di Madrid e il Conde di Godo (il torneo di Barcellona) che nemmeno nel circo di Moira Orfei. Bravo, Rafa.

Anonimo ha detto...

Che si può dire di questo bravo tennista. Ricordo ancora la finale della Copa Davis a Sevilla e della magnifica partida di Rafa contra Andy Roddick, (USA).
È stata una partita splendida, straordinaria, epica che alla fine ha vinto il di Manacor. Da quel pomeriggio mi è pieciuto questo “mallorquí” che sembra un piccolo diavolo sulla terra rossa, che né si affatica, né si ferma, né si arrende mai. Ma ha un vero guaio, è del “Real Madrid"

Anonimo ha detto...

Bravissimo Nadal! Sabato sera ho visto la semifinale con Davydenko, quando alla fine del secondo set Rafa aveva lasciato passare il trionfo del partito. Questo demoralizza. Ma, per me mglio, più buon tennis. Ma quello che più mi è piaciuto è stata la forza di Nadal. Penso che sia un buon esempio per tutta la gente. Niente si può lasciare come impossibile mentre rimanga un fascio di raggi, una speranza. Tutti abbiamo una forza involontaria, i uomini siamo energia. Solo ci mancano voluntà e confidenza per fare quello che vogliamo.