giovedì 17 maggio 2007

Civita di Bagnoregio (il paese che muore)


(foto da internet)

Civita di Bagnoregio sorge in provincia di Viterbo ed è conosciuta come la città che muore, poiché è arroccata a 443 metri d'altezza su un colle tronco conico di tufo di circa 80 metri di spessore e sottoposto a frane continue. Circondata da aridi calanchi che le donano parvenze di paesaggio lunare, Civita sorge nel cuore della Tuscia, culla della cultura etrusca. Era un tempo collegata con la vicina Bagnoregio, ma l'erosione del terreno è stata così forte che, in soli due secoli, le due località sono state separate da una voragine larga un chilometro.

Oltre ai resti della casa natale di San Bonaventura, un francescano amico di San Tommaso d'Aquino e ricordato da Dante nel Paradiso, Civita propone la visita alla Porta S. Maria, sormontata da una coppia di leoni che artigliano due teste umane, simbolo dei tiranni sconfitti dai bagnoresi (vedi con la foto mobile>>).
Più avanti la via S. Maria si apre nella piazza principale, dove si può ammirare la romanica Chiesa di S. Donato. In essa sono custoditi uno stupendo Crocefisso ligneo quattrocentesco, della scuola di Donatello, e un affresco della scuola del Perugino.
I palazzi rinascimentali dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni si impongono nelle viuzze con le tipiche case basse con balconcini e scalette esterne dette profferli, tipiche dell’architettura viterbese del medioevo. Nei dintorni si possono ammirare dei sepolcri etruschi e romani ricavati nelle rupi.
L'immagine più caratteristica di questo paese si coglie quando ci si affaccia su di un paesaggio dominato dalle erosioni. Si potranno così ammirare il Montione, una specie di altissimo torciere; i Ponticelli, ovvero una strada sospesa sull'abisso e il Cavone Grande, un immenso cratere di argilla.

Civita di Bagnoregio è alla ribalta in questi giorni grazie all'iniziativa della giunta comunale che ha bandito un concorso internazionale d'idee per poter trovare delle soluzioni che consentano la mobilità delle circa venti anime ivi residenti e dei numerosi turisti che visitano il paese. Si pensa, ad esempio, di attivare un servizio di muli ed asini che dovrebbero far la spola tra la vicina Bagnoregio e Civita.
Signor sindaco, la Sua ci sembra un'idea magnifica: ammirare le mura di Civita, dalla groppa di un mansueto asino non inquinante, come dicevano a pochi chilometri dal Suo paese, est! est! est!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Che posto interessante! L'idea de i muli è fantastica. Come si arriva lì?

Anonimo ha detto...

Che bella idea quella del sindaco! Un po' di imaginazione! Mi piacerebbe andarci, vale la pena?

paolo gimmelli ha detto...

ho conosciuto Civita anni fa. Tutta quella zona è bellissima!!!

Anonimo ha detto...

Eh, io sono stata. E' bellissimo. E' vicino a Viterbo. Facile di arrivare.

Anonimo ha detto...

Forse è meglio la bicicletta.

Anonimo ha detto...

andare in mulo sarà divertente, con calma si contempla il paesaggio. Non c'è fretta.

Anonimo ha detto...

Che bel paesino! Mancano le parole per descriverlo! Incredibile! Mi ha colpito la bellezza del paesaggio (le fotografie sono fantastiche), e mi sono stupito quando ho letto quello che l’erosione è così forte, che in due secoli le due località ( Civita Bagnoregio e Bagnoregio) sono state separate per una distanza di un chilometro. Non è una soluzione brillante, ma sicuro che è confortevole. A Toledo (Spagna), ci sono dei scale automatiche che vicine alla montagna ( ed accanto al palazzo della “Diputación”) scendono fino al centro storico.