La prima edizione durò tre serate. La radio trasmise lo straordinario evento. Presentò Nunzio Filogamo, famoso per l'indimenticabile frase d'esordio: "Cari amici, vicini e lontani..."
Vinse, con la canzone "Grazie dei fior", Nilla Pizzi. Il suo disco ebbe un grande successo di pubblico: se ne vendettero 36.000 copie!!
Molte cose sono cambiate da allora: il Festival non si tiene più al Casinò ma al Teatro Ariston di Sanremo, in un periodo che va dalla fine di febbraio all'inizio di marzo.
Nel corso degli anni la formula iniziale ha subito diversi cambiamenti, ma si tratta, essenzialmente, di una competizione canora in cui diversi interpreti propongono delle canzoni originali che vengono votate da una giuria o dal pubblico a seconda delle edizioni. In oltre 50 anni di storia, per il festival sono passati la maggior parte dei grandi nomi della canzone leggera italiana.
Ieri è iniziata la 57esima edizione del Festival (ascolta la trasmissione sul Festival>>).
Ne approfittiamo per ricordare quell'Italia radiofonica, in cui il Festival nacque; quell'Italia che più tardi cambiò la radio per la tv in bianco e nero, in cui il Festival si affermò, e nella quale la civiltà contadina stava progressivamente scomparendo per far posto all'inurbamento, al boom economico e allo sviluppo industriale; quell'Italia sociologicamente stravolta ma fiduciosa, quell'Italia laboriosa: un paese con una forte memoria storica e un grande impegno politico e sociale; un paese con un futuro che sembrava intatto.
Per far ciò vi proponiamo alcune canzoni che hanno segnato la storia del Festival di Sanremo e che formano parte del nostro immaginario collettivo.
Iniziamo questa breve carrellata dal 1958. Le canzoni di moda parlavano ancora di rose, di bastimenti, di nostalgia e di mamme... Domenico Modugno , considerato il padre dei cantautori italiani, vinse il Festival di quell'anno con una canzone che significò il punto di rottura della musica italiana tradizionale e l'inizio di una nuova era musicale: Nel blu dipinto di blu (vedi>>).
(Foto da internet)
«Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda "Io tu e le rose" in finale e una commissione che seleziona "La rivoluzione".
Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi.»
Nel 1971, poco dopo il fallito golpe Borghese, Lucio Dalla, con un look in collisione con l'immagine statica del Festival (barba, camicia sbottonata e berretto), esordì a Sanremo con uno dei suoi brani più famosi: 4 marzo 1943 (vedi>>).
Buon divertimento!