domenica 17 febbraio 2008

Arte senza veli

( foto da internet)

Il nudo nell’arte è sempre stato oggetto di pesanti discussioni. Per questa ragione, fino all’800 il nudo era accettato solo se presentato in un contesto mitologico che permetteva ai pittori di sfuggire alla censura ecclesiastica. La rappresentazione del nudo femminile ha negli anni accumulato un enorme potenziale erotico inconscio ed è stata vittima dell’ira bacchettona dei singoli e delle istituzioni: la Venere allo specchio di Velázquez fu infatti aggredita a colpi d’ascia nel 1914 da una suffragetta, femminista ante litteram, che le cronache descrivono tanto brutta quanto infuriata ed i cui colpi provocarono un restauro fatto durare dalla amministrazione del museo oltre cinquant’anni, mentre la Maja desnuda, trasformata dalle poste spagnole in francobollo, assieme alla collega vestita, fu per anni respinta al mittente se spedita negli Stati Uniti, le cui autorità erano certe di preservare in tal modo la morale dei cittadini di quella grande nazione, ritenuta da sempre faro di libera circolazione di idee e democrazia.

(foto da internet)

Numerosissime sono anche le rappresentazioni di nudi maschili: basti pensare alle sculture greche dell’epoca classica, al David di Michelangelo, al Giudizio Universale della cappella Sistina. E neanche queste si sono sottratte alla rigida e imperante morale cattolica: il Giudizio Universale, per esempio, fu oggetto di una forte disputa tra il Cardinale Carafa e Michelangelo: l’artista venne accusato di immoralità e intollerabile oscenità e l’opera fu definita dalla Santa Inquisizione come “un bordello di nudi”. La reazione non si fece aspettare e la censura si materializzò nella “campagna delle foglie di fico”. Dopo la morte di Michelangelo, venne emessa una legge per coprire i genitali, lavoro che venne commissionato a Daniele da Volterra, un apprendista del pittore che coprì i genitali delle figure con delle specie di perizomi e dopo questo lavoro venne soprannominato "Braghettone”.



(Cranach il vecchio, Venere, foto da internet)


Fortunatamente questo oggi non succederebbe più. O forse sì? Pare che la censura non sia poi tanto lontana, dato che nel metrò di Londra non sarà affisso il poster con la Venere nuda del pittore rinascimentale tedesco Lucas Cranach il vecchio. Malgrado l'8 marzo apra alla Royal Academy of Arts la mostra dedicata all'artista, molto noto e apprezzato in Gran Bretagna, il quadro con la dea dell'amore e' stato giudicato "potenzialmente offensivo per i passeggeri". Si dovrà' quindi cercare un'altra opera 'meno nuda'. "Purtroppo non abbiamo una versione B con Venere vestita", ha risposto acido un portavoce del museo.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

La storia del metro di Londra è ridicola!

Anonimo ha detto...

La Venere di Cranach mi sembra orribile.

Anonimo ha detto...

Avevo già letto questa notizia sul giornale, mi sembra veramente pazzesco.È offensivo il dipinto artistico di una donna nuda e non lo è tutta la violenza che ci fanno guardare tutti i giorni ovunque? Roba da matti!!

Anonimo ha detto...

Mi pare ridicolo che ci sia gente capace di censurare il cartello dell'opera di Cranach. Va be', allora si dovrebbero impostare se sarebbe o no "potenzialmente offensivo" fare una mostra dedicata a quest'artista. Cranach offensivo? Sarebbe stato più intelligente e meno offensivo differenziare fra arte e volgarità anziché censurare l'opera di Cranach e mettere in onda palinsesti e film "potenzialmente inoffensivi" quando i bambini rimangono in casa.
Giulietta.