mercoledì 6 febbraio 2008

I 50 anni di Volare

(foto da internet)
In Italia, il mese di febbraio non è solo il mese del carnevale, è anche il mese della musica, visto che nel mese più corto dell’anno si è sempre celebrata la kermesse sonora che ha lanciato le voci più importanti del panorama musicale italiano, il Festival di Sanremo.
Quest’anno il festival renderà omaggio alla canzone italiana più famosa di tutti i tempi. Nel blu dipinto di blu..., o meglio Volare, compie 50 anni. Domenico Modugno la cantò cinquant’anni orsono proprio sul palcoscenico del festival di Sanremo.
"Volare, oh oh": quando Domenico Modugno spalancò le braccia, il suo librarsi in volo rivelò i tempi che stavano cambiando sotto gli occhi di tutti. Aveva già trent’anni e di canzoni ne aveva scritte già molte, soprattutto Vecchio frac, l'altro capolavoro, ma il suo successo era relativo. È fuori discussione che nella leggenda ci entrò grazie a Volare. Diceva «la canzone si interpreta»: voleva il gesto, e così inventò quelle braccia alzate.
Volò Modugno, dagli anni Cinquanta –cioé gli anni della paura, della rassegnazione, della povertà, dell'angoscia del dopoguerra- si affacciò prepotente sul decennio successivo. Dice il compositore Ennio Morricone: «Volare mi sembrò un capolavoro che rompeva inaspettato gli schemi più logori della canzone italiana: una composizione destinata a rimanere, un momento innovativo della nostra musica popolare. Non aveva nulla di già ascoltato. La sua originalità e l’apparente semplicità rimarrà per sempre una pietra miliare nella nostra canzone».
(foto da internet)
Ma Nel Blu dipinto di blu è qualcosa di più di un simbolo: sigilla un’epoca e sembra il manifesto canoro di una prima integrazione italiana, una specie di unione fra il Sud e il Nord, poco prima che la penisola conoscesse la grande migrazione che avrebbe cambiato il paesaggio urbano e umano delle città industriali. Con quel meridionale, figlio della Puglia, sembrava davvero che non avesse vinto soltanto una canzone, e che non ci fosse di mezzo soltanto una festa popolare come il Festival di Sanremo.

(foto da internet)
In quel clima euforico si assistette allo spettacolo di Domenico Modugno che con il suo smoking bianco spalancava le braccia nel ritornello di quella canzone culturalmente sovversiva. Non c’era solo la platea di Sanremo; bastava guardarsi in giro: stavano asfaltando le strade provinciali, le utilitarie della Fiat cominciavano a circolare. Sembrava davvero che tutto il Paese avesse deciso di mettersi in volo. E il nuovo totem domestico, la televisione, la cui luce azzurrina, nelle ore notturne, traspariva dalle persiane, ebbe un ruolo potentissimo nel propagare la trasformazione degli stili di vita. E allora Modugno equivalse a un’esplosione improvvisa che innescava tutti i fattori e i fenomeni della grande trasformazione.
Buon cinquantesimo compleanno!
P.S.: Lunedì, 25 febbraio, nella sala stampa del Teatro Ariston, in occasione del 58° Festival di Sanremo, verrà persino presentato un francobollo celebrativo della mitica canzone.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Una bellissima canzone. Già 50 anni?

Anonimo ha detto...

Ciao Giuliana, puoi una canzone rimuovere tutto un paese? Non lo so, ma è certo che ha una canzone per ogni momento importante. Anche ha una canzone rapresentativa di ogni paese, e, secondo me, da Italia sono Volare e O sole mio.

Anonimo ha detto...

Volare, oh oh... Buon compleanno.

Anonimo ha detto...

E' bella anche Vecchio frac. Auguri.

Anonimo ha detto...

Mi piace tanto questa canzone. Non ha età.

Anonimo ha detto...

È meglio andarci che fare il pagliaccio al manipolato EuroVision.
Saluti
Alberto

Anonimo ha detto...

Che bella è questa canzone! Auguri.