venerdì 21 settembre 2007

Poesie e mutande (dans le metrò)

(foto da internet)

Nel metrò delle più importanti città americane può succedere di tutto: il signore (o signora) seduto accanto a voi potrebbe essere in mutande, oppure potrebbe declamare i versi di Pier Paolo Pasolini (magari in mutande!).
Di che cosa stiamo parlando? Di due interessanti iniziative sorte, negli ultimi tempi, nel metrò di New York e in quello di Washington.
A New York è stato lanciato il No Pants Subway Ride Day (e cioè il giorno in mutande nel metrò), proposto da un gruppo di giovani artisti, i quali hanno cercato di far ridere la gente che va sempre in fretta, sola e a testa bassa in metrò. L'esperienza ha raccolto l'adesione di circa 300 persone, le quali, a gruppi di 25, dalle sei del mattino, con partenza dalla stazione di Brooklyn Bridge City, hanno fatto la spola da una stazione all'altra. Gli organizzatori hanno cercato la complicità di uomini, donne e bambini, con un'ottima riposta da parte del pubblico.
Solo quattro regole per prender parte all'evento: niente pantaloni o gonne, portare le mutande (in buono stato); comportarsi con naturalità; e, se ci sono delle obiezioni, rispondere semplicemente: Today I forgot my pants (Oggi ho dimenticato i pantaloni).
Nella patria della libertà, però, vari partecipanti all'evento sono stati arrestati con l'accusa di atti osceni in luogo pubblico!


(foto da internet)
A Washington, invece, la società che gestisce la metropolitana ha deciso di rendere omaggio alla lirica europea, tappezzando le pareti di carrozze e stazioni con i versi di cinque poeti dei 27 stati d'Europa. Per l'Italia sono stati scelti Leopardi (leggi>>), Pasolini (vedi>>), Ungaretti (vedi>>), Penna (vedi>>) e, a sorpresa, Miglino (leggi>>).
Una maniera davvero originale di viaggiare in metrò! Complimenti!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Le iniziative sono interesanti. Però non mi vedo in mutande in metrò.

Anonimo ha detto...

Gli americani sempre sorprendenti, dalle mutande alla poesia, e che ne possiamo fare, sono fatti così! e poi è parte del loro fascino, ma forse un po' più di poesia e un po' meno di mutande farebbe loro cambiare interessi e guardare di più la loro società invece di controllare sempre e in qualsiasi modo quella lontana e diversa.

Anonimo ha detto...

Credo che potremo fare una protesta per l'incidente del metro di València, ogni luglio, il giorno avanti del disastro, andare tutti in mutande.

Anonimo ha detto...

La poesia alla madre di Ungaretti è molto molto bella.