martedì 12 febbraio 2008

Un film di Nanni Moretti

(foto da internet)

Nelle sale dall’8 febbraio Caos calmo: il nuovo film di Nanni Moretti, in quest’occasione in panchina dalla regia.
Attore, regista, produttore, direttore di festival, le molte anime di Moretti si ramificano, si sovrappongono, si intersecano. L'effetto-Moretti è sempre lo stesso. La cassiera del botteghino, al cinema torinese, ha impiegato 25 minuti a vendere i 450 biglietti per la première nazionale, in anteprima per il pubblico, a pagamento: un tributo al Torino Film festival.
È probabilmente l'unico regista e autore italiano della sua generazione che può concedersi il lusso di fare i film che vuole, come e quando vuole, investendo sulla credibilità della storia e sulla visibilità degli attori. La sua regia è essenziale, basa tutta la sua bravura su invenzioni di sceneggiatura brillanti che portano i riflettori dei mass media su temi e critiche importanti. È un regista politico, certo, ma anche intimista. La chiave del suo successo è il pubblico. Chi meglio di lui ha saputo spiegare, raccontare, far vivere una paternità, (quando sua moglie mette alla luce Pietro, che il pubblico conosce in anteprima in Aprile -1996) i suoi limiti, i suoi pregi? In fondo, Moretti parla al pubblico come l'amico del bar, quello seduto a tavolino con davanti un bel caffè.
(foto da internet)
Il suo film cult, quello che lo fa entrare definitivamente a contatto con il pubblico e la critica, è Ecce bombo (1978), presentato al Festival di Cannes. Dopo, alla fine degli anni Ottanta, arriva Palombella Rossa, vero e proprio omaggio alla pallanuoto (in realtà pretesto per parlare dell'ennesima crisi d'identità), un successo in Francia.


(foto da internet)

Del 1993, è il suo capolavoro: Caro diario. La pellicola è divisa in tre parti: In vespa, Isole e Medici. Si passa dai sentiti omaggi al cinema e alla città che l'ha cresciuto, Roma, fino alla scoperta di un tumore benigno, senza tralasciare un'ironica critica alla televisione.
Nel 2001 affronta il tema della paternità interrotta e dell'elaborazione di un lutto familiare in La stanza del figlio, con cui vince la Palma d'Oro a Cannes per il miglior film, e il Nastro d'Argento per la categoria miglior regista. Nel 2006 dirige il politicamente schierato Il caimano, sottile atto di denuncia verso Silvio Berlusconi. Il film fa incetta di David di Donatello (Miglior Film, Miglior Regista, Miglior Produttore).
Ma non è solo la politica anti-berlusconiana la leva sulla quale Moretti fa peso per attirare l’attenzione. Ci sono la crisi della generazione post-sessantottina, la mediocrità della classe dirigente, il masochismo della sinistra (ai posteri la frase: «D'Alema, dì una cosa di sinistra!»), la volgarità della televisione e l'indifferenza cinica della gente.


(foto da internet)

Adesso è la volta della panchina e di fare l’attore. Caos calmo, tratto dal romanzo di Sandro Veronesi, è la storia di un lutto. Il regista Antonello Grimaldi affronta il romanzo con delle varianti, la principale è il luogo dell'azione: non più Milano ma Roma (nonostante un finale con neve fitta). Caos calmo, storia interiore, visione dell'indifferente dolore della gente giovane e ricca, elaborazione di una perdita, è quello che Pietro Paladini ha nel cuore da quando ha perso sua moglie Lara.
Un giorno d'estate Lara muore all'improvviso, ma lui non è con lei, in quel momento è in mare e sta salvando la vita a una sconosciuta. Sua figlia Claudia ha dieci anni e frequenta la quinta elementare. Pietro, per paura di una sua possibile reazione negativa alla morte della madre, decide di accompagnarla a scuola e l’aspetta fino alla fine delle lezioni su una panchina nei giardinetti prospicienti la scuola. Così giorno dopo giorno. E sulla panchina, con la scusa di consolarlo, lo accompagnano i suoi amici o conoscenti. Quasi sempre infastidendolo, gli parlano dei problemi di lavoro o di questioni familiari.
Moretti, ancora una volta, parla al pubblico, fra nevrosi e dolore: crucciato, in equilibrio fra dubbi e tormenti, con una mimica che dice di più, sulle contraddizioni e le ansie, di quanto non dicano le battute di dialogo che gli si ascoltano attorno. Personaggio e film raccontano, con pudore e sensibilità, i temi sommersi o repressi che attraversano una società che sembra aver smarrito il proprio centro.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante. Sai quando esce in spagna?

Anonimo ha detto...

Mi piace tantissimo Moretti. Io credo che è un grande attore.

Anonimo ha detto...

Purtroppo non mi piace questo autore, anni fa aveva visto il suo film Caro diario in italiano, pieno di battute politiche che allora non riuscii a capire.
Saluti
Alberto.

Anonimo ha detto...

Io ho visto i film di Moretti quando sono arrivati in Spagna. Mi è piaciuto molto Caro Diario.

Anonimo ha detto...

Ma, pensando a Isabella Ferrari, come si fa a fare l'amore con Moretti? E un uomo geniale ma cosi viscido.
SILVIA

Giuliana Mitidieri ha detto...

No, Vicente, non so quando uscirà in Spagna.
Appena lo sapremo ve lo diremo.
Un saluto
Giuliana

Anonimo ha detto...

Veramnete il film non è DI nanni moretti, ma CON nanni moretti.

Il film è di Antonello Grimaldi.

Anonimo ha detto...

Cioé, scondo l'ultimo comento, non ci sono i film di Humphrey Bogart né quelli di Clark Gable. Interessante ma non convincente la sua revindicazione del reggista. Secondo questa la toria dle cinema dovrebbe essere scritta nuovamente.
JORGE

IN THE WATER ha detto...

anche noi stiamo per sbarcare in spagna con blog.mammenellarete.it

inizate a seguiorci, parliamo anche di moretti.