sabato 28 aprile 2007

Whisky, Soda e Rock & Roll



(Foto da Internet)



La lingua è sempre un argomento di interesse: alcuni giorni fa il blog Una Finestra sull’Italia ricordava la babele di dialetti che è la penisola, ricordando come una buona parte degli italiani propendesse per il dialetto al momento della comunicazione. Oblò(g) e Magnablog, invece, sottolineavano come l’italiano, prima lingua solo degli emigranti, si stia prendendo una rivincita e sia in crescita costante nelle Università americane.
Italia e italiani a parte, oggi, noi chiodini, vogliamo riflettere su alcune parole che sono state prestate all’Italia da sua maestà la Lingua Inglese. Le parole sono fatte per essere capite è vero, così come è vero che nell’uso quotidiano si tende a semplificare il messaggio in nome della comunicazione. Scompaiono migliaia di parole, scalzate da inglesismi o americanismi, da termini del linguaggio informatico e tecnologico, dalla cultura del "blog" e del "sms", del "chat" e del "messenger".

In Spagna, per celebrare la giornata del libro, Zapatero, su iniziativa della Escuela de escritores e della Escola d'Escriptura del Ateneo de Barcelona, fa scattare l’operazione salvataggio: questa volta sarà proprio Internet a riscattare dall’oblìo i termini castigliani caduti in disuso. E mentre a San Millán de la Cogolla studiosi e addetti ai lavori della lingua castigliana si riuniscono per analizzare l’uso dei termini utilizzati soprattutto dal linguaggio televisivo e cercare di sbrogliare la matassa, l’Italia, ancora una volta si rivela una Babele, e adotta parole che, probabilmente, non sono poi tanto chiare a tutta la popolazione. La lingua delle tre corone sta subendo un vero e proprio terremoto!
Guardate un po’ queste frasi:

1. Il prossimo week-end andremo negli States: lascio i bambini con la babysitter e mia madre con la colf. Abbiamo trovato posto in un volo low cost con la chance di fare il check-in on-line in un qualsiasi computer dell’aeroporto o chiamando il call-center. Poi una hostess o uno stewart ci daranno la boarding-card e ci informeranno da quale gate ci imbarcheremo.


2.Il team italiano ha deciso di prendersi un break: si sono presi un po’ di relax in compagnia di alcune teen-ager sexy, molte delle quali erano stagiste dei network internazionali .

3.Un vero e proprio shock: le new, almeno secondo gli ultimi exit poll, danno Nicolas Sarkozy in vantaggio su Ségolène Royal. I media hanno intervistato il premier italiano per analizzare la situation.

4.Non ho con me il documento, ma se vuoi te lo mando per e-mail. Ti mando anche la url del website. Mi raccomando presta attenzione ai link! In attachment ti invio anche la foto. Per qualsiasi dubbio mandami un sms. Ci teniamo in contatto via chat!


5.L’ultimo workshop di design ha consacrato il made in Italy

Ancora il sogno americano! E adesso ascoltate la canzone di Renato Carosone Tu vuo’ fa l’americano: dal dialetto all’inglese e viceversa, l’italiano è un optional !!!

10 commenti:

Anonimo ha detto...

E' interesante questo post. ¿Potete metere il testo della canzone? Non si capisce. Grazie.

Anonimo ha detto...

Sì, la canzone è bella ma non si capisce. Una buona idea potrebe essere la di adottare una parola in italiano in disuso.

Pilar Codonyer ha detto...

Cara Giulina, quando leggo frasi come quelle che hai riportato mi viene voglia di cambiare mestiere. Ormai non si capisce più quale lingua devo insegnare. Peccato che voi italiani che in genere siete così fieri della propria cultura (e con ragione!) non facciate più attenzione a questi fenomeni linguistici che stanno appiattendo la lingua italiana. Un saluto

Giuliana Mitidieri ha detto...

Grazie.
Il testo della canzone è in napoletano. Il napoletano "guappo" si veste all'americana (pantaloni con uno stemma dietro e cappellino con visiera), balla il rock & roll, gioca a baseball, beve whisky, ma solo la borsa della mamma gli finanzia il pacchetto di sigarette Camel.
Tu vuoi fare l'americano, ma chi te lo fa fare, sei nato in Italì, OK napoletano?

P.S. guappo, in napoletano, è il bello che si comporta in maniera spavalda.

Un saluto

Anonimo ha detto...

Il testo con la traduzione è qua: http://www.italiamerica.org/Tu_vuo'_fa'_ll'americano.htm
Ciao

Anonimo ha detto...

Anch'io non capisco cosa vuol dire alcuni anglisismi usati, purtroppo l'italiano non traveste e adatta le parole che gli ricapitano come si fa nello spagnolo.
p.e indovinate cosa significa in alcuni paesi di sudamerica *güachiman*, poi sì viene dall'inglese *watchman*(vigile)
Saluti
Alberto

Anonimo ha detto...

La prima cosa che mi ha colpito è l'uso del dialletto fra gli italiani, e mi è piaciuto sapere che si parla tantissimo. Dopo ho letto con preoccupazione quello dell'influenza dell'inglese. Le parole di Giangoacomo Schiavi nel "Corriere della Sera" sono significative "l’inglese è la lingua del futuro, nessuna criminalizzazione. La parlano l’economia e la scienza, internet e i nostri figli". Perché è un pensiero (io non lo condivido) troppo esteso fra la gente.

Anonimo ha detto...

Chiodini, you are right. Gli italiani are so. Siamo italian and noi love the italian, anzi lo difendiamo, but ci piace il sound del english in mezzo al nostro discorso. Roba vecchia, dalla fine dell'ottocento, quando arrivarono in America i nostri parenti. Poi, il dopo war. Negli ultimo anni, la technology. Ma comunque, l'Italia è ancora uno dei pochi paesi dove dopo aver fatto la barba gli uomini non usiamo l'after shave. Preferiamo il dopobarba.
Kisses.
Jorge

Anonimo ha detto...

Molto carino il commento di Jorge. Molto divertente in spanglish è la frase "vacunar la carpeta" invece di "aspirar el polvo de la alfombra". Ciao.

paolo gimmelli ha detto...

la parola straniera più usata in italiano PARLATO è okay, con un rango 0,7 secondo il LIP di De Mauro, un rango bassissimo. Quello che ci dà l'impressione di un eccessivo uso di parole straniere è l'italiano scritto, soprattutto dai giornalisti.