mercoledì 20 maggio 2009

Le ajucche

(Foto da internet)

Il nome, probabilmente, non vi dirà un bel niente. Stiamo parlando di una pianta con un bellissimo fiore azzurro che nasce in primavera e che è alla base di una squisita zuppa con pane e burro. Piatto povero per eccellenza, la zuppa di ajucche viene aromatizzata con il timo, il rosmarino e l'aglio. La zuppa presenta alcune varianti a seconda dei borghi in cui viene preparata. Nelle versioni più antiche, e più ricche, le ajucche venivano insaporite nel lardo e tra gli strati si ponevano fette di pancetta e pezzi di toma o di fontina.
Le ajucche -note anche col nome di agiuche o aioche, e in italiano col nome di raponzolo- sono piante erbacee spontanee appartenenti al genere Phyteuma che crescono negli alpeggi tra i 600 e i 2.000 metri di altitudine. Il colore dei fiori è prevalentemente blu chiaro o scuro tendente al violetto; le foglie sono, per lo più, cuoriformi con margini dentati od ornati. Devono essere consumate prima della fioritura per evitare che la pianta diventi legnosa ed il profumo e il sapore irrimediabilmente alterati. Vengono adoperate nella cucina piemontese e specialmente in quella d'area canavese e biellese.


(foto da internet)


Le foglie vengono cucinate in vari modi, secondo le ricette delle varie località, della fantasia e del gusto personale. Si mangiano anche tritate nella minestra, cucinate come gli spinaci, in frittata ed in insalata. Possono essere utilizzate anche le radici che, lessate, vengono consumate in insalata.

Buon appetito (se le trovate)!

1 commento:

Xosé Maria ha detto...

Nunca he visto este tipo de planta. Me gustaría probarla.