venerdì 22 maggio 2009

La chiave dell'universo

(foto da internet)

Nel 1609 Galileo Galilei costruiva il primo cannocchiale per uso scientifico. Quest’invenzione gli permise di iniziare le rilevazioni astronomiche che avrebbero contribuito a dimostrare le teorie copernicane sull'eliocentrismo, in opposizione alla teoria aristotelico-tolemaica del geocentrismo, sostenuta dalla Chiesa Cattolica. Questa scoperta fu fondamentale per la scienza, che muoveva così i primi passi verso l'attuale concezione dell'Universo. Eppure il geniale pisano fu costretto ad abiurare della propria concezione dell’universo, accusato di voler sovvertire le Sacre Scritture.

400 anni dopo Pisa, la sua città natale, gli dedica la mostra Il cannocchiale e il pennello che ne racconta la vita e i legami con gli artisti del suo tempo, in occasione dell’Anno dell’Astronomia. La mostra si potrà visitare fino al 19 luglio a Palazzo. Questo viaggio nel XVII secolo permetterà al visitatore di conoscere strumenti scientifici e di calcolo, dipinti e sculture, ma anche la musica e la letteratura dell’epoca.

Anche Firenze si unisce a questa celebrazione attraverso una mostra a Palazzo Strozzi, Immagini dell’universo dall’antichità al telescopio, in cui, fra altre cose, si può ammirare l’unico cannocchiale di Galileo giunto fino a noi.

Affascinati dalla personalità dello scienziato, Liliana Cavani ha diretto un film sulla vita e le scoperte di Galilei e anche Bertold Brecht ha scritto un'opera teatrale incentrata nella figura di quello che è considerato da molti il padre dell'astronomia.







1 commento:

Lluna ha detto...

Quest'anno la scuola dove studiano le mie nipoti celebrano l'anno dell'astonomia e gli alunni fanno molte attività su Galileo Galilei.

Amparo Santaúrsula