lunedì 30 marzo 2009

Sgagliozze o popizze?

(foto da internet)

Paolo ruppe il silenzio."Ci stanno ancora quelli che friggono le sgagliozze?"
Mi fece un effetto strano sentirgli pronunciare quelle parole antiche. Le sgagliozze sono sottili fette di polenta, fritte in olio di freni per tir (o in qualcosa che gli assomiglia molto) e vendute a Bari Vecchia. Tipico e buonissimo cibo da strada barese. Salutare come il crack. Quando spiego cosa siano le sgagliozze l'immediata (e soprattutto legittima) domanda è sempre: cosa c'entra la polenta con Bari? Voglio dire: ti aspetteresti che la polenta fritta sia il tipico street food di Ponte di Legno o Pergine Valsugana. A Bari, attenendoci a categorie un po' ovvie, per strada, nei cartocci di carta da panificio, dovrebbero vendere le cozze fritte.
Sta di fatto però che nella città vecchia da sempre ci sono questi personaggi pittoreschi che friggono fettine di polenta e le vendono, alla faccia dell'ente nazionale per la protezione del fegato.

"Ci stanno ancora", risposi, "sotto la Muraglia vicina a San Nicola e a Piazza Mercantile, stanno."

"Le sgagliozze. Assurdo. non dicevo questa parola da venticinque anni e adesso che l'ho pronunciata mi sta facendo venire in mente tante cose che mi ero dimenticato. A cominciare dall'odore tremendo che veniva da quell'olio. C'era una vecchia che le vendeva più buone di tutte."

(foto da internet)

Questo è un brano tratto dall'ultimo libro di Gianrico Carofiglio Né qui né altrove. Una notte a Bari, dove l'autore, servendosi dell'espediente della rimpatriata notturna di tre amici che non si vedevano da vent'anni, redige una sorta di guida turistica per raccontare la città, com’era e com’è, descrivere in modo divertente ed ironico luoghi, locali, sapori baresi… proprio come quello delle sgagliozze.
L'ingresso di questa pietanza nella gastronomia popolare barese è strettamente legato alla generosa disponibilità di olio di oliva e di semola. Così, dalla polenta di semola, più tipica di zone settentrionali, tagliata a fettine e fritta in olio bollente, si ottiene una gustosissima frittura da mangiare rigorosamente calda. Quella delle sgagliozze è un'abitudine antichissima che i baresi condividono con i napoletani che chiamano questa prelibatezza scagliuozzi, ovvero scaglie, di polenta ovviamente. Oggi la tradizione continua ed oltre alle sgagliozze troviamo anche un altro tipo di frittura: le pòpizze, frittelle rotonde, morbide dentro e croccanti fuori. Nel vicino Salento le pòpizze sono più conosciute con il nome di pettole, cibo povero realizzato con un impasto di farina, sapientemente immerso a cucchiaiate in padelle colme di olio bollente.

Perché non provate a fare sgagliozze e pòpizze e ci dite quale delle due specialità preferite?

5 commenti:

Antonella Berriolo ha detto...

bellissimo romanzo di Carofiglio, uno degli autori a cui sono più affezionata ultimamente.

vicente ha detto...

Mi piace questo scrittore (lo avete aconsigliato voi), ma io sono un cattivo cuoco.

Xosé Maria ha detto...

Gracias Cristina, ya te diré algo.

Xosé Maria ha detto...

Hice los scagliouzzi. Nos gustaron mucho. Saludos.

Lluna ha detto...

Tenterò di farli ma sono sicura che mi piaceranno tutti e due.

Amparo Santaúrsula