giovedì 26 marzo 2009

Il giro del mondo in 80 sofà


(foto da internet)


Couchsurfers di tutto il mondo unitevi!

Il Couchsurfing è un fenomeno sociale che conta su quasi un milione di iscritti; in molti sono sono soddisfatti dell’esperienza. Alcuni hanno trovato l’amicizia e anche l’amore.
I couchsurfers sono quelli che fanno surf in in giro per il mondo sul divano degli altri. Sono viaggiatori low cost che amano vedere il mondo e conoscere gente nuova. Girare il mondo in piena crisi non è certo facile: si deve risparmiare sul biglietto ma anche sul soggiorno. Da qui nasce l’idea di scambiarsi il sofà. L’ospitalità viene rivisitata, grazie al web, e globalizzata.
I sofà di tutto il globo si trovano sul sito
Couchsurfing.com; basta iscriversi e registrare il proprio profilo, indicare la propria disponibilità (divano o camera da letto, specificando per quante notti il nostro ospite potrà usufruirne) ed il gioco è fatto. Basterà aspettare che qualcuno si metta in contatto con noi.

Per chi non dovesse avere a disposizione neanche un divano, niente paura! I couchsurfers possono condividere anche altri spazi: un caffè in un localino della propria città, una guida turistica, una passeggiata e quant’altro.




(foto da internet)


L’idea del couchsurfing è nata grazie allo spirito intraprendente di Csey Fenton, un giovane studente americano, il quale, durante il suo viaggio in Islanda, provò a contattare via email 1500 studenti della capitale islandese per chiedere loro ospitalità spiegando il suo irrefrenabile desiderio di visitare la loro terra. La richiesta venne accolta e Casey riuscì a vedere l'Islanda. Soddisfatto dell’impresa, Casey decise di aprire una pagina web per mettere in contatto tra loro i viaggiatori di tutto il mondo squattrinati come lui.
In sei anni di vita il sito è cresciuto esponenzialmente raccogliendo couchsurfers da 231 paesi diversi, con una media giornaliera di sessanta nuovi divani liberi.
La filosofia del Couchsurfing non è solo quella di sfruttare il divano degli altri: la sua prerogativa sta nell'unire l'utile al dilettevole: connettere persone e luoghi, creare scambi educativi, generare una coscienza collettiva, diffondere la tolleranza e facilitare la comprensione culturale; impegnarsi come individui e come collettività per rendere il mondo un luogo migliore, diffondere la conoscenza che lo scambio culturale rende disponibile.

Che ne dite?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

E' una buona idea, ma io sono un poco clasico e non mi piace avere gente a casa che non conosco.

Anonimo ha detto...

una magnifica idea!
maria

Anonimo ha detto...

fantastico! Che idea!
Pepe

Anonimo ha detto...

fantastico! Che idea!
Pepe

Lluna ha detto...

Per me è un'ottima idea.

Amparo Santaúrsula