venerdì 13 marzo 2009

Il vero volto di Lucrezia Borgia

Il suo fascino proverbiale ha ispirato tragedie, opere, romanzi, film, nonché congetture di diverso genere. La sua vera identità ha sempre stuzzicato l’immaginario collettivo: era davvero una sorta di vedova nera che avvelenava i suoi amanti? Organizzava sabba satanici assieme al padre? Era l'amante del fratello Cesare che per lei uccise in duello il cognato Alfonso d’Aragona? Un cronista dell’epoca la descriveva così: “Un radioso sorriso, due trecce bionde, un fazzoletto bordato di perle, una pozione di veleno”. Molto si è detto sulla sua condotta, ma pochi sono i fatti veramente documentati. Ora invece pare che un documento vero su Lucrezia Borgia esista: sembra che una tela ritragga il vero volto della duchessa, dai lineamenti non proprio femminei. Il dipinto di proprietà della National Gallery of Victoria a Melbourne nei giorni scorsi è stato infatti identificato come un ritratto, anzi il ritratto, l’unico autentico, di Lucrezia Borgia. L’olio su tela era stato acquistato a Londra nel 1965 per £ 8.000 ed era stato intitolato “Ritratto di giovane uomo”, opera attribuita a Dosso Dossi, pittore contemporaneo di Tiziano, Raffaello e Michelangelo, che avrebbe lavorato alla corte estense, dove viveva Lucrezia.. Il quadro ha sempre istillato dubbi sul soggetto rappresentato in tutti gli esperti che lo hanno analizzato, ed è stato ritenuto costantemente una raffigurazione di giovane uomo, in parte a causa del pugnale in suo possesso. Eppure diversi sono gli indizi che inducono a pensare che si tratti di una figura femminile, a partire dallo sfondo decorato con mirto e fiori. Solo pochissime donne all’epoca potevano essere così importanti da avere l’onore di essere ritratte e Lucrezia Borgia era senz’altro una di loro. Certo quest’immagine sembra smentire la reputazione della nobildonna, che morì a soli 39 anni etichettata come donna di facili costumi e malvagità inaudita. Quando si è diffusa la notizia, curatori ed esperti da tutto il mondo si sono interessati alla scoperta ma, nonostante gli occhi puntati addosso, il museo australiano ha rifiutato di speculare sul valore del dipinto. Anzi Gerald Vaughan, il direttore del polo espositivo, a malapena è riuscito a contenere il suo entusiasmo durante l’annuncio a Melbourne. Egli ha affermato: “Quello che è stato precedentemente considerato il ritratto di uno sconosciuto realizzato da un artista non identificato sembra ormai rischiare di essere uno dei più significativi ritratti superstiti del Rinascimento, creato per mano di uno dei più grandi pittori del nord-Italia”.

Il Signor Villis, ha dichiarato: “Se confermerà di essere ciò che crediamo sarà molto importante, perché estremamente raro. Riteniamo che questo sia l’unico ritratto dipinto formale di Lucrezia Borgia”. A quanto pare l’unica affidabile somiglianza della sua figura a disposizione sarebbe un ritratto in una medaglia di bronzo, eseguito nel 1502 . A riguardo ha dichiarato il museo di Melbourne: “Il profilo del viso sulla medaglia porta una sorprendente somiglianza proprio con il nostro ritratto”.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche Antonio Hernández ha fatto un film dedicato a la famiglia Borgia: Els Borja, con Lluís Homar, Ángela Molina e Paz Vega

Anonimo ha detto...

Ciao|
Pensavo che Lucrezia fu una donna molto feminile per i tanti amanti che gli si associano. Una volta di più siamo sorpresi per la storia.

saluti

Lluna ha detto...

Anch'io pensavo che fosse una donna molto femminile.

Amparo Santaúrsula

Fina Llorca ha detto...

Mi sono persa qualcosa... La femminilità si misura dagli amanti che una donna riesce ad agganciare?

Comunque, una faccia decisa, la ragazza...

Saluti ;)