Sapevate che non tutte le uova di Pasqua si mangiano? Ci sono le uova di cioccolata come quelle di cui abbiamo parlato nel post precedente, ci sono anche le cuddure siciliane, le scarselle della Tuscia e le scarcedde pugliesi, che ricordano vagamente "les mones de Pasqua". Tutte commestibili!
Ma le uova più famose e pregiate furono indubbiamente quelle di un maestro orafo, Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro, la commissione per la creazione di un dono speciale per la zarina Maria.
Il primo gioiello di questo tipo fu un uovo di platino smaltato bianco che si apriva per rivelare un uovo d'oro che a sua volta contenva un piccolo pulcino d'oro ed una miniatura della corona imperiale.
Gli zar ne furono così entusiasti che, fra il 1885 e il 1917, ordinarono all'orefice di preparare 57 di queste uova in oro e pietre preziose, una per ogni anno.
(Foto da Internet)
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4 commenti:
Mi piace sapere che anche in Italia si mangiano una specie di mone.
Ho goduto conoscendo le similitudi della coddura siciliana con la nostra "mona" che non trovi in tutti i paesi qui in Spagna.
Anche ho viaggiato in Russia, a Pragha...
Interessante, interessante post.
Buone Pasque a tutti!
Una storia molto curiosa questa delle uova d'oro.
Qui, in Pasqua, la gente va alla montagna ed è una tradizione rompere le uova della "mona" nella fronte di qualche amico.
Saluti
Ho letto le ricette delle cuddere,scarselle, e le scarcedde(tu sai he io non ce la faccio a fare queste cose in cucina). È vero che ricordano alle nostre "Mones", c'è qualche variazione ma il risultato si assomiglia abbastanza alle "Mones",inoltre in una ricetta (scarsella) parla dell'influenzia spagnola. Le uova di Fabergé sono belle, ma troppo barocchi, e sicuro che con il mio stipendio non posso ni sognare con queste uova. Bone e dolci Pasque a tutti.
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