Il 4 aprile 1954, all’età di 87 anni, diede il suo ultimo concerto e l'addio definitivo alla carriera artistica.
sabato 31 marzo 2007
ARTURO TOSCANINI
Il 4 aprile 1954, all’età di 87 anni, diede il suo ultimo concerto e l'addio definitivo alla carriera artistica.
venerdì 30 marzo 2007
ANCORA NAPOLI

Questa non è che una testimonianza diretta di una vittima, ma noi ancora vogliamo credere alle parole di Goethe: vedi Napoli e poi muori, e preferiamo pensare che, nonostante tutto, Napule è … proprio come la descrive il cantautore napoletano per eccellenza, Pino Daniele.
giovedì 29 marzo 2007
Mele d’oro
Le varietà italiane di questa bacca dorata sono numerosissime, ma le più diffuse sono sicuramente San Marzano, Pachino (o ciliegino), Cuore di Bue e ramati o a grappolo.
La popolarità raggiunta in Italia da questo ortaggio la dimostrano l’infinità di ricette in cui possiamo trovarlo come ingrediente, alcune di loro sorprendenti. Uno dei piatti tradizionali della cucina toscana, la pappa col pomodoro ispirò negli anni ’60 una canzone diventata poi popolarissima (leggi il testo>>).
E voi, che ricetta italiana a base di pomodoro preferite?
mercoledì 28 marzo 2007
CONFERENZA
martedì 27 marzo 2007
Sottotitola e vinci!
In occasione dell'uscita dell'attesissima rivista Kairòs, vorremmo invitarvi a partecipare a un concorso organizzato dal dipartimento di italiano e chissà che un giorno non diventiate dei grandi sceneggiatori... Partecipare è semplice: basta cliccare qui, scegliere l'estratto che volete e spedire lo spezzone con i sottotitoli a revistaeoisagunt@gmail.com. Provate, non avete niente da perdere! Al contrario, i premi in palio sono due: un buono regalo di 50€ e un altro di 25€.
In bocca al lupo!
lunedì 26 marzo 2007
LA MERAVIGLIA DI VALENTINO!

Ecco Valentino: gioia e allegria, irriverenza e audacia, coraggio e virtù -almeno per prendere le curve con la moto-. E non solo si fa chiamare The Doctor, ma se lo è addirittura fatto scrivere sul sedere.
sabato 24 marzo 2007
Gianni Rodari
Signori e signore ,
venite a visitare
il museo degli errori,
delle
Osservate da questa parte
lo strano animale gato :
ha tre zampe, un solo baffo
e dai topi viene cacciato.

c'è l'ago Maggiore:
provate a fare un tuffo ,
sentirete che bruciore .
Ora tenete il fiato :
l'eterna "roma" vedremo
tornata piccola piccola
come ai tempi di Romolo e Remo .
Per colpa di una minuscola
la storia gira all'indietro:
questa "roma" ci sta tutta
sotto la cupola di San Pietro .
In particolare, noi vi consigliamo di visitare La torta in rete, spazio dedicato a Gianni Rodari dove potrete leggere alcuni racconti inediti o ascoltare alcune filastrocche lette dall'autore.
Buon divertimento!
(Foto da Internet)
venerdì 23 marzo 2007
KAIRÒS
Il tempo che abbiamo dedicato ad allestire la rivista, in collaborazione con i nostri studenti, è stato un tempo goduto; un tempo in cui il lavoro di ricerca e di selezione del materiale che ci è pervenuto è stato veramente un tempo piacevole.
La nostra rivista è stata pensata come strumento collaborativo e di apprendimento. Avrà una frequenza annuale e un formato monografico.
Il numero zero è dedicato al cinema italiano attuale. Kairòs si può leggere, navigare e vedere.
Vi troverete notizie sul cinema italiano attuale, schede biografiche di alcuni registi e schede informative che completano gli spezzoni dei film che abbiamo scelto per voi.
Ci auguriamo che questo strumento, che mettiamo a vostra disposizione, sia di vostro gradimento e vi preghiamo di farci pervenire i vostri suggerimenti al seguente indirizzo: revistaeoisagunt@gmail.com
Buon divertimento!
giovedì 22 marzo 2007
ARRIVA LA NUOVA CINQUECENTO!

mercoledì 21 marzo 2007
AZUR E ASMAR

Ho letto la sceneggiatura di KIRIKÙ E LA STREGA KARABÀ tre anni fa, insieme a molte altre sceneggiature di film per le quali mi offrivano di lavorare come attore o compositore.Nel 2005 Michel Ocelot torna sugli schermi italiani con Kirikù e gli animali selvaggi, dove il piccolo Kirikù dimostra ancora una volta la sua saggezza e il suo buon senso.
Quella di KIRIKÙ è stata l’unica ad attrarmi, per due motivi.
Innanzitutto, perché è un racconto africano nel quale mi posso identificare. Parla di acqua e natura, di bambini, di una strega e di feticci, gli elementi di cui è costituita la nostra mitologia, le nostre radici. E poi perché mi avrebbe permesso di lavorare ancora una volta con la musica tradizionale. Michel Ocelot mi aveva detto chiaramente che non voleva strumenti moderni, ma voleva una musica ben radicata in Africa. E noi abbiamo effettivamente usato strumenti tradizionali africani come il balafon, il ritti, la cora, lo xalam, il saabar e il belon.
E’ stata la mia prima esperienza di lavoro con il cinema ed è stata per me una vera sfida. Ho cominciato a lavorarci dopo aver letto la sceneggiatura, e quando ho visto il film sono stato colpito dall’impatto delle immagini, la forza dei colori e l’originalità dei personaggi. Sono immagini idilliache, certo, non sono l’Africa di oggi, ma un’Africa stilizzata e mitica, l’Africa dei racconti per bambini.



La storia è ambientata nel medioevo e parla di tutte quelle persone che non hanno imparato a conoscersi tra di loro: gente del nord e del sud, gente con la pelle chiara o la pelle scura, cristiani e musulmani. Parlo di immigrati e tutto somiglia a un bel racconto delle mille e una notte.
E voi, avete già visto qualcuno di questi film? Vi è piaciuto? O forse preferite i film della Disney o della Pixar?
(Foto da Internet)
venerdì 16 marzo 2007
Festa di San Giuseppe

San Giuseppe frittellaro,
ad ognuno una frittella
che è lucente come stella.
Buon appetito e... buon divertimento!
giovedì 15 marzo 2007
ALE E FRANZ
(foto da internet)
Il loro percorso teatrale, raffinato nel corso degli anni secondo i dettami di una comicità tra lo stralunato ed il surreale, va - quasi alla stregua di moderni guitti votati a rinnovare l'antica commedia dell'arte - dalla classica maschera al clown, dal comico al tragico e per finire alla mimica.
mercoledì 14 marzo 2007
martedì 13 marzo 2007
BUENOS AIRES: UN PORTO DI MARE

In molte famiglie ci sono parenti, più o meno prossimi, che hanno inseguito il sogno americano, con l’intenzione di “fare l’America” in Argentina. I cognomi argentini, sempre in primo piano nel mondo del calcio, indicano origini nostrane e, seppur con pronuncia spagnola, suonano familiari, indiscutibilmente italiani.
Proprio il quartiere argentino per antonomasia, La Boca, patria del tango, di Caminito, ormai diventato un museo all’aria aperta e meta prediletta di artisti di strada, ballerini e suonatori di bandoneón, è stato ricreato a immagine e somiglianza della città italiana di Genova. Scriveva, nel 1930, il cronista Souza Reilly a proposito del quartiere "genovese" di Buenos Aires: «Non appena giungete alla Boca del Riachuelo, i vostri cinque sensi vi grideranno all'orecchio come un capostazione: "Genova! [...] Le parole, gli odori, i sapori, insomma tutto vi produrrà l'impressione pittorica, panoramica, superficiale di trovarvi a Genova. Una manciata di casette variopinte, il porticciolo gremito di imbarcazioni, la parlata genovese che risuona nelle strade, e ovunque il profumo inconfondibile della farinata e della focaccia calda...» Così era La Boca: una Genova in miniatura, popolata da marinai e pittori, massaie e prostitute, poeti vernacolari e contrabbandieri, commercianti e compositori di tango. Dipinte e ritoccate continuamente con le vernici delle imbarcazioni, le casette di La Boca conferivano al quartiere l'aspetto pittoresco che lo ritrae nell'immaginario urbano di Buenos Aires come un luogo esotico, come la piccola Genova dove gli immigrati avevano imposto il modus vivendi della loro patria. Un quartiere variopinto e inquietante, povero e fiorente allo stesso tempo, in cui l'immigrazione, prevalentemente ligure, aveva imposto pacificamente l'uso del dialetto genovese. Punteggiate di parole italiane, e più spesso ancora di termini genovesi, queste storie cominciavano immancabilmente con la nave da cui scesero i nonni -o i genitori: tutti avevano la ferma determinazione di voler passare dalla povertà a una discreta ascesa sociale attraverso la redenzione del lavoro.
Ma l'anima di La Boca non è solo l'orgoglio di un'immigrazione industriosa, il quartiere è anche il luogo degli altri due temi fondamentali della comunità immigrante creolizzata: la pittura e il tango. La Boca degli anni d'oro, ossia dalla seconda metà del secolo scorso fino alla fine degli anni '60, era il quartiere boemio; e del tango, la Boca ne è uno dei luoghi mitici, sia perché il tango esprime la malinconia degli immigrati, sia perché l'angiporto forniva lo sfondo adeguato per un ballo di origine postribolare, e per canzoni i cui testi erano scritti in lunfardo, il gergo della malavita infarcito di espressioni dialettali italiane, spesso genovesi.
Nonostante appartenga a un’epoca che fu, il fascino del quartiere rimane intatto per il turista italiano, pronto a scoprire una città che, dopo la profonda crisi del 2002, è entrata prepotentemente nelle mete turistiche per il basso costo della vita; una città che, di nuovo alla ribalta internazionale, incuriosisce il viaggiatore e lo affascina, giacché gli permette di riscoprire nell’emisfero australe un mondo così vicino e così lontano.
lunedì 12 marzo 2007
Animali parlanti

Che cosa sono le favole? Perché sono presenti in tutte le culture del mondo e si assomigliano tanto?
Vogliamo fare una breve conoscenza con i protagonisti di questi racconti?
Sono molti gli scrittori che si sono ispirati alle favole di Esopo: lo scrittore latino Fedro, Leonardo da Vinci, Jean de La Fontaine e Pietro Pancrazi, che scrisse L’Esopo Moderno. In quest'opera l’autore rivisita le favole classiche, dimostrando che i caratteri dipinti da Esopo non appartengono solo al suo tempo ma si riferiscono a ogni epoca, perché la natura umana resta fondamentalmente sempre la stessa.
E voi che ne dite? Ci sono lupi, agnelli, volpi, corvi, leoni e conigli nella società di oggi?
(Foto da Internet)
domenica 11 marzo 2007
ANDREA CENTAZZO (a Laura C., in memoriam)

La sua opera attraversa le più diverse espressioni musicali: dall'opera alla sinfonia, dal jazz alle percussioni sole. La musica di Andrea Centazzo cattura ed esprime i ritmi e i battiti della vita, sintetizzando i misteri delle vibrazioni orientali, il ritmo armonico del jazz e la cultura pop rock.
Vi proponiamo un brano intitolato Buenos Aires che dedichiamo alla memoria di Laura C., sorella di una nostra carissima allieva, scomparsa in Argentina durante la dittatura militare del generale Videla.
venerdì 9 marzo 2007
LIBERATE DANIELE MASTROGIACOMO
E' stata una manifestazione sobria, per lanciare un messaggio di speranza, un segnale "forte e chiaro" ai rapitori dell'inviato di Repubblica. Cartelli giganti che gridavano lo sdegno dei giornalisti, della politica e di tutti i cittadini: “Liberate Daniele, è solo un giornalista”, "Per Daniele Mastrogiacomo, per la sua libertà", "Daniele tieni duro". Poi, dopo le parole, il silenzio e la gigantografia di Daniele è scesa tra gli applausi. Lentamente la gente ha cominciato a sfollare.
giovedì 8 marzo 2007
FESTA DELLA DONNA
Oggi è la festa della donna. In Italia si regalano le mimose e molte donne decidono di uscire con le amiche. Per divertirsi assistono a striptease maschili nell’intento di emulare gli uomini. Ma questo è solo il lato superficiale di una ricorrenza che, in realtà, dovrebbe ricordare a tutti i sacrifici, gli sfruttamenti e gli abusi che le donne hanno subito da sempre e dovrebbe commemorare tutte coloro che hanno combattuto per la propria dignità, libertà ed emancipazione.
Le origini della festa risalgono al 1908: ai primi di marzo alcune operaie dell'industria tessile Cotton di New York organizzarono una protesta contro le terribili condizioni lavorative in cui si trovavano. Lo sciopero si protrasse per giorni, fino all’8 marzo, giorno in cui il proprietario dell’azienda bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscirne e vi appiccò fuoco. Persero la vita tra le fiamme 129 operaie, di cui almeno 39 di origine italiana. L’unica loro colpa era stata quella di lottare per ottenere delle condizioni di lavoro e di vita più dignitose.
Oggi le condizioni delle donne sono di gran lunga migliorate, ma sono ancora molte le donne che vivono in condizioni precarie al di là di mimose e feste commerciali. Per questo bisogna continuare a celebrare questa data e cogliere l’occasione per collaborare con le associazioni che lottano per difenderne i diritti.
Ci associamo alla commemorazione di questa ricorrenza, e, che c’è di meglio se non festeggiare con il ricordo di due grandi figure femminili italiane? Ecco un webquest! E, siccome quest’anno i webquest del dipartimento d’italiano sono dedicati alle donne, i premi di entrambi, quello di Filomena Marturano (vi ricordate!) e quello di oggi, saranno consegnati il 23 aprile, giorno del libro.
Ah, e se avete delle rivendicazioni da fare, scrivetele qui!
mercoledì 7 marzo 2007
PER I CHIODINI (PICCINI PICCINI)

Oggi vorremmo dedicare questo post a voi e ai vostri maestri.
Fare il maestro è una cosa seria: ci vuole vocazione, preparazione, impegno, serietà, allegria, buon umore. Bisogna sapere tante cose e saperle trasmettere a voi bambini.
Noi conosciamo tre bravissime maestre legate al nostro dipartimento: Pilar, Sonia ed Imma. A loro tre, scelte come simbolo di questa professione, dedichiamo questo post.
Pilar lavora a Quartell, Imma a Valencia e Sonia a Quart de Poblet. Siamo sicuri che chi frequenta le loro classi sarà, nel futuro, un buon cittadino, preparato ed educato.
L'altro giorno, a lezione, Pilar ci ha detto una cosa che ci ha fatto riflettere:
Cari bambini (chiodini), torniamo a voi: fare lo studente a quest'età non è mica semplice; bisogna imparare divertendosi e bisogna divertirsi imparando.
Ci auguriamo che siano di vostro gradimento!
martedì 6 marzo 2007
NA TAZZULELLA 'E CAFE'

Dubbi e incertezze tuttora persistono sul come e sul quando il caffè sia giunto e si sia diffuso in Europa e in Italia. Il caffè espresso è indiscutibilmente made in Italy, e soprattutto è associato alla città di Napoli; infatti i napoletani, sicuramente, hanno il primato per il largo consumo che fanno di caffè e per i diversi modi in cui lo preparano. La " tazzulella 'e cafe' " fa parte delle loro irrinunciabili abitudini: è la pausa di lavoro, il complemento del pranzo, il risveglio del mattino... la prima cosa che si offre ad un ospite e per quante sono le persone che lo amano, tanti sono i modi di prepararlo (oltre a quello tradizionale) e di gustarlo...
lunedì 5 marzo 2007
CONFERENZA-PRANZO
Che cosa si mangiava in Italia a metà dell'800? Dagli studi condotti sull'alimentazione nel XIX secolo, si ha un quadro impressionante delle condizioni di vita delle popolazioni rurali e urbane.
Solo a fine secolo cominciano a fare la loro comparsa cibi conservati in scatola (non molto apprezzati), brodo concentrato, rum, grappa.
fu ferito ad una gamba
Garibaldi che
comanda
che comanda
i suoi soldà
domenica 4 marzo 2007
Simone Cristicchi vince Sanremo
Si era fatto notare qui a Sanremo, sezione giovani, già un anno fa per l'originalità del suo brano, scritto con Simona Cipollone (la Momo di Fondanela): 'Che bella gente', un brano nato nel clima del suo spettacolo a metà tra teatro e canzone.
È stato allievo di Jacovitti, ha trent'anni ed è nato nel popoloso quartiere Tuscolano, a Roma. Dopo l'incontro con il produttore Francesco Migliacci, nel 1998, nel 2003 conquista il Cilindro d'Argento, premio per cantautori emergenti nell'ambito del Festival 'Una casa per Rino', dedicato a Rino Gaetano, da sempre uno dei suoi punti di riferimento musicali. Il successo arriva nel 2005 con 'Vorrei cantare come Biagio', tormentone-parodia ispirato ad Antonacci, che non solo non si offende, ma lo invita sul palco del Palalottomatica di Roma per presentare la curiosa presa in giro, in realtà un raffinato j'accuse ai meccanismi dell'industria discografica. La canzone gli apre le porte del Festivalbar. Arriva una pioggia di premi: tra questi, il Premio Giorgio Gaber, il Lunezia e la Targa Tenco.
Al di là delle suonerie scaricate a centinaia di migliaia, e dei premi, cresce la fama di Cristicchi comunicatore, tra Cinecittà Campus e un mini-tour in varie università. Il 2006 si apre nel segno di Sergio Endrigo. Partecipa, all'Auditorium di Roma, al tributo a un maestro incontrato e perso troppo presto, insieme a Gino Paoli, Morgan, Cammariere, Vanoni, Morandi, Nada, Renato Zero, Vecchioni e Lauzi. Nello stesso anno arriva al Festival di Sanremo, con una valigetta da commesso viaggiatore per cantare 'Che bella gente'.
Porta in giro per l'Italia il suo spettacolo 'Centro di igiene mentale', che continuerà per tutta la prossima estate. Le testimonianze raccolte negli ex manicomi, i racconti dei 'portatori sani di una sensibilità esasperata' sono diventati anche un documentario e un libro appena uscito per Mondadori.
Tratto da http://www.corriere.it/
sabato 3 marzo 2007
MAGNABLOG

venerdì 2 marzo 2007
Questione di voce

Tempo fa qualcuno osò domandare a Sarah Vaughan: "A chi vorrebbe assomigliare?" E lei rispose senza indugiare: "A Mina". Un dato curioso è che sia Sarah Vaughan che Mina hanno in comune un'estensione vocale di tre ottave, estensione che ha permesso a Mina di spaziare dal jazz al pop, dalla melodia partenopea ai grandi classici internazionali . È stata paragonata alla grande Ella Fitzgerald, soprattutto nel sapere trasmettere durante i concerti dal vivo un feeling intenso dal forte sapore nero, non a caso Louis Armstrong ha detto "è la cantante bianca più grande del mondo". O la si ama o la si odia, ma non lascia indifferente nessuno.
Di lei hanno detto:
Liza Minelli (da Corriere della Sera)
Anni fa ho scoperto la voce di Mina: mi facevo spedire dagli amici italiani tutti i suoi dischi, li studiavo, mi piacevano e mi riempivano di curiosità per la personalità di questa misteriosa donna e di questa artista. Avrei voluto conoscerla quando ho cantato a Milano, al teatro nuovo nel 1982, ma non è stato possibile.
Caterina Caselli (da Tutto)
Per parlare di Mina ci vorrebbe un libro intero. È la migliore cantante italiana. È talmente grande che non può neanche permettersi il lusso di smettere di cantare.
Mia Martini (Da Uno Mattina RaiUno)
Una delle più grandi cantanti del mondo, non soltanto d'Italia. Io l'ho conosciuta. Tra l'altro è una donna semplicissima, spiritosa, con la quale c'è un rapporto di grande stima e grande affetto. La più grande emozione che mi ha dato credo risalga a quel concerto splendido che ha fatto nel '78 a Bussoladomani, un concerto durante il quale mi ha veramente sconvolta. Ricordo di aver avuto un'emozione così forte pochissime altre volte: quando ho ascoltato Ray Charles e Aretha Franklin. Sono emozioni che non si dimenticano mai nella vita.
Gianna Nannini (da Raro!)
Mi ha fatto molto piacere che un mio pezzo sia stato ripreso da Mina. La sua versione di California mi è piaciuta molto, mi ha fatto venire i brividi. Le ho anche telefonato per dirglielo. La stimo moltissimo, mi reputo una sua fan, con quella voce c'è solo lei e può permettersi di cantare ciò che vuole.
Io e Mina siamo due spontanei. Io oltre alla spontaneità, credo di avere anche una certa amministrazione artistica, un certo dosaggio, che Mina non ha mai avuto. Adriano Celentano siamo in due, dentro: uno è quello che vuole andare e un altro è quello che vuole stare. È lui che dice: "Un momento, aspetta, questo lo fai domani, oggi è meglio fare così". Mentre invece Mina è solo una che vuole andare. Cioè, io ho anche la carrozzeria, Mina ha soltanto il motore. Il motore va, mancano i freni, manca il resto.
Fabrizio de Andrè (Presentazione dell'album M'innamoravo di tutto)
Se una voce miracolosa non avesse interpretato nel 1968, La canzone di Marinella, con tutta probabilità avrei terminato gli studi in legge per dedicarmi all'avvocatura. Ringrazio Mina per aver truccato le carte in mio favore e sopratutto a vantaggio dei miei virtuali assistiti. Mina è straordinaria, una che ha la musica nel DNA, perfino quando parla: dopo tre, quattro periodi cambia tono di voce, pur rimanendo nel contesto. Abbiamo eseguito insieme La canzone di Marinella... unendo le nostre voci solo nel finale, Mina sul classico tempo del jazz, io sul valzer lento... Inutile dirlo, il risultato è impeccabile.
Quell'anima lunga che sembra un contrabbasso con tutte le corde a posto, quelle carni bianche da gelato alla crema, quella creatura recita poco e male, ride al momento sbagliato. Ma se si spengono le luci e lei comincia a cantare, da quella voce escono grandi palcoscenici, pianto e risate.Vi piace Mina? O pensate che queste siano "parole, soltanto parole"?
(Foto da www.minamazzini.com)