(foto da internet)
Il 26 ottobre u.s. è stata inaugurata a Roma, al Museo dell’Ara Pacis, in occasione della Festa del Cinema, la mostra Marcello Mastroianni, un percorso inedito nel cinema italiano per mano di uno degli attori più amati dagli italiani.
La mostra è stata promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e coprodotta e curata dalla Cineteca di Bologna. È stata realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le attività culturali in collaborazione con Istituto Luce-Cinecittà e con il sostegno di vari sponsor.
La vita dell'attore è legata al suo cammino artistico: l’esposizione ripercorre la sua straordinaria carriera, sin dagli esordi con Riccardo Freda, nel 1948, la collaborazione con Federico Fellini, il teatro, i lavori all'estero, per arrivare agli ultimi anni della sua vita.
Più di 100 film in totale, girati tra gli anni '40 e la fine degli anni '90, che hanno fatto di Marcello Mastroianni uno dei grandi attori del cinema di tutti i tempi.
Nel privato, Mastroianni era un uomo timido e schivo. Una vita tra parentesi, in questo modo amava definire la sua vita. Le parentesi furono quelle tra un set e l’altro, tra un teatro e l’altro, in una lunga carriera fatta di film, di spettacoli e di personaggi.
(foto da internet)
Più di 100 film in totale, girati tra gli anni '40 e la fine degli anni '90, che hanno fatto di Marcello Mastroianni uno dei grandi attori del cinema di tutti i tempi.
Nel privato, Mastroianni era un uomo timido e schivo. Una vita tra parentesi, in questo modo amava definire la sua vita. Le parentesi furono quelle tra un set e l’altro, tra un teatro e l’altro, in una lunga carriera fatta di film, di spettacoli e di personaggi.
Mastroianni è stato un attore che entrò con forza nell’immaginario collettivo del nostro Paese. Il curatore della mostra, Gian Luca Farinelli (vedi>>), ha spiegato che per seguire il Mastroianni artista bisogna conoscere il Mastroianni uomo, partendo da un tratto distintivo della sua personalità: l’umiltà. La mostra inizia proprio dalle origini della sua famiglia, di estrazione popolare, e dell’infanzia in Ciociaria.
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Mastroianni entrò a lavorare a Cinecittà, grazie a un aiutino avuto da alcuni parenti che vi gestivano una trattoria. Iniziò con le prime comparsate, fino al primo ruolo importante, in cui però è doppiato da Alberto Sordi, quello del vigile (vedi>>) in Domenica d’agosto, di Luciano Emmer, del 1950.
Il percorso si snoda anche attorno a l'altro polo fondamentale nella sua vita di attore: il teatro. Mastroianni fu scoperto nel C.U.T. (il Centro Universitario Teatrale, dove recitava pur non essendo iscritto all’università) da Emilio Amendola, amministratore della compagnia di Luchino Visconti che lo chiamò, nel 1948, per il ruolo di Mitch, in Un tram chiamato desiderio di Tennessee Williams.
Cinema e teatro, le due anime raccontate in dialogo costante grazie ai materiali conservati dalla Cineteca di Bologna, dallo stesso Mastroianni e da numerosi altri archivi con i quali è stato costruito questo percorso che accompagna lo spettatore attraverso cinquant’anni di cultura e costume italiani.
(foto da internet)
Cinema e teatro, le due anime raccontate in dialogo costante grazie ai materiali conservati dalla Cineteca di Bologna, dallo stesso Mastroianni e da numerosi altri archivi con i quali è stato costruito questo percorso che accompagna lo spettatore attraverso cinquant’anni di cultura e costume italiani.
Mastroianni fu protagonista di film di Mario Monicelli, Mario Camerini, Dino Risi, Pietro Germi, Luigi Comencini, Carlo Lizzani, Giuseppe De Santis, Ettore Scola e Alessandro Blasetti.
L'attore vestì i panni del sex symbol (vedi>>) ne La dolce vita di Fellini, fu il protagonista impotente (vedi>>) nel Bell’Antonio di Mauro Bolognini, opponendo sempre allo stereotipo del latin lover la sua personalità. Fu l'omosessuale antifascista (vedi>>) di Una giornata particolare a fianco di Sofia Loren, e l'indeciso (vedi>>) Barone Fefè, in Divorzio all'italiana.
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Nella mostra fa spicco il ruolo di Federico Fellini e l'importanza che ebbe nella carriera artistica dell'attore: Il lungo viaggio, si intitola la sezione dedicata al rapporto fondamentale tra Fellini e Mastroianni, che va da La dolce vita, a La città delle donne, da 8 e ½, a La città delle donne.
Vi sono anche i riferimenti della carriera dell'attore all’estero, specialmente il film di Manoel de Oliveira Viaggio all’inizio del mondo, uscito postumo, e il film-testamento Mi ricordo, sì, io mi ricordo (vedi>>), girato dalla compagna Anna Maria Tatò.
Un prezioso percorso attraverso scritti, testimonianze, recensioni, film e rare fotografie che omaggiano uno dei mostri sacri del nostro cinema e del nostro teatro.
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Noi vogliamo ricordarlo a modo nostro, con una sequenza tratta dal film Ieri, oggi, domani (del 1963) di De Sica, in cui Mastroianni e la Loren girarono una delle scene più famose di tutta la loro filmografia: lo spogliarello, sulle note di Abat-jour di Henry Wright, in cui la bellissima squillo Mara si spoglia per il vicino di casa, il seminarista Augusto (vedi>>). La sequenza fu ripresa, trent'anni dopo, da Robert Altman in Pret-à-Porter: lì, però, attenzione (vedi>>) Mastroianni si addormentava!
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