lunedì 29 ottobre 2018

Segni d'arte





(foto da internet)

Il Pio Istituto Sordomuti e l'Associazione Umane Alterazioni hanno lanciato un'interessante iniziativa, dedicata a chi soffre di ipoacusia, volta a superare le difficoltà quotidiane nella sfera comunicativa. Il progetto si chiama Segni d'arte e mira a sostenere la lingua visivo-gestuale attraverso dei viaggi nell'arte e nella cultura delle città italiane per un turismo accessibile e integrato a tutti. La prima tappa è Roma (vedi>>)
Giulia Clementi, interprete professionale della Lingua dei Segni Italiana (LIS), racconta alcuni dei luoghi più importanti della capitale. Il percorso è arricchito dall'interpretazione di due testi della cultura popolare romana: Roma nun fa la' la stupida stasera (vedi>>), scritta da Garinei e Giovanni e musicata da Armando Trovajoli, e la poesia (leggi>>La fretta (vedi>>) di Trilussa.


(foto da internet)

Mediante una mail si potranno suggerire anche dei luoghi d'arte in cui realizzare le visite in linguaggio LIS.
Precedentemente, si era tenuta un'esperienza analoga a Milano, dove il Pio Istituto dei Sordi di Milano, l'Associazione Umane AlterAzioni e l'Assessorato alle Politiche Sociali, Salute e Diritti del capoluogo della città lombarda, proposero, per tutto l'anno in corso, un ciclo di visite guidate alle principali mostre milanesi in LIS, creando momenti di aggregazione e confronto con altri sordi, con udenti e con la città.
Una volta al mese da marzo a dicembre una guida sorda madrelingua LIS articolerà un percorso guidato ricco di spunti e di suggestioni, tra quadri, colori e segni d’arte. 
Il programma, è partito il 22 aprile con la mostra About di Keith Haring, per poi proseguire con altri sette appuntamenti: Manet e la Parigi moderna a Palazzo Reale, il 13 maggio e 10 giugno; Kandiskij. Il cavaliere errante al Mudec, il 1° luglio; Da Canova a Boccioni alle Gallerie d’Italia il 23 settembre; Il mondo fluttuante di Toulouse-Loutrec a Palazzo Reale il 18 novembre; e Dentro Caravaggio, a Palazzo Reale il 14 ottobre e il 16 dicembre!



(foto da internet)

Il Pio Istituto Sordomuti nacque nella seconda metà dell’800 grazie alla generosità del Conte Paolo Taverna che si avvalse dell’aiuto di don Eliseo Ghislandi, giovane catechista dell’Imperial Regio Istituto di Milano. Sorse così l’idea di realizzare un istituto che potesse occuparsi dei bisogni delle persone sorde. L’ente venne originariamente denominato Pio Istituto Sordomuti Poveri di Campagna perché destinato ad accogliere i sordomuti meno abbienti della provincia.
Grazie al lavoro di don Giulio Tarra, primo rettore dell’Istituto, si adottarono nuovi metodi di studio per i giovani sordi sviluppando sempre più il cosiddetto metodo orale con il quale si sostituì il metodo mimico tradizionale,  e l'istituto diventò un punto di riferimento nazionale e internazionale. 
A seguito della legge del 4 agosto 1977, l’insegnamento ai sordomuti venne affidato alle scuole pubbliche e l’Istituto assistette alla progressiva diminuzione dei suoi alunni fino alla chiusura dell’attività didattica avvenuta nel giugno del 1994. 




(foto da internet)


Il Pio Istituto Sordomuti riconvertì il suo patrimonio al fine di poter definire, in modo nuovo e diverso, le risorse disponibili per avviare nuovi interventi assistenziali nel rispetto dei principi etici e religiosi dei suoi fondatori. 
L’associazione Umane AlterAzioni, invece, si propone di favorire la crescita e il miglioramento delle condizioni di vita di comunità svantaggiate o di persone che vivono un momento di problematicità personale, con particolare attenzione ai migranti, alle donne, agli anziani, ai detenuti delle carceri minorili e ai disabili. Si propone, inoltre, di promuovere la cultura e l’arte in tutte le sue forme come motore importante di riscatto sociale, impegnandosi affinché tutti possano accedere e partecipare ad eventi, incontri, laboratori formativi.



(foto da internet)

L'associazione, nata dalla volontà dei tre fondatori Roberta Pellegrino, Giuseppe Ferraro e Riccardo Losio, propone anche progetti per un pubblico più ampio. Da maggio si tengono gli incontri di MusicAreading al buio: qui si uniranno lettura e musica e ognuno degli appuntamenti è dedicato ad un grande classico del pensiero e della letteratura. Una voce dà vita ai testi e viene accompagnata da una musica selezionata ed eseguita dal vivo da musicisti professionisti. La particolarità dell’incontro è che si tiene al buio, per permettere alle persone di concentrarsi sulle parole e sul loro suono: in questo modo si potranno confrontare in una stessa condizione percettiva le persone che sperimentano quotidianamente la mancanza di vista e chi, invece, la vive come esperienza nuova e insolita.


(foto da internet)

L’esperienza coinvolge da un lato i sensi dell’uomo e dall’altra la sua capacità razionale e di pensiero. Il primo incontro si è tenuto il 20 maggio nella sede dello spazio interattivo ChiAmaMilano e le letture sono state tratte da Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij, recitate da Alessandra Caputo, con l’accompagnamento al pianoforte di Michele Renò (ascolta>>), jazzista non vedente. Altre letture programmate saranno tratte da Mario Rigoni Stern, Italo Calvino e Robert L. Stevenson.
Non siamo solo Salvini e Di Maio...

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