venerdì 5 ottobre 2018

Addio caffè Hag (italiano)

Il primo ottobre si è celebrata la quarta edizione della Giornata Internazionale del Caffè. Il tema di quest'anno è  stato Le donne nel settore del caffè.
Per l'Italia è senz'altro una ricorrenza rilevante, dato che nel nostro Paese il caffè è un vero e proprio rito e la tazzina al banco è la regina indiscutibile nei nostri bar






(foto da internet)

La ricorrenza è stata offuscata da una brutta notizia per gli amanti del caffè decaffeinato: la chiusura della fabbrica italiana che produceva due storici marchi: Hag e Splendid. Il gruppo olandese Jde, proprietario dei due marchi sopraccitati, ha annunciato che, dal primo gennaio 2019, chiuderà lo stabilimento di Andezeno, nei pressi di Torino, l'unico sito in Italia dove ancora si producono le due miscele. Hag è un noto marchio di caffè decaffeinato creato dal chimico tedesco Ludwig Roselius, nel 1905, presso la Kaffee Handels Aktien Gesellschaft (HAG) di Brema in cui mise a punto il primo processo di eliminazione della caffeina.



(foto da internet)

Da lì nacque l'acronimo Hag -Kaffee Handels Aktien Gesellschaft- che significa società azionaria commerciale di caffèIl nome commerciale ebbe un successo immediato: breve e facilmente riconoscibile, venne associato ad un prodotto innovativo e di largo consumo.
Il gruppo olandese, proprietario dello stabilimento in Piemonte, ha segnalato che la produzione verrà trasferita in altre fabbriche europee.  La chiusura della fabbrica sembra sia da attribuire ai nuovi formati di capsule e cialde, che gli italiani apprezzano sempre di più, a scapito della classica miscela macinata.

Secondo recenti statistiche il caffè decaffeinato è bevuto regolarmente da circa il 12% dei consumatori di caffè, ma sono circa il 30% quelli che lo bevono ogni tanto. 


(foto da internet)

Ma come si ottiene il caffè decaffeinato? I metodi per togliere la caffeina al caffè sono fondamentalmente tre:
a) l'uso del diclorometano. È un metodo, prettamente chimico, per togliere la caffeina che prevede una prima fase in cui si mette il caffè a bagno in acqua per il gonfiaggio.  Posteriormente, il caffè viene messo di nuovo a bagno con il diclorometano che riesce a catturare la caffeina lasciando passare le altre sostanze. 
b) La decaffeinizzazione ad acqua. Nell'estrazione ad acqua i chicchi di caffè sono immersi in acqua calda per estrarre la caffeina. In questo processo, però, assieme con la caffeina se ne vanno anche  gli altri ingredienti che rendono il gusto del caffè così particolare. L’acqua viene poi filtrata attraverso filtri ai carboni attivi, che trattengono la caffeina lasciando passare le altre sostanze.

c) Il metodo ad anidride carbonica. È un metodo complesso, che necessita di impianti particolari. È attualmente, il sistema più diffuso. Questo metodo sfrutta la variazione degli stati dell’anidride carbonica, da liquida a gassosa, che diventa un solvente naturale per la caffeina. Il processo inizia con un trattamento a vapore dei chicchi, che raggiungono un tasso di umidità del 30-50%. Successivamente, i grani vengono inseriti in un cilindro di estrazione, in cui vengono trattati con la CO2 in stato supercritico, condizione per la quale sono necessari specifici livelli di pressione e temperatura. L’anidride carbonica estrae la caffeina in modo selettivo, riuscendo a diffondersi come un gas e mantenendo le proprietà solventi dei liquidi. 




(foto da internet)

Tornando alle statistiche e alla sociologia, secondo recenti studi i consumatori di caffè decaffeinato si potrebbero inglobare nelle seguenti categorie: a) gli instabili: coloro che non reggono per molto il compromesso e prima o poi tendono a tornare al caffè normale o, in alcuni casi, ad abbandonare del tutto il caffè;  b) gli utilizzatori per necessità: che comprendono sia i consumatori che hanno reali problemi di salute sia gli ipocondriaci; c) i saltuari: coloro che acquistano anche altre bevande sostitutive, in particolare l'orzo, che oggi viene percepito come bevanda trendy;  d) i convinti: coloro che apprezzano il decaffeinato senza frustrazioni di sorta: sono per lo più donne (oltre il 60%), di età superiore ai 45 anni, con un profilo socio-economico medio-alto. 
Noi, comunque, vorremmo ricordare la storica marca del caffè Hag italiano con alcuni vecchi spot pubblicitari: a) pubblicità anni '60;  b) anni '80; c) pubblicità 1996; d) pubblicità 2010; e) pubblicità 2015; f) pubblicità 2016.

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