(foto da internet)
La manna, com'è noto, è la sostanza che, secondo la Bibbia, fu miracolosamente inviata da Dio come cibo agli Israeliti nel deserto. Il nome fa riferimento, propriamente, al succo indurito di alcune varietà di Frassino, pianta delle Oleaceae coltivata in Italia, in Sicilia e in Calabria. Si estrae per incisione trasversale della corteccia. Il succo, una volta consolidato, si presenta come una massa bianca o giallastra di sapore dolciastro e leggermente acidulo, contenente mannite, zuccheri riducenti, carboidrati idrolizzabili, sostanze minerali, ecc. Commercialmente si distinguono diverse qualità di manna: la manna cannellata, la manna in pani e la cosiddetta manna in sorte.
Oltre alla manna di frassino, anche altre secrezioni vegetali contenenti zuccheri sono dette manne: ad esempio, la manna della Bibbia è data dall’escrezione dei giovani rami, provocata dalle punture di un insetto su piante diverse; essa è usata come alimento dai beduini dell’Arabia e dei paesi vicini.
(foto da internet)
La manna di Persia è costituita da lacrime che si ottengono recidendo i rametti di Alhagi maurorum, dai quali sgorga un liquido contenente saccarosio e un principio purgativo; è usata nella medicina persiana. La manna di Briançon, in passato usata come lassativo, è un’escrezione spontanea dei rametti e delle foglie del larice, che si raccoglie, in piccole quantità, nelle Alpi francesi e italiane. La manna del deserto è costituita dai talli di licheni che crescono sul terreno nelle steppe e nelle regioni subdesertiche dell’Africa settentrionale e Asia occidentale. È formata da piccole masse rotondeggianti, giallicce e mangerecce; sollevate dal vento possono essere trasportate a grande distanza, dando luogo al fenomeno detto pioggia di manna (alcuni ritengono che questa sia la manna ricordata nella Bibbia).
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La manna che si produce in Italia è un prodotto tipicamente siciliano. Si tratta della linfa del frassino estratta durante l’estate e lasciata essiccare al sole. Essa viene prodotta esclusivamente nel Parco delle Madonie, tra Pollina e Castelbuono, con tecniche antichissime (vedi>>). Può essere mangiata come una caramella o usata come dolcificante.
Con il supporto di Fondazione con il Sud è sorto Quando la manna non cade dal cielo, un interessante progetto per ripristinare la produzione della manna da frassino, una coltura tipica dell’area del Parco delle Madonie.
Il progetto prevede la rimessa in coltura di terreni interessati dalla presenza di frassineti abbandonati - verranno rimessi in coltura 60 ettari di frassineto- e una fase formativa che dovrà consentire il trasferimento di competenze e conoscenze da parte dei più anziani produttori di manna alle giovani generazioni. La manna così prodotta verrà conferita annualmente ad un consorzio che provvederà alla lavorazione e vendita del prodotto.
A supporto della fase di commercializzazione, il progetto prevede attività di ricerca, marketing, promozione e diffusione.
Complimenti!
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