(foto da internet)
Sono passati 60 anni dalla pubblicazione, nel 1958, del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Il libro, da cui è stato tratto il famoso film, girato, nel 1963, da Luchino Visconti, ha come sfondo le vicende politiche e sociali della Sicilia, dal maggio 1860, dopo lo sbarco a Marsala di Giuseppe Garibaldi.
La famosa frase tratta dal testo: bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga com’è, da cui derivano l'aggettivo gattopardesco, e i sostantivi gattopardismo e gattopardi, sono entrati nell'uso comune della lingua italiana. Gattopardo designa il felino Felis leptailurus serval, diffuso sulle coste settentrionali dell'Africa, di fronte a Lampedusa dove la belva era arrivata in immagine per ornare lo stemma della famiglia dei principi Tomasi di Lampedusa.
L'11esimo principe di Lampedusa ne fece il titolo della sua opera apparsa postuma nel 1958.
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Il libro accompagnò i grandi movimenti che scossero l'Italia nella seconda metà degli anni '50: la crescita della scolarità e la riforma agraria, l'avvento della televisione e l'immensa migrazione interna verso le città industriali, l'abbandono dell'uso esclusivo dei dialetti e l'uso dell'italiano nel parlare.
Alla voce gattopardo, il vocabolario, fra le accezioni, dice: chi si adatta a novità politiche e sociali per mantenere i propri anteriori privilegi, e per l'aggettivo gattopardesco dice: chi non teme le trasformazioni e i cambiamenti della società, nella convinzione che essi siano solo apparenti e non compromettano le posizioni di privilegio acquisite da determinate classi.
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Il testo, dotato di una grande malinconia poetica, ha un profondo senso storico. Osteggiato, specialmente da certa critica di sinistra, il libro è il racconto di una decadenza e di una fine di un mondo. L’aspetto originale del romanzo è che a raccontare questa decadenza di una classe sociale sia proprio un autore che appartiene alla medesima classe, attraverso un personaggio anche lui interno a quel mondo. Il Gattopardo è quindi la narrazione di una morte, individuale e sociale.
Il libro non ebbe vita facile: Elio Vittorini lo rifiutò due volte, prima per la Mondadori e poi per Einaudi, considerandolo un libro vecchiotto. Palmiro Togliatti lo stroncò ma poi, dopo l'elogio di Louis Aragon, secondo cui il Gattopardo dimostrava che il capitalismo sarebbe andato a finire male, ne parlò benissimo. Il testo si pubblicò presso Feltrinelli grazie all'intervento di Giorgio Bassani, consulente all'epoca della casa editrice, il cui parere contava moltissimo.
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Lo splendido film di Luchino Visconti dedica buona parte della pellicola a narrare le vacanze della famiglia nella residenza estiva di Donnafugata in cui, il nuovo sindaco del paese, don Calogero Sedara, un parvenu intelligente e ambizioso, cerca di entrare nelle simpatie degli aristocratici Salina, grazie alla figlia Angelica, alla quale il passionale Tancredi non tarderà a soccombere.
Due episodi significativi nel film sono l'arrivo a Donnafugata di un funzionario piemontese, il cavaliere Chevalley di Monterzuolo, che offre a Don Fabrizio la nomina a senatore del nuovo Regno d'Italia che il principe rifiuta, e il connubio tra la nuova borghesia e la declinante aristocrazia che si manifesta durante un grandioso ballo (vedi>>), in cui viene interpretato Il Valzer brillante scritto da Giuseppe Verdi per la contessa Clara Maffei, orchestrato da Nino Rota, al termine del quale Don Fabrizio inizia a meditare sul significato dei nuovi eventi e fa un sofferto bilancio della sua vita.
Purtroppo, la Feltrinelli, la casa editrice che mandò alle stampe il romanzo, non è intenzionata a celebrare l'evento. L'erede di Tomasi di Lampedusa, il figlio adottivo Gioacchino Lanza Tomasi, ha espresso il proprio rammarico di fronte al rifiuto della casa editrice. La Feltrinelli ha risposto con un comunicato in cui sottolinea il legame strettissimo e continuo tra la casa editrice e il Gattopardo, ricordando l'impegno nella gestione dei diritti in tutto il mondo e le tredici diverse edizioni del libro sinora pubblicate. Inoltre, segnalano che fu loro la scelta di far suonare le musiche tratte dal film di Luchino Visconti (ascolta>>) in tutte le librerie Feltrinelli d'Italia il giorno della scomparsa di Inge Feltrinelli.
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Lanza Tomasi avrebbe voluto organizzare un incontro in Italia con i letterati che amano il Gattopardo: Vargas Llosa, Xavier Marías e Yehoshua, fra gli altri, per spiegare perché questo romanzo è così importante nel mondo. La casa editrice ha risposto picche... Che peccato!
Comunque, buon compleanno.
Comunque, buon compleanno.
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