mercoledì 25 febbraio 2009

Angelo Manzotti, sopranista


Finora era noto soltanto agli appassionati. Ora questo cantante dalla voce celestiale spopola in Italia e all’estero. Con la sua voce incredibile, evoca l’epoca in cui i castrati provocavano il delirio di chi li ascoltava: potevano passare dalla tessitura di voce di una soprano a quella di un tenore in una sola nota.

Ma prima di arrivare a questo di strada ne ha fatta tanta. Inizia dodicenne la pratica di una tecnica di canto che lo avrebbe differenziato presto dal resto dei comuni controtenori: un metodo per far vibrare soltanto le corde vocali anteriori e in questo modo avvalersi di tutta l'estensione, la duttilità ed il volume sonoro tipici della voce di un soprano, superando così i tradizionali limiti del falsetto maschile, ed esibendo una gamma vocale che spazia dagli estremi sopracuti (Re5) fino alle più gravi note baritonali. In questo modo Angelo Manzotti è riuscito a raggiungere lo stesso sorprendente timbro vocalico del grande Farinelli, famoso castrato e stella indiscussa della corte di Filippo V di Spagna. Questa particolarità gli ha permesso di approssimarsi notevolmente alla maniera di cantare dei castrati, tanto da essere definito da molti il Nuovo Farinelli. A differenza del famoso evirato però il sopranista non ha dovuto rinunciare alle proprie facoltà riproduttive. “Non sono stato sottoposto a nessun intervento. La mia voce non dipende da carenze ormonali; anzi è quella di un bel baritono. È solo grazie ad una tecnica particolare che, superando il limite del falsetto maschile, riesco a cantare come un soprano lirico”.

Già, perché prima i castrati venivano evirati davvero! E quest’operazione doveva essere eseguita fra i 7 e i 12 anni per ottenere i risultati desiderati. I bambini sottoposti a questa barbarie sarebbero diventati più tardi dei veri e propri divi del bel canto, applauditi e venerati come le pop star di oggi. Inoltre, anche se risulta difficile da credere, esercitavano un fascino irresistibie sulle donne, con le quali usavano come arma di seduzione proprio l'ambiguità.


Ed ora in questi video potete ascoltare Manzotti che spiega in un'intervista le particolarità della propria arte.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Una voce molto curiosa. Io preferisco una donna soprano.

Lluna ha detto...

Una bellissima voce. Se non lo vedi sembra una donna.

Amparo Santaúrsula