venerdì 19 settembre 2008

Viaggiando In Vespa

(foto da internet)

In viaggio, il più delle volte, ci andiamo in aereo, in treno, in macchina o in traghetto. Ma se volessimo esplorare gli angoli più reconditi di un paese, sarebbe davvero simpatico caricarci sul treno/macchina/traghetto una bella vespina e girare allo stile di Vacanze Romane.
Questo è proprio quello che ha fatto Giorgio Bettinelli, scrittore e giornalista, solo che lui è direttamente partito in vespa. Dopo aver intrapreso un viaggio (e pubblicato il suo diario) In vespa da Roma a Saigon, non si è più fermato, e in dieci anni ha realizzato viaggi che lo hanno portato ai quattro angoli del mondo.
Tutto cominciò per gioco, quando nel luglio del 1992 partì da Roma a bordo di una Vespa e nel marzo del 1993 raggiunse Saigon. Caricò ragazze, viaggiò con le ruote bucate, in tre, rischiò più volte la vita e non si fermò più: andò dall'Alaska alla Terra del Fuoco, da Melbourne a Città del Capo e poi dal Cile alla Tasmania, attraverso Americhe, Siberia, Europa, Africa, Asia e Oceania.


Non si tratta di un Rambo, tanto meno di un meccanico esperto, bensì di un viaggiatore esile come un fuscello, che di motori non ne capiva assolutamente nulla, ma parlava con il contachilometri del suo gioiello. Eh sì stiamo parlando al passato, perché quest’uomo capace di vivere l’avventura, personaggio da film, che sembrava inattaccabile da tutto e da tutti, pochi giorni fa è morto, colpito da un'infezione nel Sud della Cina, sulle rive Mekong, dove viveva.
Solo lui poteva immaginare viaggi che poi lo hanno portato a pubblicare libri come Brum brum. 254.000 chilometri in Vespa e Rhapsody in black. In Vespa dall'Angola allo Yemen. Il suo ultimo libro è stato La Cina in Vespa, cronaca di un viaggio che ha toccato per la prima volta tutte le 33 regioni dell'immensa regione cinese.

È la moglie, cinese, a ricordarlo, con poche righe pubblicate sul sito della casa editrice Feltrinelli:
«Sono triste, desolata ma Giorgio non è più con noi, vola libero come un uccello, è in viaggio, ma in un altro mondo, freddo. Giorgio voleva scrivere un libro sul Tibet, ma non può più farlo, ora ha bisogno di dormire. Non so cosa posso fare per continuare il suo sogno, alle sue parole e al suo amore verso di noi».

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Che fortuna andare in Cina con la vespa!

Anonimo ha detto...

Mio padre aveva una vespa. Era molto divertente andare con lui.

Anonimo ha detto...

Per me la gente che sono viaggiate alla avventura est gente molto ricca, tanto quanto persona come nel piano intellettuale. Dovè sei adesso, lui continuo viaggiando ed imparando.
Una bella storia, Giuliana. Grazie.

Encarna

Lluna ha detto...

Una esperienza molto interessante ma io preferisco prendere l'aereo, il treno o la macchina e dopo visitare la città camminando. Invece, il mio ragazzo caricò la bicicletta nell'aereo e visitò una gran parte di Cuba con questo veicolo.

Amparo Santaúrsula

Anonimo ha detto...

Le donne di questi tipi de viaggiatori devono essere molto singolari dovuto alle continue separazioni.
La moglie di Giorgio Bettinelli per esempio da prova di una grande sensibilità nello scritto sul sitio della casa editrice.
Mi pare molto bello ricordarsi di questi personaggi avventureri, che ci mostrano un po`dalla bella vita.