Gomorra, il film di Matteo Garrone, tratto dall'omonimo best seller di Roberto Saviano, è il film italiano che concorrerà alla selezione per gli Oscar al miglior film straniero. Bisognerà aspettare il 22 gennaio per sapere dall'Academy se è riuscito ad entrare tra le cinque nomination. Lo ha deciso alcuni giorni fa l'assemblea dei produttori dell'Anica all'unanimità e con voto palese.
Nel raccontare una storia di potere, soldi e sangue, Gomorra descrive, con immagini crude e di alta tensione, la potenza della camorra, infiltrata in ogni ambito del territorio senza tralasciare la gioventù perduta e stretta nei lacci criminali.
L'unanimità dell'Anica nella designazione di Gomorra, senza nulla togliere alla potenza del film, non può non essere messa in relazione con l'odierna situazione in Campania, con l'atto terroristico dei casalesi e l'efferata strage del 19 settembre, con la decisione del governo di inviare 500 paracadutisti a Castelvolturno. Non a caso la notizia di Gomorra, in corsa agli Oscar, ha provocato molte reazioni (tutte favorevoli) del mondo politico.
Il protagonista Toni Servillo, un camorrista impegnato nel settore dell'ecomafia, ha definito quello di oggi «un altro segnale incoraggiante che travalica il mondo dello spettacolo e investe la società civile. Al di là della soddisfazione personale di aver partecipato a un film che ha già ricevuto tanti riconoscimenti - dice Servillo - sono contento soprattutto perché si è riconosciuto, per un palcoscenico così importante come quello degli Oscar, il valore di un film che, con un linguaggio nuovo e originale come quello di Matteo Garrone, racconta fatti della società civile rispetto ai quali sembra che la sensibilità della popolazione sia in discreta crescita».
Lo scrittore sotto scorta Roberto Saviano, contento della designazione, sostiene che «in America capiranno che raccontare non è diffamare, ma resistere». Il regista, dal canto suo, vorrebbe svincolare il film da tutti i risvolti di attualità, e afferma che «Gomorra non è solo un film su una problematica locale, ma una metafora globale, e che delle varie letture possibili quella della cronaca è solo una, e francamente quella che mi ha sempre interessato meno. Il film non è un'inchiesta, né una denuncia. Può aiutare a capire certi fenomeni ma sempre in funzione del conflitto umano dei personaggi ed è questa a mio parere la sua universalità».
Tra i tanti commenti, il ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi nel complimentarsi con il regista, il cast e la produzione, commenta che si tratta di «un film intenso, duro, spietato nel guardare ad una piaga dolorosa del nostro Paese, ma serve per aiutarci a trovare la consapevolezza e la determinazione per guarire questo tumore». Ilsindaco di Castelvolturno Francesco Nuzzo sottolinea che si tratta di «un giusto riconoscimento ad un lavoro di denuncia che ha fatto conoscere a tutti gli italiani quel cancro della camorra dal quale noi campani dobbiamo liberarci», mentre il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino sostiene che il film «è una denuncia di straordinaria efficacia comunicativa, e rappresenta quindi un'arma potente di lotta contro questa organizzazione criminale».
6 commenti:
Ciao !!
MI pare un film notévole per la sua franchézza ed osàre nell'esposiziòne di un argomento così pericoloso d'abbordàre.
Saluti
Spero che venga in Spagna per vederla.
Saluti
Spero sia un strumento per lottare in via efficace contro l'organizzazione criminale, ed anche che puó aiutare ad altre paese a lottare contro le organizzazioni terroristici.
Auguri al film.
Encarna
Deve essere un film molto interessante perché parla di un tema abbastanza complicato. Mi piacerebbe che fosse scelto per gli Oscar.
Amparo Santaúrsula
Non so se lo porteranno in Spagna. Ci avvisate?
Mentre si può leggere questi fumetti Brancaccio - Storie di Mafia quotidiana
http://www.ubcfumetti.com/italia/?13100
Saluti
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