mercoledì 9 gennaio 2019

Tassa di sbarco


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(foto da internet)

Venezia non sarà più gratis per i vacanzieri "mordi e fuggi". A mettere un "prezzo" al capoluogo lagunare, per chi si ferma solo una giornata e non dorme in albergo nella Serenissima, ci penserà la "tassa di sbarco", un contributo, alternativo all'imposta di soggiorno, che il Comune potrà chiedere a chi arriva "con qualunque vettore" (nave, treno, forse auto) nella città antica. 

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Il “contributo di sbarco” esiste già da alcuni anni e fu pensato per ovviare ai problemi dell’imposta di soggiorno, quella che quasi tutti i turisti si trovano a pagare in vacanza quando prenotano un albergo: un piccolo sovrapprezzo (non superiore ai 5 euro, spesso inferiore ai 2,50 euro a notte) che gli albergatori delle località turistiche versano poi integralmente ai comuni, che usano i fondi raccolti per investimenti legati al turismo. L’idea dietro l’imposta era far partecipare anche i turisti al pagamento delle spese per i servizi della città – la raccolta dei rifiuti e la pulizia delle strade, per esempio – di cui di fatto usufruivano gratuitamente. La tassa di soggiorno, però, viene pagata solo da chi pernotta in un certo comune, e non da chi quel comune lo visita in una giornata: un tipo di turismo – spesso chiamato “mordi e fuggi” – molto comune a Venezia.

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Riguarderà solo i turisti, non chi lavora, studia o si ferma poche ore per motivi professionali. L'obiettivo è chiaro: far pagare un contributo a chi usa i servizi di Venezia, ma si porta il panino da casa e se ne va alla sera senza lasciare un euro. Chi pernotta in hotel, infatti, versa già 30 milioni l'anno con l'imposta di soggiorno. 
La norma è prevista dal comma 1129 del maxiemendamento alla Legge di bilancio, approvata dalla Camera.


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Tra i destinatari anche i passeggeri delle grandi navi da crociera. Anche se l'ipotesi è che la nuova tassa di sbarco per Venezia funzioni con sostituto d'imposta: a pagare, come sovrapprezzo sui biglietti, dovrebbero essere le compagnie che fanno servizio di trasporto a fini commerciali in arrivo a Venezia. 

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Secondo le prime stime, dalla nuova tassa potrebbe maturare un gettito annuo tra i 40 e 50 milioni di euro. Una cifra , peò, tutta da verificare, per eccsso o per difetto, computabile solo quando verrà emanato un regolamento sulle modalità e le categorie oggetto del contributo. 
L'imposta di soggiorno pagata oggi da chi dorme nelle strutture ricettive veneziane genera invece oltre 30 milioni di euro l'anno, 33 milioni il dato del 2018. 

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