lunedì 16 novembre 2015

Lessico e arte (VIII)





(foto da internet)
 
Forse le labbra (s.m. il labbro, attenzione) in arte più famose sono quelle di Mae West del sofà di Salvador Dalí, conservato a Cadaqués, presso la Casa Museo dell'artista catalano.
Ma a Roma, dietro Villa Borghese, nella Galleria Nazionale d'arte Moderna, c'è un'opera intitolata Primo piano labbra, di Pino Pascali, del 1965, una tela smaltata tensionata su struttura lignea di cm 165 x 165 x 30 (vedi foto seguente), che forma parte della serie Pezzi di donna presentati alla prima personale presso La Tartaruga di Roma nel gennaio 1965, e che sembra prendere spunto dalle labbra rosse volanti di Man Ray e dalle strette inquadrature del cinema. 



(foto da internet)
 
Lo stesso autore dipinse, nel 1964, l'opera intitolata Labbra rosse (omaggio a Billie Holiday), una tela dipinta a smalto su centine di legno, cm160 x 160 x 21 (vedi foto seguente), conservata presso la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
Artista eclettico, Pascali fu scultore, scenografo e performer. Nelle sue opere riunì le radici della cultura mediterranea (i campi, il mare, la terra e gli animali) con la dimensione ludica dell'arte: un ciclo di opere è dedicato alle armi, veri e propri giocattoli realizzati con materiali di recupero (metalli, paglia, corde) e molti suoi lavori ripropongono le icone e i feticci della cultura di massa. 



(foto da internet)
 
È ritenuto uno dei più importanti esponenti dell'arte povera, insieme a Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Mario Merz, Eliseo Mattiacci, Sergio Lombardo e Cesare Tacchi. 
Per finire, ecco a voi i modi dire con il termine labbra (leggi>>). 

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