lunedì 1 dicembre 2014

Elegia dell'Appia Antica





(foto da internet)

Una tappa d'obbligo per chi visita Roma è, senza dubbio, la via Appia Antica, nota col nome di regina viarum, un'antica strada romana che collegava Roma a Brindisi, il più importante porto per la Grecia e l'Oriente nel mondo dell'antica Roma. 
Si iniziò a costruire nel 312 a.C., per volere del censore Appio Claudio Cieco che fece ristrutturare ed ampliare una strada preesistente che collegava Roma alle colline di Albano. I lavori di costruzione si protrassero fino al 190 a.C., data in cui la via completò il suo percorso fino al porto di Brindisi.
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la strada cadde in disuso per molto tempo, fino a quando Papa Pio IX ne ordinò il restauro e la riportò in attività.




(foto da internet)

Ampie parti della strada originale si sono preservate fino ad oggi, ed alcune invece, sono usate per il traffico automobilistico. Lungo la parte di strada più vicina alla capitale si possono ammirare numerose tombe e catacombe romane delle prime comunità cristiane.
La strada fu costruita con perizia e precisione tanto da essere percorribile con ogni tempo e mezzo grazie alla pavimentazione che la ricopriva. Le grandi pietre levigate, che costituiscono il fondo della via, permettevano, infatti, la circolazione in qualunque condizione meteorologica. 



(foto da internet)

La via Appia Antica era quasi sempre rettilinea, aveva una larghezza di circa 4,1 metri, a circolazione nei due sensi, ed era affiancata sui lati da marciapiedi per il percorso pedonale. Sulla Via Appia apparvero, per la prima volta, le cosiddette pietre miliari.
Nel 1988, fu istituito il Parco naturale regionale Appia antica, con un'area di circa 3,5 km² ed esteso nei comuni di Roma, Ciampino e Marino.
All'Appia Antica, il musicista Ottorino Respighi, dedicò, nel 1924, uno dei quattro movimenti che compongono il poema sinfonico I Pini di Roma
Nel movimento I pini della Via Appia, Respighi raffigura i pini lungo l'antica consolare romana in un'alba nebbiosa. Una legione avanza lungo la via Appia nel fulgore del sole appena sorto. La terra trema sotto i passi dell'esercito e l'organo ha il compito di descriverne il passaggio. Il pezzo si conclude con un trionfo di trombe delle legioni sul Campidoglio.



(foto da internet)

Recentemente, per raccontare la Via Appia Antica, con i suoi 2300 anni di storia, e con i segni di un passato illustre e affascinante ancora ben visibili, la Soprintendenza ai beni archeologici di Roma, ha lanciato un film intitolato Via (Elegia dell’Appia) (vedi>>)
Protagonista del corto è (attenzione!) Napoleone, o meglio il suo spirito guida, dato che fu proprio lui il primo che, all’inizio dell’Ottocento, ebbe l’idea di un parco archeologico dell’Appia Antica.
Lo spirito di Napoleone si aggira fra i monumenti più belli e significativi della strada, nella pace della campagna circostante. Nel film, lo si vede comparire al galoppo di un cavallo bianco... 
Ci salverà?



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