venerdì 5 dicembre 2014

Zibibbo




(foto da internet)

La vite ad alberello di uve Zibibbo entra nella prestigiosa Lista dei Patrimoni Culturali dell'Umanità
La coltivazione dell'isola di Pantelleria è la prima pratica agricola riconosciuta patrimonio dell'Unesco ed è stata votata dalla commissione riunita a Parigi all'unanimità, la quale riconosce  i profondi valori connessi all'agricoltura e al patrimonio rurale come parte integrante del più vasto patrimonio culturale dei popoli.
La coltivazione dello Zibibbo di Pantelleria, oltre a svolgere una significativa funzione economica, ha un'importante funzione sociale, essendo un elemento identitario che rappresenta la cultura e la storia degli isolani.




(foto da internet)

Lo Zibibbo è sia il nome di un vitigno sia del vino dolce che se ne ottiene. Il termine deriva dalla parola araba zabīb che vuol dire uvetta
L'uva è originaria dell'Egitto, ed è stata introdotta per opera dei Fenici a Pantelleria, dove tuttora ne viene coltivata la quasi totalità della produzione nazionale. 
Di origine araba sono invece i caratteristici terrazzamenti dell'isola in cui viene coltivato il vitigno. Dall'uva Zibibbo si ricava non solo il vino Zibibbo secco, ma anche il moscato di Pantelleria.
Il vitigno ha foglia media, è a grappolo ben voluminoso e oblungo, l'acino è grosso, e la buccia è spessa e di color verde tendente al giallo; la maturazione è un po' tardiva.
Il vino è di color giallo paglierino con riflessi dorati, dolce e con elevato grado alcolico dal caratteristico profumo. Si accompagna molto bene a formaggi e pasticceria secca.
Complimenti!


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