(foto da internet)
La vite ad alberello di uve Zibibbo entra nella prestigiosa
Lista dei Patrimoni Culturali dell'Umanità.
La coltivazione dell'isola di
Pantelleria è la prima pratica agricola riconosciuta patrimonio dell'Unesco ed
è stata votata dalla commissione riunita a Parigi all'unanimità, la quale riconosce i profondi valori connessi all'agricoltura e al patrimonio
rurale come parte integrante del più vasto patrimonio
culturale dei popoli.
La
coltivazione dello Zibibbo di Pantelleria, oltre a svolgere una significativa funzione economica, ha un'importante funzione sociale,
essendo un elemento identitario che rappresenta la cultura e la storia degli
isolani.
(foto da internet)
Lo Zibibbo è sia il nome di un vitigno sia del vino dolce
che se ne ottiene. Il termine deriva dalla parola araba
zabīb che vuol dire uvetta.
L'uva è originaria dell'Egitto, ed è stata introdotta
per opera dei Fenici a Pantelleria, dove tuttora ne viene coltivata la quasi
totalità della produzione nazionale.
Di origine araba sono invece i
caratteristici terrazzamenti dell'isola in cui viene coltivato il vitigno. Dall'uva Zibibbo si ricava non solo il vino
Zibibbo secco, ma anche il moscato di Pantelleria.
Il vino è di color giallo paglierino con riflessi
dorati, dolce e con elevato grado alcolico dal caratteristico profumo. Si accompagna molto bene a formaggi e
pasticceria secca.
Complimenti!
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