(foto da internet)
La chimica, intesa come feeling, pare stia tramontando
nell'amore.
Al suo posto ecco pronta la statistica. Almeno questa è la tesi di
Amy Webb, autrice di Data. A love story: How I Gamed Online Dating to Meet My
Match, nonché consulente digitale, considerata una delle donne capaci di cambiare il mondo.
Forte dell'ultima esperienza amorosa (disastrosa!) sui siti
d'incontri, la Webb elaborò, nel 2005, un algoritmo capace di trovare un fidanzato online!
Il tutto iniziò con una lista
con le caratteristiche che avrebbe dovuto avere il partner ideale.
Le qualità maschili vennero suddivise dalla signora Webb in base a tre
categorie:
a) cosa salvi dalle relazioni precedenti;
b) cosa ritieni
importante;
c) cosa la tua famiglia ritiene importante.
Il risultato: una lista con ben 72 desideri.
(foto da internet)
Da qui l'anima informatica della Webb concluse che se
gli algoritmi dei siti di incontri si basavano principalmente sull'appartenenza
geografica e su alcune parole chiave, il suo sistema, invece, doveva attribuire a ciascuna qualità
(ad esempio: intelligente, divertente, ebreo, mai stato sposato...) un punteggio
che andava da un minimo di 700 a un massimo di 1.800 punti.
La signora Webb agì in questa maniera: agli uomini da 700
punti avrebbe mandato una mail, a quelli con 900 avrebbe dato un appuntamento,
mentre i fortunati possessori dei 1.500 punti sarebbero stati adeguati per
pensare a una relazione futura.
La precisione scientifica del metodo Webb andò oltre una
semplice statistica: se per cercare marito in rete serve la statistica, per
adescarlo ci sarebbe voluto il marketing!
Webb arrivò a questa fredda conclusione dopo aver creato
dieci profili finti di uomini per interagire con le donne più popolari in rete e poter capire le ragioni del loro successo.
L'autrice scoprì così alcune regole universali per il
ciber-universo da rimorchio:
a) scrivere descrizioni brevissime;
b) usare al massimo cinque foto scelte con cura;
c) non includere passioni che richiedono spiegazioni;
d) bandire l'autoironia;
e) non avere paura di fare la prima mossa e non menzionare
il proprio lavoro.
(foto da internet)
Grazie ai profili falsi, l'autrice dell'algoritmo fece scoperte esilaranti: le donne con i capelli ricci venivano scartate più
facilmente, gli appassionati del batti il cinque! avevano un lessico
sgrammaticato, gli avvocati tendevano a controllare il cellulare il 67% di
volte in più degli insegnanti, quelli che bevevano tanto scotch durante gli
appuntamenti avevano la tendenza a parlare subito di sesso...
Lo studio della Webb è tutto vero. Ah! La signora ha oggi 38
anni, due figli e un marito di nome Brian conosciuto, ovviamente, grazie
alla statistica e al marketing...
(foto da internet)
Tenendo conto della fede cieca (informatica o no) nella scienza, forse le famose canzoni d'amore italiane dovrebbero cambiar titolo: ad esempio, Il cielo in una stanza di Gino Paoli si potrebbe intitolare Il cubo in un stanza, La donna cannone di De Gregori La donna campione e Albergo a ore di Herbert Pagani Algebra a ore...
Chissà.
2 commenti:
Una piccola domanda: no sarebbe possibile dire "eD amore"? Come funziona la grafia de la conjunzione in questo caso? Grazie!
Sì, perché non esistono delle regole chiare sull'uso della D eufonica. Saluti
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