(foto da internet)
C'era una volta Ladri di bicclette, il capolavoro di De Sica, film nel quale Antonio Ricci, un attacchino comunale, per lavorare deve possedere una bicicletta. Il primo giorno di lavoro, mentre incolla maldestramente un manifesto cinematografico, la bicicletta gli viene rubata. Disperato e amareggiato, si mette alla ricerca della bicicletta. Quando, dopo varie peripezie, alla fine del film, Antonio cerca di rubare una bicicletta incustodita per poter continuare a lavorare, viene subito aggredito dalla folla. Solo il pianto disperato del figlio Bruno, gli eviterà il carcere.
Molti anni dopo, quando ormai le due ruote in Italia hanno, di gran lunga, superato le auto, è aumentata anche la percentuale di furti: quasi due italiani su tre hanno sofferto i ladri di biciclette. Si stima che ne spariscano circa tremila al giorno. Ma solo 1 su 5 denuncia il furto.
Il boom delle vendite e la mancanza di una cultura della bici legale hanno dato il via a un circolo vizioso che favorisce i ladri.
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Con un livello così basso di denunce e senza un sistema di riconoscimento valido del mezzo è difficile recuperare la propria bicicletta. Inoltre, spesso inconsapevolmente, sono ancora molti ad acquistare bici in nero e di dubbia provenienza, allettati dai prezzi stracciati.
Una bicicletta nuova da passeggio costa all'incirca tra 150 e 400 euro, contro i 30-40 di una rubata. Per dare l'idea del peso economico di quello che sembra un reato da niente, in Italia ogni anno spariscono un milione di biciclette, per un valore medio di oltre 200 milioni di euro.
Per difendere la propria bici non mancano le invenzioni e le iniziative. Da antifurti, ad applicazioni per Iphone, fino a vere e proprie campagne a livello locale. Sono sempre di più gli italiani che decidono di targare il proprio veicolo: utilizzando un efficace sistema di etichettatura permanente con un numero di identificazione univoco, la possibilità di ritrovare la propria bicicletta sale del 70%.
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Inoltre circa in 100 mila hanno iscritto i veicoli nel Registro italiano bici, un sistema, consultabile anche dalle forze dell'ordine, che permette di identificare il proprietario della bicicletta, di segnalare un furto o un ritrovamento e di verificare se il prodotto che si sta comprando sia stato rubato.
Torino ha invece istituito il progetto Ladri di biciclette che prevede la creazione di una rete nel territorio e, in particolare, con tutte le associazioni degli amanti delle due ruote per un reciproco scambio di informazioni.
Ma alcuni semplici accorgimenti potrebbero comunque salvare la nostra bici: ad esempio in pochi sanno che i lucchetti a spirale sono quasi un incentivo al furto, mentre risultano abbastanza sicuri quelli a U.
Inoltre, quando si lega la bici, bisogna assicurarsi di unire telaio e ruota e di bloccarli su di un sostegno fisso. Legare solo la ruota non è infatti sufficiente a scoraggiare i ladri. Infine annotare il numero di telaio e fotografare il mezzo possono facilitare l'identificazione in seguito al suo ritrovamento. Anche la tecnologia contribuisce a complicare la vita ai ladri.
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Negli ultimi anni sono state inventate app contro il furto. Esasperati dal fenomeno dei furti i cittadini di Montreal hanno creato una vera e propria community app Bike Watch che permette di segnalare bici sospette e rintracciare quelle rubate.
In Italia, il sito Turbolento.net ha creato una vera e propria carta d'identità per le due ruote con cui è facile rintracciare i mezzi rubati. Da segnalare l'iniziativa degli scatenati.it, un gruppo di ragazzi di Bologna che per combattere il giro di bici rubate, organizza aste dove è possibile comprare a cifre ridotte e insegna a riparare i propri mezzi.
1 commento:
Ciao! Mi è sembrato interessantissimo questo post! Complimenti! (paroledelgiorno.blogspot.com)
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