(foto da internet)
Il nostro viaggio ci porta ancora verso est, in Friuli Venezia Giulia, alla volta di Cordovado (Cordovat, in friulano), in provincia di Pordenone.
Il toponimo del borgo proviene da Curtis de Vado che è il nome latino
che designa una corte – ossia un grande complesso agricolo – posta vicino a un
guado (vadum) sul fiume Tagliamento.
Da non perdere l'area fortificata di
Cordovado, nota come il Castello (secolo XI), che è il risultato di modifiche e
stratificazioni che si sono succedute nel tempo, in particolare tra il '600 e l' '800.
Nel basso Medioevo le mura, con terrapieno, fossato e due torri, ancor oggi
presenti, racchiudevano uno spazio interno costituito dal castello vescovile, che, a
sua volta, era munito di mura e fossato con ponte levatoio.
(foto da internet)
La Cordovado medievale si
concentra nell’area castellana, al cui interno trovano spazio alcune
interessanti costruzioni come Palazzo Ridolfi, Palazzo Bozza Marrubini, l’elegante Palazzo Agricola dalle forme rinascimentali con ampie
arcate e trifore.
Dentro la cerchia murata si erge Palazzo Freschi Piccolomini (1669-1704), una struttura imponente di linee rinascimentali, a tre piani con ampio
portale d’ingresso, immersa nel verde di un parco secolare.
Vicino alla
porta nord, sorge la Chiesa di San Girolamo (XIV secolo).
Alla fine del '600 parte
dell’apparato fortificato fu abbattuto o trasformato in residenza civile, dando
così vita al Palazzo Freschi Piccolomini.
Si può terminare il giro con la visita all’antico convento francescano di Santa Maria di Campagna diventato Villa
Freschi, e con l’Oratorio di Santa Caterina che conserva affreschi del XV
secolo.
(foto da internet)
Da assaggiare lo spaccafumo, un dolce artigianale che
Cordovado ripropone da alcuni anni, fatto con fichi secchi, uvetta, noci,
nocciole, pinoli, mandorle, arancini e miele.
La cucina tradizionale di
quest’area è fortemente legata alla terra: anatra, oca, fagiano,
volatili da cortile, erbe selvatiche con la polenta, bigoli, gnocchi con l’oca...
Un altro piatto tipico, esteso un po' in tutto il Friuli, è il cosiddetto muset e brovada: e cioè il cotechino con contorno di rape bianche coperte con vinaccia di
uva nera bagnata in acqua calda.
1 commento:
Che buono! Vorrei assaggiare questo cotechino!! Ahah! (www.paroledelgiorno.blogspot.com)
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