venerdì 25 ottobre 2013

Un taxi diverso





(foto da internet)

Aveva un taxi nero che andava col metano, cantava il compianto Jannacci.
Non sappiamo se il taxi di Zia Caterina vada a benzina o a gasolio, ma quel che sappiamo è che l'autovettura di Caterina Bellandi accompagna gratuitamente, ormai da circa dodici anni, i bambini  malati di tumore all'ospedale e, a volte, li porta in giro per Firenze. 
Zia Caterina ha 48 anni, ed è una specie di Mary Poppins dell'Arno. Guida una macchina che sembra un veicolo da Luna Park. 
Nel 2001 perse il marito Stefano, tassista di professione, a causa di un tumore. Con la licenza in eredità, e la sigla Milano 25, Zia Caterina decise di continuare l'attività del compagno. Lasciò l’impiego da venditrice e, nel giro di pochi mesi, iniziò a percorrere le vie di Firenze. 
Per caso, e poco tempo dopo, salirono sul suo taxi, Paolo e Barbara e la loro figlia Costanza di tre anni. Chiacchierando con loro, Caterina scoprì che un loro altro figlio, Tommaso, era morto per un tumore celebrare, e che i genitori avevano fondato un’associazione per sostenere la ricerca sul cancro. 
La coraggiosa tassista decise allora di mettere a disposizione degli altri la sofferenza vissuta in prima persona. Per dare speranza ai bambini malati colorò l’auto e se stessa. Iniziò a offrire corse gratuite per i giovanissimi pazienti dell’Ospedale pediatrico Meyer




(foto da internet)

Nel giro di pochissimo tempo il suo taxi diventò un punto di riferimento Fu (ri)battezzata col nome di Zia Caterina. Quando i bambini e gli adolescenti malati di cancro devono rimanere a Firenze per un anno, e successivamente continuano a venire in città per i controlli e le visite, Zia Caterina li va a prendere in stazione, li accompagna a mangiare un gelato, va a trovarli a casa. Oggi il suo taxi si è trasformato in una vera e propria Onlus




(foto da internet)

Zia Caterina è disponibile 24 ore su 24: in ogni momento è pronta ad accendere il motore, a indossare un costume in grado di strappare un sorriso al primo sguardo. E mentre ingrana la prima, afferma: "Il mio taxi è un qualcosa da prendere al volo, perché il viaggio è meglio della meta". 
Buon viaggio!

1 commento:

Elia ha detto...

L'anno scorso sono stata a Firenze e mi hanno parlato di Zia Caterina. È una vera e propria leggenda nella città! Un'iniziativa bellissima!!