venerdì 27 settembre 2013

San Gennaro, Don Rafè e il Napoli




(foto da internet)


Una specie di miracolo calcistico sta avvenendo in Italia: il Napoli occupa i primi posti della classifica della serie A a passo fermo, facendosi beffa delle potentissime squadre del nord. Il merito? Un po' del santo Gennaro il quale, secondo il cardinale Sepe, nel giorno dello scioglimento del sangue del patrono di Napoli, ha dato una mano agli azzurri partenopei a battere il Borussia, in una gara di Champions League.
E un po' di Don Rafè, al secolo Rafael (Rafa) Benítez, allenatore spagnolo della compagine campana.
Ma andiamo per ordine. Cominciamo dal santo. San Gennaro, com'è noto, è il patrono principale di Napoli, nel cui Duomo sono custodite due ampolle contenenti una sostanza allo stato solido, che la tradizione afferma essere sangue del santo, e che fonde tre volte all'anno. I napoletani gli professano una fortissima devozione che va ben oltre il fenomeno religioso.








Si crede che Gennaro sia nato verso l'anno 272 d. C. Fu vescovo di Benevento e, attorno al suo nome si moltiplicano gli episodi mitici e fantastici. Il più noto vuole che Gennaro, e alcuni suoi compagni, si sarebbero recati a Nola, dove avrebbero incontrato il perfido giudice Timoteo. Questi, avendo sorpreso Gennaro mentre faceva proselitismo, lo avrebbe imprigionato e torturato. 
Poiché le tremende torture inflittegli non sortivano effetto, lo avrebbe infine gettato in una fornace ardente; una volta riaperta la fornace, non solo Gennaro vi uscì illeso e senza che neppure le sue vesti fossero state minimamente intaccate dal fuoco, ma le fiamme investirono i pagani venuti ad assistere al supplizio!
Gennaro -secondo la tradizione cristiana- venne decapitato e il suo sangue sarebbe stato conservato da una pia donna di nome Eusebia che lo racchiuse in due ampolle; queste ampolle sono divenute un attributo iconografico tipico del santo. 




(foto da internet)

Oggi le due ampolle, fissate all'interno di una piccola teca rotonda, sono conservate in Duomo, nella cassaforte dietro l'altare della Cappella del Tesoro di San Gennaro
Tre volte l'anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio e negli otto giorni successivi; il 19 settembre e per tutta l'ottava delle celebrazioni in onore del patrono, ed il 16 dicembre), durante una solenne cerimonia religiosa guidata dall'arcivescovo, i fedeli accorrono per assistere al miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro. 
La liquefazione durante la cerimonia è ritenuta portatrice di buoni auspici per la città; al contrario, si ritiene che la mancata liquefazione sia presagio di eventi fortemente negativi e drammatici per la città.
Tre importanti ricercatori hanno fornito una prova scientifica sullo scioglimento del sangue.  Il loro lavoro è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature nel 1991. 
Nell'articolo si avanza l'ipotesi secondo cui, all'origine del cosiddetto miracolo di San Gennaro, vi sia il fenomeno noto come tissotropia, la proprietà di alcuni materiali di diventare più fluidi se sottoposti a una sollecitazione meccanica, come piccole scosse o vibrazioni, e di tornare allo stato precedente se lasciati indisturbati (un esempio di questa proprietà è la salsa ketchup); infatti, durante la cerimonia che precede lo scioglimento del sangue di San Gennaro, il sacerdote agita e muove l'ampolla tenendola con le mani.



(foto da internet)


Rafa Benitez, invece, santo in carne ed ossa, ha fatto un altro miracolo nei cuori dei tifosi napoletani. 
Il tecnico iberico ha subito toccato le corde giuste: ha iniziato col chiedere consiglio ai tifosi sui luoghi da visitare, conquistando il pubblico sportivo che l'ha subito eletto condottiero del nuovo progetto calcistico. 
Grazie ad una campagna stampa assai mirata, Benítez pubblica messaggi dei tifosi sul suo sito web, e si lascia vedere in giro, come un turista qualsiasi, a Palazzo Reale o a Posillipo
In meno di due mesi ha compiuto un'autentica rivoluzione: un nuovo modulo (4-2-3-1), moderni metodi di allenamento e una gestione del gruppo all'inglese, completamente diversa da quella conosciuta sinora.




(foto da internet)

Ha arruolato, persino, tre ex del Real Madrd (Albiol, Higuaín e Callejón) e il portiere Pepe Reina dal Liverpool, giocatori che sembrano rinati, calcisticamente parlando, nel campionato italiano. E i risultati gli danno ragione.
Nel vocabolario dell'allenatore spagnolo non esiste la parola titolare. Tutti sono importanti. E poi, come abbiamo detto, ci sono i tifosi che impazziscono per lui e l'hanno ribattezzato, secondo tradizione, Don Rafè
Comunque, chissà se il presidente del Napoli, che assistette, puntualmente in Duomo allo scioglimento del sangue di San Gennaro, avrà sorriso quando il sopraccitato cardinal Sepe affermò: "Ieri sera in campo c'era un giocatore che il presidente non ha potuto comprare, un certo Gennaro, che ha fatto vincere il Napoli"! Ci sono tifosi e tifosi...

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