(foto da internet)
Una specie di miracolo calcistico sta avvenendo in Italia: il Napoli occupa i primi posti della classifica della serie A a passo fermo, facendosi beffa delle potentissime squadre del nord. Il merito? Un po' del santo Gennaro il quale, secondo il cardinale Sepe, nel giorno dello scioglimento del sangue del patrono di Napoli, ha dato una mano agli azzurri partenopei a battere il Borussia, in una gara di Champions League.
E un po' di Don Rafè, al secolo Rafael (Rafa) Benítez, allenatore spagnolo della compagine campana.
Ma andiamo per ordine. Cominciamo dal santo. San Gennaro, com'è noto, è il patrono principale di Napoli, nel cui Duomo sono custodite due
ampolle contenenti una sostanza allo stato solido, che la tradizione afferma
essere sangue del santo, e che fonde tre volte all'anno. I napoletani gli professano una fortissima devozione che va ben oltre il fenomeno religioso.
Si crede che Gennaro sia nato verso l'anno 272 d. C. Fu vescovo di Benevento e, attorno al suo nome si moltiplicano gli episodi mitici e fantastici. Il più
noto vuole che Gennaro, e alcuni suoi compagni, si sarebbero recati a
Nola, dove avrebbero incontrato il perfido giudice Timoteo. Questi, avendo
sorpreso Gennaro mentre faceva proselitismo, lo avrebbe imprigionato e
torturato.
Poiché le tremende torture inflittegli non sortivano effetto, lo
avrebbe infine gettato in una fornace ardente; una volta riaperta la fornace,
non solo Gennaro vi uscì illeso e senza che neppure le sue vesti fossero state
minimamente intaccate dal fuoco, ma le fiamme investirono i pagani venuti ad
assistere al supplizio!
Gennaro -secondo la tradizione cristiana- venne decapitato e il suo sangue sarebbe
stato conservato da una
pia donna di nome Eusebia che lo racchiuse in due ampolle; queste ampolle sono divenute
un attributo iconografico tipico del santo.
(foto da internet)
Oggi le due ampolle, fissate all'interno di una piccola teca rotonda, sono
conservate in Duomo, nella cassaforte dietro l'altare della Cappella del Tesoro di San
Gennaro.
Tre volte l'anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio e negli otto giorni successivi; il 19 settembre e per tutta l'ottava delle celebrazioni in onore del patrono, ed il 16 dicembre), durante una solenne cerimonia religiosa guidata dall'arcivescovo, i fedeli accorrono per assistere al miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro.
Tre volte l'anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio e negli otto giorni successivi; il 19 settembre e per tutta l'ottava delle celebrazioni in onore del patrono, ed il 16 dicembre), durante una solenne cerimonia religiosa guidata dall'arcivescovo, i fedeli accorrono per assistere al miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro.
La liquefazione durante la cerimonia è ritenuta portatrice di
buoni auspici per la città; al contrario, si ritiene che la mancata
liquefazione sia presagio di eventi fortemente negativi e drammatici per la
città.
Tre importanti ricercatori hanno fornito una prova scientifica sullo scioglimento del sangue. Il loro lavoro è stato
pubblicato sulla rivista scientifica Nature nel 1991.
Nell'articolo si avanza l'ipotesi
secondo cui, all'origine del cosiddetto miracolo di San Gennaro, vi
sia il fenomeno noto come tissotropia, la proprietà di alcuni materiali di diventare più fluidi se sottoposti a una
sollecitazione meccanica, come piccole scosse o vibrazioni, e di tornare allo
stato precedente se lasciati indisturbati (un esempio di questa proprietà è la
salsa ketchup); infatti, durante la cerimonia che precede lo
scioglimento del sangue di San Gennaro, il sacerdote agita e muove l'ampolla
tenendola con le mani.
(foto da internet)
Rafa Benitez, invece, santo in carne ed ossa, ha fatto un altro miracolo nei cuori dei tifosi napoletani.
Il tecnico iberico ha subito toccato le corde giuste: ha iniziato col chiedere consiglio ai tifosi sui luoghi da visitare, conquistando il pubblico sportivo che l'ha subito eletto condottiero del nuovo progetto calcistico.
Grazie ad una campagna stampa assai mirata, Benítez pubblica messaggi dei tifosi sul suo sito web, e si lascia vedere in giro, come un turista qualsiasi, a Palazzo Reale o a Posillipo.
In meno di due mesi
ha compiuto un'autentica rivoluzione: un nuovo modulo (4-2-3-1), moderni metodi di allenamento e una
gestione del gruppo all'inglese, completamente diversa da quella conosciuta sinora.
(foto da internet)
Ha arruolato, persino, tre ex del Real Madrd (Albiol, Higuaín e Callejón) e il portiere Pepe Reina dal Liverpool, giocatori che sembrano rinati, calcisticamente parlando, nel campionato italiano. E i risultati gli danno ragione.
Nel vocabolario dell'allenatore spagnolo non esiste la parola
titolare. Tutti sono importanti. E poi, come abbiamo detto, ci sono i tifosi che impazziscono per lui e l'hanno ribattezzato, secondo tradizione, Don Rafè.
Comunque, chissà se il presidente del Napoli, che assistette, puntualmente in Duomo allo
scioglimento del sangue di San Gennaro, avrà sorriso quando il sopraccitato cardinal Sepe affermò: "Ieri sera in campo c'era un giocatore che il presidente non ha potuto
comprare, un certo Gennaro, che ha fatto vincere il Napoli"! Ci sono tifosi e tifosi...
Nessun commento:
Posta un commento